4 cose che dovresti sapere su Giotto

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Da pochi giorni è stata inaugurata a Milano la mostra dedicata a Giotto e sto ancora sistemando le foto dell’anteprima e contemporaneamente correggendo i testi della guida breve che a breve tutti gli iscritti alla Newsletter riceveranno via mail.
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Questa è una mostra speciale e dato che oggi il post è realizzato in collaborazione con Artspecialday, non potevo non elencare il perché è così straordinaria:

1. Perché ha un allestimento capace di suscitare emozioni diverse in ogni sala;
2. permette di vedere da un punto di vista nuovo le opere, nel senso che ci si può avvicinare molto e osservare moltissimi dettagli;
3. Emerge la figura di un artista fuori dal comune, che ha viaggiato molto rispetto ai suoi contemporanei e che non si è limitato ad un’attività proficua solo nel territorio d’origine.

In questo post faccio il punto sulle 4 cose da sapere su Giotto per iniziare a conoscere le sue opere 😉

Giotto è stato un innovatore ed ha cambiando per sempre la storia dell’arte introducendo nelle opere le emozioni e soprattutto la bellezza.
Tuttavia pare fosse un uomo tutt’altro che bello!
Giorgio Vasari, sulla base di una descrizione del Boccaccio, che era un amico di Giotto, dice di lui che “non c’era nessun uomo più brutto nella città di Firenze”.

Giotto di Bondone e aiuti (Colle di Vespignano 1267 ca. - Firenze 1337), Trittico Stefaneschi, lato raffigurante la Crocefissione di San Pietro, Cristo in Trono e la Decapitazione di San Paolo e nella predella Madonna in trono con angeli e discepoli, tempera e oro su tavola con cornici dorate, 1320 ca., Musei Vaticani, Pinacoteca Vaticana, inv.40120

Giotto di Bondone e aiuti (Colle di Vespignano 1267 ca. – Firenze 1337), Trittico Stefaneschi, lato raffigurante la Crocefissione di San Pietro, Cristo in Trono e la Decapitazione di San Paolo e nella predella Madonna in trono con angeli e discepoli, tempera e oro su tavola con cornici dorate, 1320 ca., Musei Vaticani, Pinacoteca Vaticana, inv.40120

Sempre Giorgio Vasari racconta che Giotto aveva umili origini.
Era un pastorello, amato da tutti coloro che lo conoscevano e con un grande talento che Cimabue scoprì per caso, osservando i disegni realizzati da Giotto su una roccia. Le pecore disegnate erano così realistiche che Cimabue chiese al padre di prendere il ragazzo come apprendista.
La fama di questo ragazzo arriva anche a Papa Benedetto XI, che inviò un cortigiano a Firenze per vedere chi era questo Giotto, il quale diede sfoggio delle sue abilità disegnando un cerchio perfetto a mano libera. Quando il cortigiano portò il disegno al Papa spiegando che il cerchio perfetto era stato redatto senza aiuto dal pittore, il Papa decise di commissionargli alcune opere (che purtroppo sono andate perdute).

Giotto 1

Uno dei capolavori più famosi di Giotto è la Cappella degli Scrovegni a Padova, dove le pareti affrescate dall’artista rappresentano la piena maturità dell’artista.
Qui l’uso della luce e del colore, la prospettiva e la divisione geometrica dello spazio anticipano di un centinaio di anni lo sviluppo dell’arte italiana e occidentale.
Una delle scene più importanti è il Giudizio Universale e che sarà il modello per tutti le rappresentazioni del Giudizio (anche Michelangelo partì da questo riferimento per creare il suo Giudizio Universale nella Cappella Sistina!).
La prima novità introdotta da Giotto è il ritratto del committente, Enrico Scrovegni, all’interno della rappresentazione; la seconda novità è la naturalezza di tutta la composizione con emozioni realistiche nei volti raffigurati, giocando con le luci e le ombre, nonché con l’uso di una prospettiva intuitiva e che anticipa il Rinascimento.

Compianto sul Cristo morto - Cappella degli Scrovegni, Padova.

Compianto sul Cristo morto – Cappella degli Scrovegni, Padova.

Le opere più ammirate di Giotto sono sicuramente gli affreschi della vita di San Francesco nella Basilica di Assisi, la cui attribuzione all’artista è in realtà controversa.
Si sa certamente che Cimabue si recò ad Assisi per dipingere una serie di affreschi nella Basilica di Assisi, allora in costruzione, e forse (ma non è certo) Giotto seguì il maestro poiché era ancora il suo apprendista.
Non esistono però documenti che attestino chi sia l’autore degli affreschi!
Uno studio recente, eseguito nel 2002, sembra aver dimostrato che nessuno degli affreschi di Assisi siano stati eseguiti da Giotto, anche se c’è la presenza di qualche cosa di diverso dall’arte bizantina, ma che ancora non ha il natutralismo tipicamente giottesco.
Come sempre accade in questi casi, forse la verità sta nel mezzo e mi piace immaginare che Cimabue si sia portato ad Assisi il suo allievo migliore e da cui forse stava imparando lui stesso qualche cosa di nuovo, ma era pur sempre il maestro a dirigere il lavoro e quindi a dare l’indirizzo finale dell’opera.

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2 thoughts on “4 cose che dovresti sapere su Giotto

  1. Ciao, ho visitato la mostra qualche giorno fa, e l’audioguida specifica che le ultime teorie sulla giovinezza di Giotto sostengono che le origini umili siano una specie di leggenda, perché a giudicare dalle fonti Giotto sarebbe nato a Firenze città, sarebbe figlio di un noto fabbro e avrebbe avuto vicini di casa “notevoli” (tra cui il fratello di Brunetto Latini). Il che non toglie nulla al genio, anzi, il fatto che circolino diverse leggende su di lui dà un’idea della fama che raggiunse già in vita. Però sarebbe bello menzionare le teorie più fondate sulla prima parte della sua vita, secondo me!

    • Sono molte le teorie sulla vita di Giotto e molte non sono documentate e non possiedono riscontri.
      Potrebbe essere una bella idea quella di realizzare un post sulle leggende legate a Giotto, tra cui quella che lo descrive come affetto da nanismo 😉

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