Il Cristo Velato a Napoli: 5 cose da sapere su un capolavoro

Cristo Velato | Napoli arte

IL CRISTO VELATO A NAPOLI: 5 COSE DA SAPERE

Conosci il Cristo Velato a Napoli?
Si trova in uno dei luoghi più misteriosi di Napoli e una leggenda narra che il velo di marmo, che copre il corpo di Cristo, sia in realtà l’esito di un esperimento del Principe di Sansevero, famoso non tanto per le sue nobili origini, ma per la sua passione per l’esoterismo, l’anatomia e l’alchimia.

In questo post ti svelo le 5 cose da sapere sul Cristo Velato che si trova a Napoli.

Il Cristo Velato di Napoli

Cristo Velato | Cappella Sansevero

Il Cristo Velato all’interno della Cappella Sansevero a Napoli

Prima di iniziare con l’elenco delle 5 cose da conoscere sul Cristo Velato devi sapere che si tratta di uno dei capolavori artistici assolutamente da non perdere del capoluogo campano. Difatti, è sempre presente in tutte le liste delle opere più importanti da vedere a Napoli, come ad esempio in questo post del magazine di Expedia che vi suggerisco, e che elenca le 10 cose della città da non perdere. Quindi, anche se ti trovassi a Napoli per poche ore, la visita del Cristo Velato è una tappa obbligata!

1. CHI HA REALIZZATO IL CRISTO VELATO

Il Cristo Velato è un’opera dell’artista Giuseppe Sanmartino, commissionata da Raimondo di Sangro, principe di Sansevero.
Originariamente l’incarico per realizzare la scultura fu affidato ad Antonio Corradini, che riuscì solo a creare un bozzetto in terracotta (custodito oggi presso il museo nazionale di San Martino) e poco dopo morì.
L’incarico, quindi, passò a Sanmartino che nel 1753 completò l’opera, realizzando una scultura completamente diversa da quella ideata dal suo predecessore.

2. DOVE SI TROVA IL CRISTO VELATO

Il Cristo Velato si trova all’interno della Cappella Sansevero, accanto al palazzo della famiglia dei principi Sansevero, all’interno di una sala che comprende anche altre statue, rappresentanti le Virtù.
Molte delle sculture di questo ambiente sono dedicate alle donne della famiglia Sansevero.

L’opera di Giuseppe Sanmartino divenne famosa subito, sin dal momento in cui la scultura fu terminata e collocata nella Cappella. Infatti, furono molti gli artisti, gli appassionati d’arte e i curiosi che andarono ad ammirarla e, tra i visitatori illustri ci fu anche Antonio Canova, che ne fu talmente colpito che tentò di acquistarla, ma senza successo.

3. PERCHE’ FU REALIZZATO IL CRISTO VELATO E COSA RAPPRESENTA

Giuseppe Sanmartino riceve la commissione per realizzare l’opera dal Principe Raimondo di Sangro con l’obiettivo di stupire chiunque fosse entrato nella Cappella.
L’artista, dunque, realizza una scultura che è una vera e propria prova di abilità, creando l’illusione di un velo trasparente che copre il corpo di Cristo e ne rivela tutta la sua umanità.
Nell’opera c’è tutta la sofferenza umana di un corpo trafitto, colpito e percosso nel Cristo Velato!

Per realizzare il Cristo Velato, Giuseppe Sanmartino ha usato un solo blocco di marmo per rappresentare il corpo senza vita di Gesù a grandezza naturale.
A rendere l’opera quasi un prodigio, però, è il velo che copre il Cristo, scolpito in modo tale da sembrare trasparente e facendo intuire le forme del viso e del corpo.
La testa di Cristo è appoggiata su due cuscini, mentre ai suoi piedi si trovano gli strumenti della Passione: la corona di spine, i chiodi e una tenaglia.
Sono evidenti le ferite sul corpo dovute ai chiodi della Croce e la vena gonfia sulla fronte e le ossa del corpo, evidenti sotto il velo, rendono l’opera realistica e chi guarda ha l’impressione di trovarsi davanti a un corpo vero.

Cristo Velato Napoli | dettaglio

Cristo Velato, dettagli

4. IL CRISTO VELATO E LA LEGGENDA DEL VELO

La fama di Raimondo di Sangro come uomo eccentrico e alchimista ha prodotto una serie di storie e alcune leggende.
Una di queste riguarda il velo del Cristo Velato che, per la sua perfezione, in molti credono non sia opera dell’abilità dell’artista ma il risultato di un esperimento del Principe che ha trasformato un velo in marmo.
Ovviamente si tratta di una leggenda e non ci sono dubbi sul fatto che il Cristo Velato sia stato scolpito poiché esistono molti documenti che descrivono la realizzazione della scultura, tra cui un acconto di cinquanta ducati che i Principe pagò allo scultore per la realizzazione dell’opera.

Ad alimentare storie, leggende e misteri contribuisce anche un’altra sala che si trova all’interno della Cappella Sansevero e dove si possono vedere gli scheletri di un uomo e di una donna e in cui sono evidenti, nei minimi dettagli, sia l’apparato scheletrico che quello circolatorio.
Per saperne di più su questo luogo ti consiglio di leggere anche il post 5 cose da sapere sulla Cappella Sansevero a Napoli.

5. CRISTO VELATO COME VEDERLO

Per ammirare il Cristo Velato è consigliabile prenotare il biglietto d’ingresso, perché si tratta di una delle opere più belle della città e la Cappella Sansevero è uno dei luoghi più frequentati dai turisti.
Il modo migliore per vederlo, però, è con una guida esperta, in grado di raccontare aneddoti e curiosità sull’opera ma anche sul quartiere in cui si trova e sulla vicina e antichissima strada chiamata “Spaccanapoli”.
Il tour più popolare dura circa 2 ore e mezza e per i dettagli ti consiglio di dare un’occhiata alla pagina dedicata – Spaccanapoli e Cristo Velato 

Cristo Velato | Napoli musei

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16 thoughts on “Il Cristo Velato a Napoli: 5 cose da sapere su un capolavoro

    • Grazie 🙂 Questi commenti, con link per approfondimenti sono i miei preferiti perchè sono utili a me e a tutti coloro che leggono Art post Blog.

  1. No è possibile scolpire un velo trasparente in marmonia, li c’è l opera paranormale….che che il cicap di Polidoro dica di no….non esistono sistemi chimici per fare un velo in marmo trasparente…non fragile ma consistente. ….praticamente il potere della mente sulla materia che la scienza ufficiale non vuole caparbiamente ammettere…..in base a quale presupposto di presunzione….ogni tanto la scienza ufficiale se ne viene col … non spiegabile…,.ma aggiungeteci almeno……per ora………

  2. One of the highlights of my trip to Italy in 2022. A work of art that shouldn’t be missed. One of the most moving works of art I’ve been privileged to see. Truly masterful!

  3. Chi la fatto comunquel’abbia fatto è stato un artista sia nell’idea e sopratutto nel risultato. È stato un vero artista è stato eccezionale.

    • Bisogna chiedere a uno scultore d’oggi. Solo un artista può chiarire quali siano le tecniche attuali e cosa è rimasto uguale al passato.

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