Aperol: la storia di un’icona italiana

APEROL: STORIA DI UN’ICONA ITALIANA

La storia di Aperol nasce nella prima metà del ‘900.
Nel 1919 i Fratelli Barbieri presentano alla Fiera Internazionale di Padova quello che sarebbe diventato uno tra i liquori più amati dagli Italiani.

La ricetta originale è rimasta invariata e segreta fino a oggi e ha reso Aperol molto popolare, soprattutto nel’immediato dopoguerra, con il suo colore arancio inconfondibile e la sua bottiglia in stile art noveau.

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LA PUBBLICITA’ DI APEROL

Aperol è uno di quei prodotti italiani che hanno fatto la storia.
I Fratelli Barbieri erano degli imprenditori creativi e decisero subito di investire in pubblicità, dimostrandosi pionieri di un nuovo modo di comunicare.
Negli anni Venti spuntano nei bar i primi poster che puntavano a catturare l’attenzioni degli amanti dello sport, dato il basso contenuto alcolico di Aperol, ma negli anni Trenta arriva una campagna pubblicitaria dedicata alle donne.
Appare così ovunque una sarta che misura il girovita di una cliente esclamando: “Signora! L’Aperol mantiene la linea”.

Il successo definitivo arriva però con Carosello.
Come altri marchi storici italiani, Aperol entra nelle case degli italiani grazie alle prime campagne pubblicitarie televisive degli anni ’60 e la frase usata nello spot “Ah Aperol” fu adottata dalla gente in tutti i bar Italiani per anni.

Negli anni ’80 inizia una nuova stagione per Aperol grazie alla diffusione dello storico aperitivo veneto chiamato Spritz.

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LA BOTTIGLIA ART NOUVEAU DI APEROL

Dall’inizio del 2017 Aperol ha iniziato a prepararsi per festeggiare i suoi primi 100 anni e ha realizzato una nuova versione della sua iconica bottiglia.
Sempre ispirata allo stile art noveau, la nuova bottiglia Aperol mantiene le forme sinuose con una “A” scolpita alla base del collo, mentre il logo che si staglia su sfondo blu è inclinato a 11°, proprio come la sua gradazione alcolica.

La bottiglia si unisce al primo signature glass creato nel 2016 dal designer Luca Trazzi per Aperol Spritz.
Il calice è il risultato del capovolgimento della bottiglia mantenendo l’inconfondibile profilo che è un elemento invariato dal 1919.

COME FARE L’APEROL SPRITZ A CASA

Aperol ha ormai legato la sua storia a quello dello Spritz e la loro è una vicenda in cui i loro destini si incrociano intorno alla metà del ‘900.

Lo Spritz nasce in Veneto durante la dominazione austriaca tra la fine del ‘700 e l’inizio dell‘800, quando i soldati asburgici iniziarono a conoscere i vini veneti che però erano troppo forti per i loro gusti. Per questo motivo entravano nei locali veneti del tempo e chiedevano di aggiungere al vino acqua gassata usando il verbo tedesco spritzen, che significa appunto “spruzzare”.
Vino bianco e acqua gassata: fu questo il primo Spritz!

Da allora le ricette e le varianti sono state tante e il cocktail come lo conosciamo oggi nacque solo negli anni Venti, quando a Venezia si diffuse la versione con il bitter o Select mentre a Padova si diffuse la versione con l’Aperol.
Ogni città del Triveneto rivendica il suo Spritz come il migliore, ma da quando Aperol Spritz è stato inserito negli elenchi dell’IBA (International Bartenders Association) quest’ultimo è diventato un successo planetario e oggi l’81% dei consumatori ha tra i 18 e i 44 anni.

La ricetta ufficiale IBA per preparare un perfetto Aperol Spritz prevede i seguenti passaggi:
riempi di ghiaccio un calice di vino, versa nell’ordine 6 cl di prosecco, 4 cl di Aperol, una spruzzata di soda/seltz.
Come consigliato dal sito ufficiale di Aperol, deve essere versato in un calice grande.

Ecco qui, il tuo Aperol Spritz è pronto!

 

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8 thoughts on “Aperol: la storia di un’icona italiana

  1. I am a drinks journalist and would like to know why Aperol was introduced as a low alcohol product but later became more alcoholic. In 1976 I wrote a business problem for the Creative Circle role Reversal Seminar at Cambridge University. The task for those Advertising Creatives attending was to develop a promotional campaign for a sophisticated Italian aperitif without alcohol.

    • I do not deal with these issues because I am interested only in the historical and artistic aspect of Aperol. I think you should write directly to the Aperol headquarters.

    • From my research, Aperol had initially 11C, just as now. on some bottle in the 1970s-1980s I think I saw written 15C…but now it is again 11C.
      it was initially just a herbal liquor, a digestive drink also recommended to women for their figure, to children and adults as a way to strengthen the body against flu 🙂

      • The standard alcohol content of the Aperol is 11 °, while in Germany it is also sold in a 15 ° version. Maybe you saw a bottle for sale in Germany 🙂

    • L’origine del nome è curiosa. Uno dei fratelli Barbieri era stato in Francia e aveva scoperto che i francesi l’aperitivo lo chiamavano “Aperò”. Quando tornò a casa decise allora di giocare con lo slang francese e la sua nuova bevanda la chiamò Aperol 🙂

  2. buongiorno,
    inizialmente la gradazione alcolica dell’aperol era di 8 gradi circa, come riportato sull’etichetta di una bottiglia che io possiedo.
    vorrei mandarvi una foto ma non so come fare.
    lascio la mia mail

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