Pavillions. The best of Venice Biennale from the web

Sonia Falcone. Bolivia
Ai Weiwei padiglione tedesco
Arsenale. Installazione di Erik Van Lieshout
Bruce Nauman. Usa
He-Yunchang. Cina
Il padiglione austriaco, opera di Mathias Poledna
Installazioni di John De Andrea e di Paul McCarthy all’Arsenale
Jeremy Deller, Regno Unito
Jeremy Deller. Regno Unito
Jeremy Deller. Regno Unito
Marc Quinn a San Giorgio
Mark Manders. Olanda
Vadim Zakharov nel padiglione russo
Vadim Zakharov. Padiglione russo
Vladimir Peric e Milos Tomic. Padiglione della Serbia
 
LA REPUBBLICA.IT

The best of Venice Biennale from the web

Leonardo Di Caprio
Elton John
Mr. Diesel, Renzo Rosso
Adel Abdessemed
Alessandro Benetton e Deborah Compagnoni
Barbara Berlusconi
Farah Diba
Francois Pinault Junior assieme a Salma Hayek, alla zia Florence e alle due sorelle Olivia e Charlotte
Damien Hirst
Jonathan Zebina
Milla Jovovic
Milla Jovovic
Milla Jovovic

Ai Weiwei. The prison becomes art.


 

 
In the church of Saint Antonin Castello the Chinese artist transforms his imprisonment in a work of art.
Six huge blocks of iron. Closed and claustrophobic. They dominate in the spans of the church and representthe hardship of imprisonment that the artist has suffered for 81 days. Inside there are six dioramas perfect. Depicting everyday scenes: a shower, interrogation, dinner, travel, sleep. Inside Ai Weiwei, and his two guards always present.
Ai Weiwei is told, as well, showing to the public for the first time in the life of the prison. To see it, though, you need to spy on thejoints and it also does the artist’s mother., Who was present at the opening andwatched the scenes of suffering of the child.

 

 

Nella chiesa di Sant’Antonin a Castello l’artista cinese trasforma la sua prigionia in un’opera d’arte.
Sei enormi parallelepipedi di ferro. Chiusi e claustrofobici. Essi troneggiano nelle campate della chiesa e rappresentano il disagio della prigionia che l’artista ha subito per 81 giorni. Dentro ci sono sei diorami perfetti. Che riproducono scene quotidiane: la doccia, l’interrogatorio, la cena, gli spostamenti, il sonno. Dentro Ai Weiwei, e le sue due guardie sempre presenti.
Ai Weiwei si racconta, così, mostrando al pubblico per la prima volta la vita del carcere. Per vederla, però, è necessario spiare dai pertugi e lo fa anche la madre dell’artista., che era presente all’inaugurazione e ha guardato le scene di sofferenza del figlio.