La mostra sull’Astrattismo. Un viaggio nel tempo a Castelfiorentino
Se pensi che l’arte astratta sia solo “quadri con le righe” o “colori buttati a caso”, fermati subito: ho una mostra da consigliarti che potrebbe cambiarti la vita (o almeno il weekend). Sto parlando di “Astrattismo. Un viaggio nel tempo”, in programma dal 5 aprile al 7 settembre 2025, un concentrato di energia visiva che ti farà vibrare le pupille e il cuore.
ASTRATTISMO. UN VIAGGIO NEL TEMPO
Hai presente quando ti trovi davanti a un’opera e senti che c’è qualcosa di più, anche se non capisci subito cosa? Ecco, questa mostra è fatta proprio per guidarti in quell’enigma visivo, con oltre 60 opere tra dipinti, ceramiche e materiali sorprendenti.
Il tutto racconta come l’arte astratta italiana sia cresciuta, evoluta, esplosa tra il dopoguerra e gli anni Ottanta. Una storia affascinante di ricerca, ribellione, sogni e trasformazioni, curata con grande intelligenza da Nicola Nuti, che ha voluto una mostra rigorosa, sì, ma anche accessibile e viva. E ti assicuro che lo è davvero.
Si parte dalla Firenze del secondo dopoguerra, con il gruppo dell’Astrattismo Classico fiorentino (nomi da ricordare: Vinicio Berti, Gualtiero Nativi, Mario Nuti, Bruno Brunetti, Alvaro Monnini), e si attraversano le tempeste culturali degli anni Cinquanta, le incursioni dell’arte informale, l’irriverenza della pop art e le sperimentazioni visive degli anni Settanta e Ottanta. Il tutto in un dialogo continuo con le avanguardie europee.
Perchè visitare la mostra sull’astrattismo
Non è solo un viaggio nell’arte, è un viaggio nella storia, nel gusto, nell’immaginazione.
Poi ci sono le opere chiave, quelle che da sole valgono il biglietto. Come “Da un punto” (1953) di Nativi, perfetto esempio di quella geometria pulita e meditativa che ha reso grande l’astrattismo toscano. Oppure “Composizione multipla” (1948) di Berti, un manifesto potente e visionario. C’è anche spazio per la materia con “Montagne antiche” di Roberto Crippa (collage di sughero!), e per l’iconica Marilyn di Andy Warhol, che fa capolino con le sue serigrafie pop, a ricordarci quanto i linguaggi artistici possano contaminarsi e parlarsi, anche a distanza.
Ah, e se pensavi che l’astrattismo si fermasse ai quadri, preparati a ricrederti: le ceramiche di Mario Nuti e Bruno Brunetti sono una vera sorpresa. Colorate, coraggiose, assolutamente da vedere.
Se ti va di uscire dai soliti schemi, di aprire gli occhi su un pezzo importantissimo della nostra arte, e magari di emozionarti davanti a qualcosa che non assomiglia a nulla di già visto, questa mostra è per te.
📍 “Astrattismo. Un viaggio nel tempo”
🗓️ Dal 5 aprile al 7 settembre 2025
📌 Presso il CAMBIO Centro Culturale di Castelfiorentino, Firenze
🎟️ Consiglio spassionato? Prendi il biglietto prima che lo facciano tutti gli altri.
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In questo blog non ti spiego la storia dell’arte, ma racconto le storie di cui parla l’arte