Vasilij Kandinskij vita e opere: 5 cose da sapere

kankinskij | vita | opere

VASILIJ KANDINSKIJ VITA E OPERE: 5 COSE DA SAPERE

Conoscere Vasilij Kandinskij vita e opere significa capire un momento fondamentale nella storia dell’arte europea. Kandinskij è, infatti, il padre della pittura astratta, una corrente artistica che si è affermata in Europa all’inizio del Novecento e che ha cambiato per sempre le arti figurative.

L’arte astratta non mostra ciò che l’artista vede con gli occhi ma ciò che sente, le sue emozioni e il suo stato d’animo. Si tratta di un modo di concepire l’arte come descrizione dell’universo interiore che abita ogni essere umano e che può esprimersi attraverso figure geometriche, colori e linee.

Vasilij Kandinskij vita e opere

Kandinsky | Impressione III

Kandinsky, Impressione III – Galleria Civica nel Lenbachhaus di Monaco

1. QUANDO NASCE LA PASSIONE PER L’ARTE IN KANDINSKY

Kandinskij nasce a Mosca nel 1866 e si interessa all’arte sin da bambino.
Durante un viaggio a Venezia resta affascinato dalle luci che di notte illuminano la città e dai riflessi che si generano nell’acqua.

Il padre però lo avviò agli studi di giurisprudenza e dopo la laurea, nel 1896, gli viene offerto un posto di docente all’Università di Dorpat in Estonia. La passione per l’arte tuttavia era più forte e decise di rifiutare per trasferirsi a Monaco e iniziare a studiare arte.

2. A QUALE MOVIMENTO ARTISTICO APPARTIENE KANDINSKY

Dopo gli studi di Legge ed Economia a Mosca, si dedica alla pittura con Anton Ažbe e successivamente si trasferisce a Monaco di Baviera dove entra in contatto con le avanguardie artistiche.
Nel 1901 fonda l’associazione “Phalanx”. Le sue opere rilevanti sono xilografie e dipinti dalle atmosfere fiabesche, che spesso si rifanno al folklore russo. Tra esse “Sonntag”, del 1904, dal Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam.

Dopo un periodo di peregrinazioni tra l’Europa centro-occidentale e la Russia, nel 1908 Kandinskij si stabilisce a Murnau, in Baviera. I suoi dipinti si caratterizzano ora per grandi zone di colore brillanti giustapposti.
Il modello musicale (con le celebri “improvvisazioni” e “composizioni”) è fondamentale nel passaggio dalla figurazione all’astrattismo, ed è ravvisabile anche nel rapporto con il compositore e pittore Arnold Schönberg, di cui sono presenti in mostra due importanti dipinti.

Kandinsky studia con Franz von Stuck all’Accademia di Monaco e fonda, tra il 1909 e il 1913, prima la “Neue Künstlervereinung München” (Nuova Associazione degli artisti di Monaco), poi il movimento artistico “Die Blaue Reiter” (Il Cavaliere Azzurro) le cui mostre annoverano, tra i partecipanti, Pablo Picasso, Paul Klee, André Derain e Emil Nolde e sono occasione di confronto tra le nuove tendenze. Kandinsky e il gruppo di artisti con cui collabora propongono un rinnovamento dell’arte a partire dalle sue origini.

Kandinsky | Composizione VI

Kandinsky , Composizione VI – San Pietroburgo

3. OPERE PITTORICHE E OPERE LETTERARIE DI KANDINSKY

Le opere pittoriche di Kandinsky sono conservate nei più importanti musei del mondo come: “Impressione III”, che si trova nella Galleria Civica nel Lenbachhaus di Monaco; “Composizione VI”, conservato a San Pietroburgo; “Composizione VIII” al Guggenheim di New York; il celebre “Cavaliere Azzurro”, che ha ispirato la nascita del movimento Der Blaue Reiter.
Tuttavia Kandinsky ha scritto anche delle opere letterarie molto importanti e in cui espone le teorie sul colore.

Fondamentali sono: Lo spirituale nell’arte (1912) e Punto, linea, superficie: Contributo all’analisi degli elementi pittorici (1926).
Si tratta di libri importanti per capire le sue opere pittoriche e anche la relazione tra pittura e musica che, a partire dal 1911 diventa sempre più marcata.
Kandinsky infatti inizia a collaborare, nel secondo decennio del Novecento, con il compositore Arnold Schönberg, le cui opere si distaccano dalle regole accademiche e aprono una nuova possibilità espressiva nella musica, suscitando emozioni nell’ascoltatore. Anche la pittura deve suscitare emozioni, ma può arrivare all’essenza delle cose solo abbandonando la figura.

