San Francesco di Orazio Gentileschi e la nascita del caravaggismo

img san francesco Orazio Gentileschi

SAN FRANCESCO DI ORAZIO GENTILESCHI E LA NASCITA DEL CARAVAGGISMO

Il dipinto che rappresenta San Francesco di Orazio Gentileschi, recentemente attribuito all’artista, è un’opera di rara importanza.
Testimonia infatti che le novità elaborate a Roma da Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, si diffusero rapidamente nel Seicento, insieme alla crescente devozione per il Santo di Assisi.

San Francesco di Orazio Gentileschi

Gentileschi, Orazio (1562-1647): Saint Francis Held by an Angel Rome Galleria Nazionale d'Arte Antica *** Permission for usage must be provided in writing from Scala.

Gentileschi, Orazio (1562-1647): Saint Francis Held by an Angel Rome Galleria Nazionale d’Arte Antica *** Permission for usage must be provided in writing from Scala.

Il rinnovamento spirituale inaugurato all’inizio del Duecento da San Francesco d’Assisi ebbe una grande e lunga influenza sulle arti.
Il radicale messaggio francescano fornì linfa vitale, all’inizio del XVII secolo, anche al “movimento” caravaggesco: un fenomeno legato, almeno ai suoi esordi, a precisi valori etici, religiosi e filosofici. L’ambizione ad un ritorno a una nuova povertà della Chiesa e recuperare una vita autentica ispirata ai principi del Vangelo prese forma, per la prima volta nella storia dell’arte europea, in immagini che richiamavano la realtà contemporanea.

L’IMMAGINE DI SAN FRANCESCO NEL SEICENTO

Nel descrivere l’immagine del santo di Assisi fu fondamentale per gli artisti del Seicento la familiarità con alcune pratiche di preghiera molto diffuse al tempo, come le veglie compiute dai frati cappuccini davanti alle spoglie dei loro confratelli.
Si trattava di momenti austeri e nei dipinti di quel tempo, infatti, quelle scene vengono riprodotte inserendo San Francesco come protagonista e così viene raffigurato anche da Caravaggio e successivamente da Orazio Gentileschi.

Estatico, penitente o contemplativo, San Francesco è avvolto in un’atmosfera costretta da forti contrasti, sottolineati da un’illuminazione radente.

SAN FRANCESCO DI ORAZIO GENTILESCHI

Il San Francesco di Orazio Gentileschi ci appare in una notte scura rischiarata solo dal salvifico bagliore della luce divina. Il santo, stremato, sprofonda tra le braccia di un angelo dalle ali di falco o di colomba, dopo aver ricevuto il dono delle stimmate.

Il dipinto è intenso ma ci testimonia anche il momento in cui Orazio Gentileschi si avvicinò alle novità poetiche e stilistiche elaborate da Michelangelo Merisi.
L’opera fu infatti eseguita dal naturale e con il modello in posa: un metodo di lavoro che Orazio aveva certamente imparato direttamente da Caravaggio (attorno al 1599-1600).
E in effetti, se si confronta il dipinto di Gentileschi con il San Francesco in meditazione di Caravaggio, che fa parte della collezione di opere del Museo del Prado, le similitudini sono tante.

Grazie a quest’opera è possibile documentare in modo nuovo la nascita del caravaggismo a Roma attraverso il precoce influsso suscitato dal Merisi su Gentileschi, già attivo nella capitale da più di due decenni.

img San Francesco Orazio Gentileschi mostra

IL SAN FRANCESCO DI ORAZIO GENTILESCHI IN MOSTRA

Tra le mostre da vedere in Italia nel 2023 c’è un’esposizione a Roma dedicata al San Francesco di Orazio Gentileschi.

ORAZIO GENTILESCHI E L’IMMAGINE DI SAN FRANCESCO.
LA NASCITA DEL CARAVAGGISMO A ROMA
Mostra a cura di Giuseppe Porzio e Yuri Primarosa
Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini
Roma, via delle Quattro Fontane 13
27 Gennaio 2023 – 10 Aprile 2023

L’inedito dipinto di Gentileschi è messo a confronto con tre importanti opere conservate a Palazzo Barberini e con un quadro proveniente dal museo del Prado: il San Francesco in meditazione attribuito a Caravaggio, il San Francesco sorretto da un angelo dello stesso Gentileschi, il San Francesco in preghiera del Cigoli e il San Francesco sorretto da un angelo di Madrid, altro capolavoro della fase giovanile di Gentileschi.

Il biglietto per la mostra è quello del museo, pertanto è valido per la visita a Palazzo Barberini e all’esposizione.

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