Rubens: 5 cose da sapere su Pieter Paul Rubens

Rubens | autoritratto

Pieter Paul Rubens, Autoritratto, 1630 ca. – Antwerp, Rubens House – © Beeldarchief Collectie Antwerpen. Image source: www.artribune.com

Rubens: 5 cose da sapere.
Una biografia breve e una curiosità

Vi è mai capitato di legare un artista ad un momento speciale della vostra vita?
Esattamente come quando ascolto una canzone e ricordo immediatamente un momento bello oppure quando sento un profumo e non posso fare a meno di pensare ad una situazione del mio passato, così ci sono artisti che fanno riaffiorare in me antichi ricordi.
Uno di questi artisti è Pieter Paul Rubens, che mi ricorda i mesi passati a fare ricerche e analisi per la mia tesi di laurea.

Cosa centri Rubens con la mia tesi, che era su un argomento di storia dell’oreficeria, ve lo racconto alla fine del post.
Prima vi racconto la vita di questo artista in 5 punti perché una delle sue opere, il Banchetto di Erode (1635/1638), viene esposta in Italia in una piccola ma intesa mostra dossier che racconta l’immagine femminile nella pittura prima degli impressionisti e che fa parte del grande programma di mostre ed eventi a Treviso.
Quindi, prima di andarla a vedere facciamo un ripassino dei fondamentali su Rubens 😉

Pieter Paul Rubens | Ritratto di bambina

Pieter Paul Rubens, Ritratto di bambina (Clara Serena Rubens), 1618, Vaduz, Fürstlich Liechtensteinische Gemäldegalerie. Image source: wikipedia.org

Rubens è stato un pittore con una grande quantità di interessi.
Sin dalle prime esperienze nelle botteghe dei suoi maestri dimostra di essere curioso e avido di conoscenza, compiendo un lungo viaggio di formazione in Italia, che gli permise di studiare a fondo l’arte antica e moderna, ma anche di intrecciare rapporti con le più raffinate corti del tempo.
Le 5 cose da sapere su Pieter Paul Rubens.

1.

Nasce nel 1577 a Siegen, in Germania, ma la famiglia era originaria di Anversa.
Il padre, coinvolto nelle lotte tra cattolici e protestanti aveva dovuto lasciare la città con la famiglia, che tornerà ad Anversa solo dopo la morte del padre di Rubens nel 1587.
Rubens dimostra sin da piccolo un particolare talento per l’arte e nel 1593 entra nella bottega di Adam van Noort, il più importante artista di Anversa, mentre nel 1597 entra nella bottega di Vaenius, che gli fece scoprire la cultura figurativa del Rinascimento italiano.

2.

Nel 1600 Rubens parte per l’Italia per studiare i maestri antichi e moderni.
Si ferma a Venezia, a Mantova, a Firenze e infine Roma.
Nel 1603 torna a Mantova per servire il duca Vincenzo Gonzaga, grazie al quale realizza numerose opere d’arte.

Rubens | Ritrovamento di Erittonio

Pieter Paul Rubens, Ritrovamento di Erittonio. Vienna, The Princely Collections – Image source: http://www.palazzorealemilano.it

3.

Nel 1608 torna ad Anversa per assistere la madre morente.
A questo punto si stabilisce nella sua città, sposa Isabella Brant e apre una bottega contenente tra l’altro una grande collezione di opere antiche e moderne, che i suoi collaboratori e allievi usavano per studiare l’arte antica e moderna.
Rubens organizza la sua bottega come un’industria e usando i suoi collaboratori in base alle singole specializzazioni.

4.

Nel 1626 muore la moglie Isabella e si risposa nel 1630 con Helena Fourment.
Oltre ad essere un arista molto richiesto, svolge numerose missioni diplomatiche e per questo viene nominato Cavaliere e l’Università di Cambridge gli conferisce la laurea ad honorem per aver prestato i suoi servigi in favore della pace tra Inghilterra e Spagna, siglata dai due stati proprio nel 1630.

Pieter Paul Rubens | Banchetto di Erode,

Pieter Paul Rubens, Banchetto di Erode, 1635 – 1638. Edimburgo, Scottish National Gallery – Image source: www.lineadombra.it

5

Rubens muore di gotta il 30 maggio del 1640 nella sua casa ad Anversa, dopo aver terminato l’intera decorazione del casino di caccia di Filippo IV, presso Madrid, con centododici dipinti.
La collezione d’arte dell’artista viene messa all’asta.

Rubens a Venezia

A questo punto vorrete sapere perché Rubens mi ricorda gli anni della mia tesi di laurea.
Il lavoro per realizzare la mia tesi mi ha permesso di trascorrere molti mesi all’interno della Chiesa di Santa Maria del Giglio a Venezia (a pochi passi dal Teatro La Fenice). La mia ricerca era dedicata allo studio e alla catalogazione del Tesoro di quella Chiesa, che oltre a conservare oggetti di vario tipo realizzati in metalli preziosi conserva anche l’unico dipinto veneziano di Rubens in Laguna: La Madonna col Bambino e S. Giovannino.
Ogni giorno, per molti mesi io e quell’opera di Rubens ci guardavamo e ci salutavamo.
Davanti ad un suo dipinto non posso più dimenticare quelle settimane che non sono state facili, ma mi hanno dato la possibilità di studiare uno dei tesori più belli conservati in un chiesa veneziana 😉

 

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