Mario Giacomelli. Il fotografo e il poeta in mostra a Milano
Hai mai visto una poesia trasformarsi in immagine? Se la risposta è no, allora è arrivato il momento di rimediare. E ti assicuro che ne vale la pena. A Palazzo Reale di Milano, dal 22 maggio al 7 settembre 2025, c’è una mostra che non puoi perdere: “Mario Giacomelli. Il fotografo e il poeta”.
Sì, Giacomelli, proprio lui. Quello che con la macchina fotografica ha saputo fermare il tempo, raccontare la vita, e commuovere anche chi pensava di essere immune all’arte. In questa mostra, organizzata in occasione del centenario dalla sua nascita, lo puoi riscoprire in una veste intima, profonda, struggente: quella del fotografo che dialoga con la poesia.
Mario Giacomelli tra poesia e fotografia
Questa non è una semplice retrospettiva ma un viaggio poetico, una visione che mette insieme luce e ombra, parola e immagine, pelle e cuore. Giacomelli non si limita a “ispirarsi” ai poeti perchè li sente, li vive, li trasforma e così le sue foto diventano versi, i suoi paesaggi, pensieri, i suoi ritratti, confessioni.
La mostra, ospitata al Palazzo Reale di Milano, è parte di un progetto più ampio che si sviluppa a Milano e a a Roma, al Palazzo delle Esposizioni. Queste due mostre raccontano i due volti di un artista che è stato fotografo, sì, ma anche pittore nell’anima, scultore di emozioni, poeta nascosto.
Cosa ti aspetta a Palazzo Reale
Un percorso visivo che è pura lirica.
Comincia con “Per poesie” e “Favola”, dove ogni fotografia diventa materia viva, prosegue con un omaggio a Leopardi, in cui “L’Infinito” prende forma tra luci rarefatte e silenzi pieni. Poi si arriva a una sala che è un pugno nello stomaco e una carezza insieme: “Io non ho mani che mi accarezzino il volto”, ispirata a una poesia di Padre Turoldo. Una serie intensa, quasi sacra, che ti resta addosso anche dopo che sei uscito.
Non manca l’amore, quello che sfuma nei versi di Cardarelli o di Edgar Lee Masters, e la malinconia dolcissima della vita che passa. Ci sono le collaborazioni con Francesco Permunian, le immagini legate a Montale e Leonie Adams, e l’ultimo, struggente omaggio alla Calabria di Franco Costabile.
Come se non bastasse, c’è una sala immersiva che ti accoglie con la voce e le immagini del maestro. C’è anche la sua camera oscura, ricostruita per permetterti di entrare davvero nel suo processo creativo.
Infine, in mostra, anche le sue poesie, quelle scritte di suo pugno, perché sì: Giacomelli non solo fotografava la poesia, ma la scriveva anche.
“La fotografia è un’alchimia: i materiali e i procedimenti sono simbolici e l’artista mette in gioco sé stesso, il proprio percorso esistenziale” – Mario Giacomelli
Perchè visitare la mostra a Milano
Questa mostra fa parte dell’Olimpiade Culturale Milano Cortina 2026, il programma multidisciplinare, plurale e diffuso che animerà l’Italia per promuovere i valori Olimpici attraverso la cultura, il patrimonio e lo sport, in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali che l’Italia ospiterà rispettivamente dal 6 al 22 febbraio e dal 6 al 15 marzo 2026.
Quindi, se ami l’arte, lo sport e tutto ciò che è bellezza condivisa, sei nel posto giusto al momento giusto.
Se dopo Milano vuoi vedere anche la mostra gemella a Roma, conserva il biglietto: ti vale una riduzione.
Io ci sono stata. Sono uscita con la pelle d’oca. E con la voglia di rileggere Leopardi, abbracciare mia madre e scrivere una poesia.
Vai, entra e lasciati incantare dalla bellezza.
Mario Giacomelli. Il fotografo e il poeta
Dal 22 maggio al 7 settembre 2025
Palazzo Reale Milano
Piazza Duomo 12, Milano
ORARI
Martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica 10:00 – 19:30 Giovedì 10:00 – 22:30
Apertura straordinaria: 2 giugno e 15 agosto, 10:00 – 19:30
Chiuso lunedì
Ultimo ingresso 1 ora prima
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In questo blog non ti spiego la storia dell’arte, ma racconto le storie di cui parla l’arte