Dante a Palazzo Reale: una mostra a Napoli

Tommaso de Vivo | Inferno

DANTE A PALAZZO REALE: UNA MOSTRA A NAPOLI

A conclusione dell’anno dantesco, arriva Dante a Palazzo Reale.
Una mostra a Napoli dedicata al Sommo Poeta con i dipinti di Tommaso De Vivo sulla Divina Commedia e altre opere realizzate a Napoli nell’Ottocento.

L’esposizione si svolge negli spazi della “Galleria del Genovese”, antico passaggio tra il Palazzo e il Teatro di San Carlo, restituito per l’occasione al pubblico.

Dante a Palazzo Reale

Inferno | Tommaso de Vivo

Tommaso de Vivo (Napoli, 1790 –1884) Inferno. Olio su tela, 1863 Palazzo Reale di Napoli.

In occasione del settimo centenario della morte di Dante Alighieri il Palazzo Reale di Napoli celebra il Sommo Poeta con una mostra incentrata su tre tele raffiguranti episodi della Divina Commedia, eseguite tra il 1863 e il 1865 dal pittore Tommaso De Vivo, allestita negli spazi della cosiddetta “Galleria del Genovese”, dal 3 dicembre 2021 al 1° marzo 2022.

Oltre a Inferno, la grande mostra su Dante alle Scuderie del Quirinale, dunque si aggiunge anche questa grande mostra dal titolo “Dante a Palazzo Reale”. Curata dal direttore del Palazzo Mario Epifani e da Andrea Mazzucchi, direttore del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, nonché componente del Comitato nazionale per la celebrazione dei 700 anni dalla morte di Dante. 

I tre dipinti di De Vivo, realizzati per il re d’Italia Vittorio Emanuele II in vista del sesto centenario della nascita del “ghibellin fuggiasco” (1865), rappresentano un ciclo, oggi smembrato, al quale appartengono l’Inferno, esposto nel Palazzo Reale di Napoli, il Purgatorio, in deposito alla Biblioteca Nazionale e il Paradiso, conservato presso la Reggia di Caserta.

Recentemente le tele sono state restaurate da Miranda Giovarelli e Ugo Varriale, con la collaborazione di Francesca Di Martino, nel laboratorio di Palazzo Reale, per essere poi trasferite a Forlì, in prestito alla mostra Dante. La visione dell’arte, che si è tenuta da aprile a luglio scorso nei Musei San Domenico. Dopo il rientro dalla mostra i tre dipinti vengono ora esposti nella loro sede originaria.

Il ciclo di De Vivo è esposto a confronto con altre testimonianze della fortuna di Dante nell’arte napoletana intorno alla metà dell’Ottocento, dal celebre dipinto di Domenico Morelli raffigurante Dante e Virgilio nel Purgatorio (1844) all’album di litografie di Antonio Manganaro che illustra in tono satirico L’Esposizione marittima visitata da Dante e Virgilio (1871).

Domenico Morelli | Dante e Virgilio nel Purgatorio

Domenico Morelli
(Napoli, 1823 – 1901)
Dante e Virgilio nel Purgatorio. Olio su tela, 1844. Napoli, Palazzo della Prefettura.

DANTE A PALAZZO REALE: IL PERCORSO DELLA MOSTRA A NAPOLI

Alla mostra si accede dall’Ambulacro, al termine del percorso di visita dell’Appartamento Storico. Attraverso la “Galleria del Genovese”, che un tempo costituiva il collegamento tra il Palazzo Reale e il Teatro di San Carlo, il visitatore si immerge nel percorso espositivo nel corridoio che, in occasione della mostra, si trasforma in una selva di immagini in movimento grazie alle installazioni multimediali che amplificano l’effetto riflettendosi sulle specchiere ottocentesche che lo arredano. Alla fine della Galleria sono proiettate le immagini del velario del Teatro con Apollo che presenta a Minerva i poeti e gli artisti più celebri di ogni tempo, tra i quali appaiono Virgilio e Dante con Beatrice.

Nella prima sala è esposto il dipinto di Tommaso De Vivo che rappresenta l’Inferno con l’Incontro di Dante e Virgilio con i grandi poeti antichi nel Limbo (canto IV), la prima delle tre tele realizzata per Vittorio Emanuele II, giunta in Palazzo Reale alla fine del 1863, in vista del sesto centenario dalla morte di Dante che si sarebbe celebrato nel 1865 – primo dell’Italia unita – anno in cui furono acquistati anche gli altri due dipinti a completamento del ciclo.