4. KANDINSKY AL BAUHAUS

Kandinsky libera progressivamente la sua pittura da qualunque riferimento alla realtà materiale, dando vita ad un astrattismo lirico fondato su solide basi filosofiche e su profonde affinità con il linguaggio della musica.

C’è un periodo nella vita di Kandinskij in cui la sua creatività lo porta progressivamente verso l’astrattismo. Il colore si libera dal disegno, dalla linea, e perde ogni funzione rappresentativa: è un mezzo autonomo, che serve a suscitare sensazioni, a esprimere l’animo dell’artista e le sue percezioni non soltanto visive, ma sonore, tattili, psicologiche.

Alla fine del 1914, dopo alcuni mesi trascorsi in Svizzera, Kandinskij rientra in patria, stabilendosi a Mosca.
In Russia, dal 1914 al 1921, la sua riflessione su forma, colore e spazio evolve verso un maggiore rigore geometrico dopo l’ingresso come docente, nel 1922, al Bauhaus, la straordinaria scuola di architettura, arte e design attiva a Weimar, poi a Dessau e Berlino, tra il 1919 e il 1933.
La sua pittura, nel frattempo, ha conosciuto una progressiva tendenza alla geometrizzazione.

I dipinti del periodo di Weimar evidenziano singoli elementi come il cerchio, l’angolo e le linee curve e rette, un gusto per una certa disarmonia e per una cromia fredda.
Al geometrismo di questi lavori continua ad accompagnarsi una base irrazionale, in cui le scelte espressive sono determinate da un’intuizione spirituale.

5. DOVE MUORE KANDINSKY

Nel 1933, con l’ascesa del nazismo, Kandinsky si trasferisce in Francia dove conferma la svolta verso l’astrazione geometrica.
Le sue opere vengono tolte dai musei e svendute a collezionisti stranieri perchè considerate “arte degenerata” dai nazisti e viene accusato di essere troppo vicino alle idee politiche russe.

Già nell’ultima fase del Bauhaus a Dessau emerge un Kandinskij più giocoso, connotato da una certa leggerezza. In talune opere appare l’influenza dell’amico e collega Paul Klee.
Questa fuga fantasiosa si rivela annunciatrice del periodo parigino, caratterizzato da uno spirito ludico e da un linguaggio biomorfo vicino per alcuni versi a quello surrealista.
Fino all’ultimo, nonostante la malattia, Kandinskij non è abbandonato da una felice vena creativa.

Kandinskij vive a Parigi gli ultimi dieci anni della sua vita. Muore nella residenza di Neuilly-sur-Seine il 13 dicembre 1944.

Kandinsky | Cavaliere Azzurro

Kandinsky, Cavaliere Azzurro

KANDINSKIJ IN MOSTRA

La mostra più importante su Kandinskij si svolge presso Palazzo Roverella, a Rovigo.
In questa occasione vengono esposte ben 80 opere di Kandinskij, libri in edizione originale, documenti, fotografie, rari filmati d’epoca, cimeli e oggetti d’arte popolare per scoprire un artista, per molti aspetti, ancora poco noto nella sua complessità in Italia.

KANDINSKIJ. L’OPERA / 1900-1940
26 Febbraio 2022 – 26 Giugno 2022
Rovigo, Palazzo Roverella

Mostra a cura di Paolo Bolpagni e Evgenia Petrova
Promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo in collaborazione con il Comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi

IL CATALOGO DA NON PERDERE

Kandinskij
L’opera / 1900-1940

Un volume per scoprire l’intera produzione artistica di uno dei massimi protagonisti del XX secolo quale è stato Vasilij Kandinskij, attraverso 80 opere di datazione compresa fra il 1900 circa e il 1940.
Una pubblicazione curata da Paolo Bolpagni e Evgenija Petrova.

Trovano spazio anche dipinti di alcuni artisti vicino a Kandinskij, come Gabriele Münter, Paul Klee, Arnold Sch nberg, Alexej von Jawlensky, Marianne von Werefkin, e ancora libri in edizione originale, documenti, fotografie, oggetti d’arte popolare.
Tutto per svelare l’artista e le opere, in rapporto costante con la dimensione musicale e le profonde radici dello spirito russo.

Testi di: Paolo Bolpagni, Silvia Burini, Andrea Gottdang, Brigitte Hermann, Jolanda Nigro Covre, Evge- nija Petrova, Philippe Sers

DISPONIBILE SU AMAZON

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4 thoughts on “Vasilij Kandinskij vita e opere: 5 cose da sapere

    • “Art is nothing but the expression of our dream; the more we surrender to it the closer we get to the inner truth of things, our dream-life, the true life that scorns questions and does not see them” – Franz Marc

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