Intervista a Andrea Prandi: l’Anima in Fiore

Andrea Prandi

12.05.2017 Venezia. 57 Esposizione Internazionale d’Arte. Padiglione Guatemala. Andrea Prandi presenta la suo opera “L’Anima in Fiore” e il relativo cortometraggio, che narra il cammino evolutivo dell’anima alla continua ricerca di se stessa.

Della mia opinione sulla Biennale d’Arte di Venezia del 2017 sapete praticamente tutto, perché ho scritto un post in cui vi racconto le mie impressioni e dove potete anche vedere il video della mia visita.
Nel vortice di proposte ed esposizioni il Padiglione del Guatemala mi ha colpito in modo particolare (chi mi segue su Instagram ha visto tutto nelle stories) e lì ho incontrato l’artista italiano Andrea Prandi, di cui vi avevo già parlato in occasione di una sua recente mostra a Verona.

L’opera di Andrea Prandi spazia dalla pittura su tela all’illustrazione, dalla fotografia all’arte digitale, dalla sceneggiatura alla regia.
Unendo videoarte e fotografia, narra il percorso evolutivo dell’anima che muta nel tempo alla continua ricerca di se stessa.
Gli ho rivolto qualche domanda per conoscere meglio il suo lavoro.
Ecco cosa mi ha raccontato e cosa mi ha detto della sua ultima opera presentata alla 57. Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia nel Padiglione Nazionale del Guatemala, che analizza “il Margine”, il limite estremo tra elementi differenti.

Andrea Prandi | Anima in fiore

Inizialmente chiusa come un bocciolo, l’installazione artistica di Andrea Prandi sboccia di fronte allo spettatore in quattro fasi, che sono il simbolo di altrettanti stati d’animo e stagioni della vita.
Ecco la mia intervista all’artista.

Caterina Art post Blog: Le tue opere sono una fusione tra fotografia, pittura, video arte e tecnologia.
Da dove nasce questo tuo interesse per la combinazione di tecniche diverse?

Andrea Prandi: Inizialmente la combinazione di tecniche diverse nasceva dall’irrefrenabile curiosità di sperimentare, di mettere in atto diverse passioni come la regia, la modellazione e la pittura, alla continua ricerca di un’emozione. Inoltre, nel tempo, ho cercato di avvalermi della tecnologia per rendere le mie opere ancora più comunicative e interattive.
Ora la fusione tra esse è diventata la possibilità di immaginare le cose da una prospettiva più ampia.
Un connubio che mi consente di portare a galla i temi che voglio analizzare, siano essi volti all’inibizione dei sensi verso la perdita di certezze o al prepotente desiderio di distacco dal quotidiano verso un cambiamento positivo per il futuro.

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Caterina ApB: Parlaci dell’opera che presenti per la Biennale 2017 nel Padiglione del Guatemala.
A cosa ti sei ispirato per realizzarla?

A. P.: L’opera “L’anima in Fiore” nasce da un percorso autobiografico iniziato ancora nel 2014 con il progetto “Le Quattro Stagioni dell’Anima”.
Nella vita tutti nasciamo con sogni e progetti che cerchiamo di manifestare nella realtà, ma non sempre siamo in grado di far sbocciare quel che l’anima ci suggerisce di essere.
Ed è proprio da questo senso di frustrazione che nasce il cortometraggio “L’Anima in Fiore”, in cui il percorso evolutivo dell’anima, alla continua ricerca di se stessa, trova compimento attraverso la comprensione di quattro stagioni emozionalmente differenti.

Mi sono ispirato alla natura realizzando un’installazione a forma di fiore che potesse sbocciare ogni giorno rivelando al suo interno il delicato significato di questa nuova video arte.
Schiusi i petali, grazie ad un sofisticato sistema cinetico, inizia il cammino dell’anima.
Quando una parete invisibile separerà il bambino interiore, essenza dell’anima stessa, dalla proiezione del suo alter ego adulto, quest’ultimo sarà costretto ad evolvere per riuscire ad andare oltre.
L’autunno sarà la presa di coscienza, l’inverno la chiave di analisi introspettiva, la primavera il coraggio di cambiare sé stessi e l’estate la manifestazione del sé più intimo e profondo, in linea col proprio orizzonte spirituale.

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Caterina ApB: Come definiresti il tuo stile?

A. P.: Il mio stile, dopo molta sperimentazione, ha trovato un’identità artistica ben precisa nell’interazione tra video arte e installazione.
Tecniche che mi consentono di giocare sullo stupore e sulle emozioni con un ritmo narrativo di ampio respiro.

Ogni opera vuole portare l’attenzione su un piano concettuale, cercando di essere spunto di riflessione stratificata, senza mai dimenticare l’importanza estetica della forma che la costituisce.
La mia ricerca ruota attorno all’invisibile, alle domande ataviche che pervadono il confine tra realtà e illusione… tra verità e mistero… in fondo credo sempre che il mondo sia un po’ più magico di quel che siamo abituati a pensare.

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INFO
Padiglione del Guatemala – Palazzo Albrizzi- Capello
57. Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di Venezia
Cannaregio, 4118 – Venezia

Apertura al pubblico 13 Maggio – 26 Novembre
Mart./Dom. 10.00-18.00
Lun. chiuso

LINK
sito web di Andrea Prandi – http://www.arkart.it

 

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