La fotografia come tecnologia dell’informazione

Fotografo sconosciuto, pubblicità della Recordak con etichetta "Tutti questi assegni in 30 metri di rullino. Un bel risparmio", 1955 c. Università di Rochester, Libri Rari, Collezioni Speciali e Conservazione (RBSCP), Kodak Historical Collection / Photographer unknown, photo for a Recordak ad, labelled "All those checks in a 100-foot roll. That's economy", ca. 1955. University of Rochester, Rare Books,

Fotografo sconosciuto, pubblicità della Recordak con etichetta “Tutti questi assegni in 30 metri di rullino. Un bel risparmio”, 1955 c. Università di Rochester, Libri Rari, Collezioni Speciali e Conservazione (RBSCP), Kodak Historical Collection / Photographer unknown, photo for a Recordak ad, labelled “All those checks in a 100-foot roll. That’s economy”, ca. 1955. University of Rochester, Rare Books.

LA FOTOGRAFIA COME TECNOLOGIA DELL’INFORMAZIONE

Quante fotografie hai scattato con il tuo smartphone negli ultimi sette giorni? Quante immagini hai ricevuto e lasciato in archivio sempre nel tuo telefono?

La fotografia è parte integrante della nostra vita.
Dalla sua nascita a oggi ha avuto la capacità di inserirsi in ogni ambito della società, dalla scienza all’arte, dalla politica all’informazione, dall’industria alla vita personale di ciascuno di noi.

Una mostra a Bologna racconta una storia della fotografia diversa dalle altre, che va oltre al fatto che la fotografia sia un’arte ma considera questo strumento nei suoi innumerevoli utilizzi pratici e nel suo potere comunicativo.

La fotografia come tecnologia dell’informazione

Armin Linke, Università di Stoccarda, High-Performance Computing Center (HLRS), Stoccarda, Germania, 2019. Courtesy: l’artista e Vistamare Milano/Pescara / Armin Linke, University of Stuttgart, High-Performance Computing Center (HLRS)

Armin Linke, Università di Stoccarda, High-Performance Computing Center (HLRS), Stoccarda, Germania, 2019. Courtesy: l’artista e Vistamare. Milano/Pescara / Armin Linke, University of Stuttgart, High-Performance Computing Center (HLRS)

La fotografia è un sistema di creazione, elaborazione, archiviazione, protezione e scambio di informazioni visive all’interno di differenti tipologie di processi di produzione, in particolare in ambito scientifico, culturale e industriale.
La spinta all’utilizzo della fotografia come tecnologia dell’informazione è avvenuta
intorno alla metà del secolo scorso, quando i processi gestionali e amministrativi di
aziende e istituzioni si stavano espandendo e necessitavano di essere ottimizzati.

Molto prima dell’odierna società dell’informazione, le organizzazioni basate sul
modello capitalista dipendevano fortemente dai sistemi di comunicazione e di
accesso alle informazioni, che grazie alla fotografia sono migliorati esponenzialmente
fino a consentire lo sviluppo delle industrie globali e di vasti apparati governativi.
Poi è venuta la fotografia digitale, che ha svolto i compiti fino a qui descritti in
maniera sempre più efficiente, provocando un vero e proprio salto di scala.

Con la mostra IMAGE CAPITAL. La fotografia come tecnologia dell’informazione il fotografo Armin Linke e la storica della fotografia Estelle Blaschke, ricercatrice dell’Università di Basilea, esplorano attraverso immagini, testi e altri materiali le diverse modalità attraverso cui la fotografia viene utilizzata all’interno di differenti tipologie di processi di produzione, in particolare in ambito scientifico, culturale e industriale: grazie alla fotografia, infatti, i sistemi di comunicazione e di accesso alle informazioni sono migliorati esponenzialmente fino a consentire lo sviluppo delle industrie globali e di vasti apparati governativi.

Con la fotografia digitale c’è stato un vero e proprio salto di scala.

“Anziché essere soltanto i soggetti delle fotografie – ha dichiarato Zanot –, gli oggetti del nostro mondo vengono oggi costruiti sulla base delle fotografie stesse e delle loro rielaborazioni, invertendo un rapporto precedente unidirezionale. Queste trasformazioni portano con sé alcune fondamentali ricadute sul piano economico e politico: le grandi masse di immagini che alimentano questo sistema hanno acquisito un valore
elevatissimo, conferendo a coloro che le possiedono e le gestiscono poteri ugualmente sterminati. Nella società capitalista la fotografia non domina soltanto l’immaginario, ma molto di più”.

