THE NEW GENERATION

THE NEW GENERATION, a cura di Claudio Lorenzoni – 30 novembre – 21 dicembre 2013 

10 artisti diversi per età, ricerca visiva e mezzo espressivo. 10 giovani artisti accomunati da una stessa attitudine. 10 ragazzi, belli, freschi, nuovi, ironici, visionari, profondi, raffinati e metafisici. 10 volti. 10 metamorfosi. 10 corpi. 10 mondi. 10 perversioni. 10 sogni. 10 artisti che disegnano una geografia del loro (nostro) presente. 10 storie fatte di scambi, appartenenze, bivi ed incroci. 10 partenze 10 ritorni 10 flashback. 10 caratteri (artistici) incondizionati. 10 vite. Ed ognuna è un preciso stare dell’artista nel mondo. 10 temi nessuntema. 10 orizzonti designati. 10 immaginari in prospettiva.
 
10 artists of different ages, visual search and means of expression. 10 young artists united by a common attitude. 10 boys, beautiful, fresh, new, humorous, visionary, deep, refined and metaphysical. 10 faces. 10 metamorphosis. 10 bodies. 10 worlds. 10 perversions. 10 dreams. 10 artists who draw a geography of their (our) present. 10 stories on trade, memberships, junctions and crossings. 10 Departures  10 flashback 10 returns. 10 characters (artistic) unconditional. 10 lives. And eachis a definite feel of the artist in the world. 10 issues no theme. 10 designated horizons. 10 fictional perspective.

Claudia CRISOPULLI, Monia MERCADANTE, Erika RIEHLE Kristina RAMONE, Marco BERTUCCI Silvano BRUSCELLA, Damiano FENOGLIO, Mirko FERRERO, Giovanni SABBADIN, Stefano SIMONE.

La capacità narrativa dei ragazzi spazia dall’affermazione del proprio io alle condizioni emotive. Ci possiamo trovare innanzi ad “un’umanità drammatica e nel contempo grottesca” (Bruscella). La sensazione sarà quella di sentirsi un funambolo, in precario equilibrio, alla continua ricerca di coordinate di riferimento (Riehle). Sarà come una simbiosi tra i gesti incondizionati e la combustione della materia (Ferrero). O, ancora, sono lavori che ci raccontano di “donne abbandonate nei loro dolori, lutti, solitudini, problemi lavorativi” (Crisopulli). Ci si può perdere nelle sfumature inaspettate di un giovane scatto (Sabbadin) oppure scontrarsi con “l’oggetto dei miei disegni frega fino ad un certo punto e quel certo punto è quello che ti permette di vivere o viverci dentro” (Fenoglio) ed anche che “siamo noi, che ci frantumiamo nel ricordo degli altri. Vivendo una dimensione sensibile che non ci appartiene” (Bertucci). Ci sono poi storie private raccontate per immagini (Ramone) altre che costituiscono stanze aperte alla creatività diffusa (Mercadante) o la ricostruzione di quello che rimane del tempo schiantato in un crash test (Simone).


The narrative skills of boys ranging affirmation of one’s self to the emotional conditions . We can begin to find ” a humanity at the same time dramatic and grotesque ” ( Bruscella ) . The feeling is that of being a tightrope , precariously , in constant search of reference coordinates ( Riehle ) . It will be like a symbiosis between the gestures and the unconditional combustion of matter ( Ferrero ) . Or, again, there are works that tell of ” abandoned women in their sorrows, grief , loneliness , work problems ” ( Crisopulli ) . You can lose yourself in the unexpected nuances of a young shoot ( Sabbadin ) or collide with “the object of my drawings cares to a certain point and that point is what allows you to live or live in. ” ( Fenoglio ) and that” we are, who we remember we fracture in the other . Living a sensible dimensio
n that is not ours ” ( Bertucci ) .
Then there are personal stories told in pictures ( Ramone ) other rooms that are open to widespread creativity ( Mercadante ) or reconstruction of what remains of the time crashed in a crash test ( Simone) .

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