Maria Lassnig e Marisa Merz. Golden lionesses

Maria Lassnig

Maria Lassnig and Marisa Merz share the Golden Lion for lifetime achievement awarded during the 55th International Art Exhibition of the Venice Biennale. The depiction of the female body lies at the centre of their art. In the case of  Maria Lassnig this is actually a matter of self-portraiture “in a state of restlessness, excitement and desperation” as the motivation for the prize puts it. In the case of Marisa Merz it is Worth stressing how, within the Arte Povera movement, she stood out “for her reflection about the sphere of domestic and female space”. A research that she continued over the years, often alone, resulting in images that are seemingly archaic and primitive. “In these contemporary icons”, states the motivation, “stylised faces emerge from the surface like divine apparitions”.

 
 
Maria Lassnig e Marisa Merz condividono il Leone d’Oro alla Carriera, assegnato in occasione della 55ma Esposizione  Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. Al centro della loro rappresentazione il corpo femminile. Nel caso di Maria Lassnig si tratta , più propriamente di un’autorappresentazione “in uno stato di irrequietezza, eccitazione e disperazione”, come si legge anche nella motivazione del premio. Di Marisa Merz si sottolinea come, all’interno del movimento dell’arte Povera, si distinguesse “per la riflessione sulla sfera dello spazio domestico femminile”. Una ricerca proseguita negli anni, spesso in solitudine e che ha come esito immagini all’apparenza arcaiche e primordiali. “In queste icone contemporanee – si legge nella motivazione – volti stilizzati affiorano alla superficie come apparizioni divine”.
 Marisa Merz
 
Maria Lassnig
 
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