LE SEZIONI DELLA MOSTRA IMAGE CAPITAL

La mostra di Bologna esplora questi processi in un percorso che parte dall’inizio della loro storia e arriva fino alle tecnologie più recenti e aggiornate.
La mostra è suddivisa in sei sezioni:

Memory: sulla capacità delle fotografie di raccogliere e immagazzinare informazioni.
A partire dall’idea di riproducibilità meccanica, viene qui investigata l’intrinseca natura della fotografia come strumento di registrazione, le cui potenzialità si esprimono a livelli sempre più alti con l’avvento della tecnologia digitale.

Access: sulle modalità di archiviazione, reperimento e indicizzazione delle immagini.
L’associazione tra fotografia e testo (o metadati) è alla base del successo di questo medium come tecnologia dell’informazione. I metadati (parole chiave, geodati, didascalie…) non sono utili soltanto per organizzare le immagini in sistemi ordinati, ma anche per poterle ritrovare e utilizzare.

Protection: sulle strategie per la conservazione a lungo termine delle immagini e delle informazioni che contengono. Se le immagini possono essere considerate come depositi di informazioni potenzialmente deteriorabili, a loro volta devono
essere protette per non venire disperse. Qui si investigano le strategie per la protezione delle immagini, dagli archivi, che possono arrivare a dimensioni monumentali, ai sistemi di back-up.

Mining: sull’analisi delle immagini e il loro utilizzo nelle tecnologie per il riconoscimento automatico. Se è vero che le fotografie contengono una grande quantità di informazioni, allo stesso modo si rendono necessari sistemi per poterle estrarre (mining). Questa sezione è dedicata a questi processi e alla conseguente possibilità di utilizzare grandi
quantità (cluster) di immagini simili (da cui vengono estratte informazioni simili) per lo sviluppo di tecnologie di riconoscimento automatico, le cui applicazioni sono oggi fondamentali, particolarmente nei settori dell’industria e della sicurezza.

Imaging: sulla fotografia come sistema di visualizzazione della realtà o di un suo progetto.
La fotografia viene qui osservata come sistema di visualizzazione, a partire dalla sua capacità di andare oltre i limiti dell’occhio umano fino al suo utilizzo per lo sviluppo di tecniche di rendering e modellazione digitale. Dopo essere stata a lungo considerata una prova di realtà, la fotografia costituisce in questo senso la base di partenza da cui la realtà viene progettata e costruita.

Currency: sul valore delle immagini. Dall’associazione tra fotografia e valuta al capitalismo informatico, qui si osservano i processi di attribuzione di valore alle immagini, oggi legati particolarmente alla capacità di accumularne grandi quantità e, soprattutto, di associare ad ognuna ampi set di informazioni.

Armin Linke, Sito di stoccaggio di Iron Mountain, Boyers (PA), USA, 2018. Courtesy: l’artista e Vistamare Milano/Pescara / Armin Linke, Iron Mountain preservation facility, Boyers (PA),

Armin Linke, Sito di stoccaggio di Iron Mountain, Boyers (PA), USA, 2018. Courtesy: l’artista e Vistamare Milano/Pescara / Armin Linke, Iron Mountain preservation facility, Boyers (PA),

INFORMAZIONI SULLA MOSTRA IMAGE CAPITAL

IMAGE CAPITAL
La fotografia come tecnologia dell’informazione
MAST. Bologna
22 settembre 2022 – 8 gennaio 2023

A partire dai testi di Estelle Blaschke e dalle opere fotografiche di Armin Linke, ideatori del progetto IMAGE CAPITAL, la mostra comprende una vasta selezione di interviste, video, immagini d’archivio, pubblicazioni e altri oggetti originali.
Nonostante la loro diversità, tutti questi materiali sono disposti negli spazi espositivi del MAST su uno stesso piano, senza gerarchie né priorità, con l’obiettivo di offrire agli spettatori una narrazione-esperienza tanto immersiva quanto stratificata.

Progetto espositivo in collaborazione tra FONDAZIONE MAST, Bologna, MUSEUM FOLKWANG, Essen, CENTRE POMPIDOU,
Paris e DEUTSCHE BÖRSE PHOTOGRAPHY FOUNDATION, Frankfurt/Eschborn.

Questa è uno degli eventi segnalati tra le mostre di fotografia da non perdere nel 2022 in Italia e nel mondo.

Condividi su

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *