Vita di Artemisia Gentileschi: 5 cose da sapere assolutamente

Artemisia Gentileschi | autoritratto

VITA DI ARTEMISIA GENTILESCHI: 5 COSE DA SAPERE

Per molto tempo Artemisia Gentileschi è stata nominata nei libri di storia dell’arte perchè protagonista di un processo per violenza sessuale di cui era stata vittima. Una vicenda che a lungo ha messo in secondo piano il suo talento.
Eppure Artemisia è stata una pittrice molto importante, richiesta e inserita nel mondo artistico che contava nel Cinquecento al pari di un uomo.

In questo post racconto la vita di Artemisia in cinque punti, per conoscere la donna e soprattutto l’artista.

Vita di Artemisia Gentileschi in 5 punti

Artemisia Gentileschi | Giuditta che decapita Oloferne

Artemisia Gentileschi, Giuditta che decapita Oloferne

1. NASCITA E FORMAZIONE DI ARTEMISIA GENTILESCHI

Artemisia Gentileschi è nata l’8 luglio 1593 a Roma.
Il padre Orazio era un importante pittore, un protagonista dell‘arte nel Cinquecento, e la sua casa era frequentata da artisti, intellettuali e personalità di spicco della cultura romana del tempo.
Sin da bambina Artemisia dimostra di avere un eccezionale talento e Orazio diventa il suo maestro, dato infatti che era una donna non aveva alcuna possibilità di formarsi come artista se non diventando allieva del padre.

2. LA VIOLENZA SUBITA DA ARTEMISIA GENTILESCHI E IL PROCESSO

Nel 1611 il padre decise di far crescere il talento di Artemisia affidandola alla guida dell’artista e amico Agostino Tassi, un maestro della prospettiva ma dal carattere violento.
Tassi iniziò la sua opera di insegnamento e ne approfittò per violentarla.
La vicenda sfociò in un famoso processo e nella condanna esemplare di Tassi nel 1612, ma ormai l’onore di Artemisia era stato macchiato e l’opinione pubblica aveva opinioni discordanti sulla vicenda.

3. IL MATRIMONIO DI ARTEMISIA E IL LAVORO D’ARTISTA

Per salvare la reputazione di Artemisia, il padre organizzò un matrimonio riparatore con il pittore Pierantonio Stiattesi e gli sposi partirono immediatamente per Firenze. In questo modo l’artista poteva lasciarsi alle spalle una vicenda dolorosa.
A Firenze Artemisia Gentileschi fu introdotta nella cerchia intellettuale di Cosimo II de’ Medici e ricevette le prime importanti commissioni, affermando il suo talento di pittrice al di fuori dell’influenza del padre.

4. I VIAGGI DI ARTEMISIA GENTILESCHI

Nonostante il successo come artista la situazione economica della sua famiglia, nel frattempo aveva avuto quattro figli, era disastrosa.
Il marito era un pessimo amministratore delle finanze di famiglie e la pittrice decise di tornare a Roma nel 1620 per sistemare le cose.
Artemisia Gentileschi appariva ora come una donna sicura di sé e la storia del processo a Tassi era ormai un ricordo lontano.
Per l’artista non fu difficile inserirsi nell’ambiente culturale e iniziare a lavorare con nuovi committenti e iniziò a viaggiare per mettersi al servizio di nuovi progetti.
Fu a Venezia, a Napoli, a Torino e anche in Inghilterra.

5. I VIAGGI DI ARTEMISIA GENTILESCHI

La vita di Artemisia Gentileschi è unica nel suo genere perché, per una donna del Cinquecento, dedicarsi alla pittura era una scelta non comune.
Non si deve dimenticare che una donna di un certo rango non poteva lavorare e Artemisia, invece, non solo era economicamente autonoma dal marito ma era inserita in un tessuto culturale di altissimo livello.
Tra i suoi sostenitori e committenti illustri c’era anche il Re di Spagna Filippo IV.
Non fu l’unica donna artista, perchè sappiamo che ce ne furono altre, ma la sua vicenda artistica e umana è sulla più chiara cronologicamente e che gli studiosi posso studiare in modo completo.
Artemisia Gentileschi morì a Napoli nel 1654 all’età di sessantuno anni.

Artemisia Gentileschi | Autoritratto come suonatrice di liuto

Artemisia Gentileschi Autoritratto come suonatrice di liuto, 1617-18 ca. Olio su tela, 65,5×50,2 cm Hartford, Wadsworth Atheneum Museum of Art CT, Charles H. Schwartz Endowment Fund ©Allen Phillips/Wadsworth Atheneum L’opera sarà presente in mostra fino a febbraio

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