Riapre il MUNDA Museo Nazionale d’Abruzzo

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Riapre il MUNDA Museo Nazionale d’Abruzzo

MUNDA Museo Nazionale d’Abruzzo. A sei anni dal terremoto che il 6 aprile 2009 ha distrutto l’Aquila, dopo tre anni di lavori, riapre il Museo Nazionale d’Abruzzo con oltre cento opere tra le più significative della collezione che era ospitata dal 1949 nel Castello Cinquecentesco e gravemente lesionato dal sisma.

Non potendo già utilizzare la storica sede del museo, il MUNDA ha trovato una nuova sede in un edificio di archeologia industriale, l’ex Mattatoio comunale e concesso dal Comune al Mibact per trent’anni.

Il terremoto che ha colpito l’Abruzzo nel 2009, ha danneggiato gravemente i palazzi storici, le chiese e i monumenti crollati o lesionati al punto da essere inagibili.
Le opere d’arte, le sculture in terracotta, legno o in pietra sono state ferite dalle vibrazioni, danneggiate dalle violente cadute a terra, offese dalla pioggia di calcinacci. Dar loro una nuova sede più sicura è un segnale di speranza e di lento ritorno alla normalità.

Le opere esposte al MUNDA sono oltre cento, tra le più importanti del Museo Nazionale d’Abruzzo che aveva sede nella Fortezza Spagnola: materiali di diverse epoche e tipologie (reperti archeologici, sculture lignee e dipinti fino al XVIII secolo) rappresentativi della varietà e qualità delle collezioni e significativi della storia e della cultura dell’intera regione.

Tornano le più belle e antiche Madonne d’Abruzzo e capolavori come il Trittico di Beffi o il Cristo e l’adultera di Mattia Preti.
Numerose sono poi le opere esposte che, recuperate tra le macerie, sono state condotte a nuova vita grazie ad attenti restauri, molte delle quali custodite presso i depositi del museo preistorico di Celano Paludi divenuto, in seguito all’emergenza, centro di raccolta e primo soccorso con un’equipe che si è costantemente adoperata in tal senso.
Un intervento tra tutti va ricordato: quello per il recupero incredibile del dipinto Madonna e santi di Giovanni Paolo Cardone ridotta a un degrado apparentemente irrecuperabile.
Dopo essere stata quasi distrutta dalle macerie, era rimasta per mesi all’aperto sotto l’acqua e la neve. La tela lacerata è stata ricomposta e ripulita, permettendo un miracolo recupero.

L’apertura del Museo Nazionale d’Abruzzo a Borgo Rivera è un momento di riscoperte e di autentica sorpresa

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