Una domenica al Museo: Il Museo d’Arte Orientale di Venezia

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Eccomi qui con la seconda puntata dedicata alle mie Domeniche al Museo e in cui vi accompagno alla scoperta di Musei famosi e sconosciuti, piccoli e grandi, affollati e deserti approfittando della possibilità di visitarli gratuitamente la prima domenica di ogni mese.

Il mese scorso ho visitato il Castello di Miramare a Trieste.
La prima domenica di agosto, invece, sono andata al Museo d’Arte Orientale di Venezia e in questo post vi racconto la mia visita.

Il Museo d’Arte Orientale si trova all’ultimo piano di un altro Museo, la Galleria Internazionale di Arte Moderna a Ca’ Pesaro.
Credo sia uno dei pochi musei, se non l’unico, che si trova all’interno di un altro museo (che ha una storia ed espone opere completamente diverse!) e per questo motivo è poco conosciuto.
In realtà è un luogo favoloso e quando ti trovi all’ingresso non sai se stai sognando oppure hai un’allucinazione.

Sicuramente adesso starete pensando che si tratta di una di quelle solite storie all’italiana, dove un piccolo museo statale non ha i fondi necessari e viene collocato provvisoriamente in un altro museo. Poi, si sa che in Italia il provvisorio è definitivo e così un museo bellissimo può rimanere intrappolato per sempre in un luogo che non gli appartiene, mortificato e poco valorizzato.

Beh, se pensate questo siete sulla strada sbagliata!
Il Museo è stato pensato per collocarsi proprio qui, a Ca’ Pesaro e gran parte del suo allestimento tradisce una cura e un rispetto per la collezione esposta che spero nessuno mai si metta in testa di modificarla.
Il Museo è nato dalla collezione del Principe Enrico di Borbone, Conte di Bardi, che nel 1887 partì con la moglie Aldegonda di Braganza per un viaggio intorno al mondo, terminato nel 1889.

La coppia visitò l’Indonesia, l’Indocina, la Cina e il Giappone e rimasero talmente affascinati da questi paesi e dalla loro cultura che acquistarono oltre trentamila oggetti, che furono spediti in Europa mano a mano che proseguivano le loro esplorazioni.

Quando il viaggio giunse al termine l’intera collezione fu esposta a Palazzo Vendramin Calergi (l’attuale sede del Casinò di Venezia) che era una proprietà di famiglia e dove il Conte trascorreva parte dell’anno come ospite della nonna, Carolina di Berry (principessa delle due Sicilie).
Con la morte di Enrico di Borbone la collezione fu ceduta ad un antiquario austriaco e molti pezzi furono venduti, ma allo scoppio della Prima Guerra Mondiale i beni rimasti in Italia furono bloccati e al termine del conflitto lo Stato italiano se ne appropriò, facendoli rientrare negli accordi con l’Austria per la riparazione dei danni di guerra.
Il Museo di Ca’ Pesaro nasce nel 1925 con un accordo tra lo Stato e il Comune di Venezia per dare una sede alla collezione.
L’inaugurazione avvenne il 3 maggio 1928 e di quell’allestimento rimane ancor oggi traccia in molte sale, rendendolo un museo ricco di quel fascino che solo il tempo può dare.

Cosa vedere al Museo d’Arte Orientale?
Tutto! Non dovete perdervi una bacheca, un angolo e una mensola.
Qui trovate armature, armi, lance, giochi di società (favoloso il kai awase fatto di conchiglie dorate e dipinte e che è l’antica versione giapponese del gioco del Memory), porcellane, abiti e numerosi altri oggetti giapponesi e cinesi, il tutto avvolto nella magica atmosfera di un allestimento museale d’altri tempi.
L’ambiente, al contrario dei moderni musei, non è asettico e impersonale, ma caldo e accogliente e sembra di stare in una “camera delle meraviglie” (la famosa Wunderkammer che dal Cinquecento al Settecento non mancava mai nelle residenze nobiliari).
A pensarci bene, però, il Principe Enrico di Borbone probabilmente raccolse questi oggetti con questo spirito, raccogliere e conservare oggetti strani e straordinari per piacere suo e per strabiliare i suoi ospiti, ma che lascia senza parole anche noi oggi!

E ora tocca a voi!
Lasciate un commento e raccontatemi quale museo avete visitato recentemente.
Condividete anche le vostre foto sui social con l’hashtag #artpostmusei e proviamo a costruire un album dei musei da visitare.

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kit completo in uso ad un artigiano per il procedimento di laccatura degli oggetti.

kit completo in uso ad un artigiano per il procedimento di laccatura degli oggetti.

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Scacchiera e pedine lavorate in avorio.

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kai awase - conchiglie dorate e dipinte con scene tratte dai testi della letteratura giapponese. Antica versione del gioco del nostro Memory.

kai awase – conchiglie dorate e dipinte con scene tratte dai testi della letteratura giapponese. Antica versione del gioco del nostro Memory.

INFO
Museo d’Arte Orientale
Sestiere di S. Croce, 2076
30100 – Venezia

LINK
http://www.polomuseale.venezia.beniculturali.it

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4 thoughts on “Una domenica al Museo: Il Museo d’Arte Orientale di Venezia

  1. Buonasera.
    Sono un membro dello staff del Museo. La ringraziamo per la bellissima recensione. Un appunto però: la seconda moglie di Enrico, che lo affiancò nel viaggio in Oriente, era Aldegonda di Braganza. La prima moglie, Maria Luisa di Borbone – Due Sicilie, morì prematuramente solo tre mesi dopo le nozze, 13 anni prima il lungo viaggio di Enrico.
    Grazie ancora!

    • Onoratissima Michela che abbia letto il mio post.
      Il Museo d’Arte Orientale è straordinario.
      Grazie anche per l’appunto sul nome esatto della moglie che affiancò Enrico nel suo viaggio. Credevo si fosse sposato solo una volta!
      La storia di Enrico è veramente affascinante e spero di tornare presto a Ca’Pesaro e di trovare una biografia completa 😉

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