In questa sala e nella successiva l’installazione multimediale proietta su un leggio interattivo illustrazioni tratte da codici miniati della Divina Commedia. Le immagini sono state messe a disposizione dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, diretto da Andrea Mazzucchi, che ha realizzato il Dante Illuminated Project, grazie al quale è stato allestito il più grande archivio digitale di codici miniati della Commedia di Dante, liberamente accessibile per specialisti, lettori appassionati e curiosi del mondo di Dante.

Nella seconda sala il Purgatorio di Tommaso De Vivo dialoga con altre opere di soggetto dantesco prodotte a Napoli intorno alla metà dell’Ottocento.

Nel 1844 Domenico Morelli vinceva, con un soggetto tratto dal secondo canto del Purgatorio, il concorso indetto dal Real Istituto di Belle Arti di Napoli; la tela, acquistata dalla Real Casa, fu collocata nel palazzo della foresteria borbonica, oggi sede della Prefettura.

Il dipinto di Luigi Stanziano si allinea alla pittura di storia, tra accademismo e Romanticismo, nell’illustrare il leggendario episodio dell’incontro tra Dante e Giotto, a un anno dalle celebrazioni dantesche del 1865.

Come l’opera di Stanziano, appartengono alle collezioni ottocentesche di Palazzo Reale i quattro vasi in porcellana con i ritratti dei maggiori poeti italiani tra ’300 e ’500: Dante Alighieri, Francesco Petrarca, Ludovico Ariosto e Torquato Tasso.

L’album di litografie pubblicato nel 1871 dal pugliese Antonio Manganaro illustra in tono satirico la prima Esposizione internazionale marittima d’Italia, inaugurata alla presenza di Umberto e Margherita di Savoia. Immaginandosi nelle vesti di Dante, accompagnato da uno scheletrico Virgilio, Manganaro osserva le macchine, i prodotti e le invenzioni esposti alla mostra, tra caricature di personaggi dell’epoca: la fortuna del Sommo Poeta si presta qui a una lettura irriverente dell’attualità.

Completano l’esposizione la tela di Luigi Stanziano che rappresenta Dante nello studio di Giotto e una serie di vasi ottocenteschi con i ritratti di Dante, Petrarca, Ariosto e Tasso appartenenti alle collezioni di Palazzo Reale. Il percorso di visita è arricchito dalle proiezioni multimediali realizzate da Stefano Gargiulo, direttore artistico di Kaos Produzioni, che illustrano, attraverso immagini tratte da codici miniati, il viaggio di Dante nell’aldilà.

Dante | mostre Napoli

INFORMAZIONI PER VISITARE LA MOSTRA DI DANTE A PALAZZO REALE

Dante a Palazzo Reale
Palazzo Reale di Napoli

3 dicembre 2021 – 1 marzo 2022

Orario: 9.00-20.00 (ultimo ingresso h. 19.00 – chiusura mercoledì).
La visita è compresa nel biglietto d’ingresso dell’Appartamento Storico del Palazzo Reale

Il catalogo è stampato da Editori Paparo e inaugura la nuova serie dei “Quaderni di Palazzo Reale”, pubblicata tra il 1990 e il 2014 dalla Soprintendenza e dedicata all’approfondimento di specifici temi legati alla storia del Palazzo e delle sue collezioni.

La mostra è organizzata in collaborazione con il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, la Biblioteca Nazionale di Napoli, l’Archivio di Stato e la Reggia di Caserta.

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2 thoughts on “Dante a Palazzo Reale: una mostra a Napoli

  1. I have a Bronze Bust that I inherited from a very old Army Colonel’s wife. She stated it is Fortuna The Goddess of Fortune and that her husband stole it from the Place of Naples Italy in 1943. It is Beautiful. Old Italian Tile store here in Michigan says the marble based dates back to early 1800’s , a lost was art School loved it and dated the style back to 1800’s I have found pics of the similar thing only difference is the base of mine looks older. Giuseppe RENDA La Fortuna exhibited one in Milan in 1894. I beleive this to positivly be an original but not knowing what or how to contact anyone that can tell me …HELP!!!!

    • You have already written me an e-mail. I wanted to delete this comment but I think everyone should read it and then tell me if it’s me who doesn’t understand.
      You can’t sell this work but you should return it to its rightful owners or to the city of Naples or to the Italian State!

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