L'Ottocento a Bologna

3 Rosaspina dettaglio

Tornano i Guest Post sul mio Blog! Con immenso piacere ospito il Post di Finestre sull’Arte e dedicato ad una mostra imperdibile e che è visitabile fino al 27 Aprile presso la Pinacoteca Nazione di Bologna.

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Il nome di Antonio Rosaspina non è di certo tra quelli più famosi e più conosciuti della storia dell’arte, anzi: anche se siamo fortemente appassionati d’arte, o addirittura specialisti del settore, non dobbiamo stupirci se non lo abbiamo mai sentito nominare. O forse, ci viene in mente qualcosa se pensiamo a Francesco Rosaspina, celebre incisore che fu attivo tra Settecento e Ottocento, di cui Antonio fu figlio. Un figlio che non riuscì a ottenere i consensi e i successi del padre, e per tutta la sua breve carriera (visse infatti soltanto quarantun anni, dal 1830 al 1871) produsse una pittura di stampo accademico, magari neppure troppo aggiornata né particolarmente moderna.

Antonio Rosaspina Bagnante, 1863 Pinacoteca Nazionale (dettaglio)

Antonio Rosaspina Bagnante, 1863.  Pinacoteca Nazionale (dettaglio)

Non è detto però che un quasi oscuro comprimario dell’arte dell’Ottocento non possa poi ritagliarsi anche un ruolo da protagonista e non possa suscitare in chi osserva i suoi dipinti emozioni paragonabili a quelle che riescono a evocare i grandi artisti della storia dell’arte. Antonio Rosaspina riesce bene in questo intento, e da pittore semisconosciuto è diventato grande protagonista della mostra 800B. L’Ottocento a Bologna nelle collezioni del MAMbo e della Pinacoteca Nazionale, che si tiene fino al 27 aprile 2014 alla Pinacoteca Nazionale di Bologna.

Antonio Rosaspina (Bologna, 1830 - 1871) Bagnante, 1863 Pinacoteca Nazionale di Bologna inv. 668

Antonio Rosaspina (Bologna, 1830 – 1871). Bagnante, 1863. Pinacoteca Nazionale di Bologna inv. 668

Nella prima sezione della mostra, i visitatori potranno trovare un meraviglioso dipinto di Antonio Rosaspina, la Bagnante del 1863: una ragazza, completamente nuda, si sta togliendo i suoi vestiti per immergersi in un fiume, sullo sfondo di un paesaggio boschivo rigoglioso e verdeggiante. Sembra quasi che Antonio Rosaspina abbia voluto conferire alla sua bagnante il senso del movimento: con una mano, per evitare di sbilanciarsi e di perdere l’equilibrio, si appoggia alla roccia su cui ha posato le vesti, con l’altra si sta liberando della sottoveste che possiamo immaginare mentre sta cadendo lievemente sulla terra, e il piede sinistro avanza timidamente verso l’acqua, quasi a volersi sincerare della temperatura. Lo sguardo è lontano dai nostri occhi in quanto rivolto proprio verso l’acqua, gli incarnati sono delicati, di un colore che ricorda quello delle perle, mentre le fattezze della giovane rimandano alla grande tradizione bolognese del Seicento (Rosaspina era infatti di Bologna), ma la lieve sensualità che traspare dal suo corpo ha quasi un che di cagnaccesco.  Questo è solo uno dei circa novanta dipinti esposti in mostra, tra nomi meno noti, come quello di Antonio Rosaspina, e nomi invece più altisonanti (abbiamo, tra gli altri, Francesco Hayez, Vincenzo Camuccini, Tommaso Minardi, Pelagio Palagi).

Giuseppe Brugo (Roma, not. 1890 - 1919) Giovane signora, 1905/1906 MAMbo inv. 711

Giuseppe Brugo (Roma, not. 1890 – 1919). Giovane signora, 1905/1906. MAMbo inv. 711

Un’esposizione da visitare, per diversi motivi: perché ricostruisce una stagione poco nota della storia dell’arte italiana, ovvero l’Ottocento bolognese, che seppure è stato un episodio secondario, rappresentò per Bologna una stagione artisticamente piuttosto vivace, poi perché abbiamo modo di conoscere una buona parte della storia  (non solo artistica) della Bologna del tempo, dato che i dipinti ci guideranno all’interno delle Accademie (che furono imprescindibili per la formazione degli artisti dell’epoca), nelle campagne bolognesi per mostrarci suggestive vedute della città, e addirittura all’interno delle case dei committenti, permettendoci così di comprendere i gusti della borghesia bolognese dell’Ottocento.

Giovanbattista Bassi (Massa Lombarda, 1784 – Roma, 1852) Veduta delle cascatelle di Tivoli, 1800/1825 MAMbo inv. 5080

Giovanbattista Bassi (Massa Lombarda, 1784 – Roma, 1852). Veduta delle cascatelle di Tivoli, 1800/1825. MAMbo inv. 5080

E infine, una mostra da visitare perché è la dimostrazione lampante del fatto che per creare una mostra che sappia educare ed emozionare allo stesso tempo, non sono necessari enormi investimenti: basta che ci sia un progetto valido, che permetta ai visitatori di uscire arricchiti dal percorso espositivo.

Luigi Bertelli (Bologna, 1832 - 1916) Il macero, 1875/1885 Pinacoteca Nazionale di Bologna inv. 1343

Luigi Bertelli (Bologna, 1832 – 1916). Il macero, 1875/1885. Pinacoteca Nazionale di Bologna inv. 1343

 

‘800B – L’Ottocento a Bologna nelle collezioni del MAMbo e della Pinacoteca Nazionale. Ideata da Luigi Ficacci e Gianfranco Maraniello. A cura di Emanuela Fiori e Barbara Secci.

Pinacoteca Nazionale di Bologna. 23 gennaio – 27 aprile 2014.

CREDITI FOTOGRAFICI: Archivio MAMbo e Archivio fotografico Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici di Bologna.

 

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