Dalle vetrate ai pennelli: la pittura nell’epoca del Gotico!

24/06/2025
Autore: Caterina Stringhetta
Tag: gotico

Hai mai camminato dentro una cattedrale gotica al tramonto, quando la luce filtra attraverso le vetrate colorate e ti senti catapultato in un mondo di santi volanti, draghi e angeli con le piume arcobaleno? Ecco, se il Gotico fosse una playlist, sarebbe un mix di epicità, misticismo e… colore a tutto volume!

In questo post non racconto solo di guglie e archi rampanti. Oggi ti porto nel cuore pulsante del Gotico pittorico, tra botteghe affollate di apprendisti, maestri visionari e una vera rivoluzione silenziosa: il disegno che diventa protagonista.

Giotto Compianto del Cristo morto Padova

Giotto, Compianto del Cristo morto. Padova

La pittura nell’epoca del Gotico: santi, ori e un pizzico di genio

Il Gotico è un’epoca che canta a squarciagola la bellezza del divino. Chi sono però i pittori di quest’epoca? Veri e propri registi di questa spiritualità spettacolare.

Impossibile non citare Giotto, che già nel tardo Duecento inizia a rompere le righe dell’arte bizantina.
I suoi santi hanno mani grandi, piedi che poggiano a terra e volti che sembrano pensare. Tuttavia Giotto non è solo: ci sono Simone Martini, con le sue linee eleganti e il gusto per il dettaglio raffinato, e Duccio di Buoninsegna, che dipinge con la delicatezza di una carezza medievale.

Più a nord, brillano le stelle fiamminghe: Jan van Eyck, ad esempio, con la sua ossessione per i dettagli (hai mai contato le perline di un suo mantello?), e Rogier van der Weyden, che trasforma la pittura in un racconto teatrale, carico di pathos.

Il disegno? Non è più solo uno schizzo!

Ecco il colpo di scena: nel Gotico, il disegno si emancipa.

Fino a quel momento era solo un mezzo, uno strumento preparatorio, ma ora diventa arte autonoma, capace di raccontare il mondo con la forza di una linea sola. Gli artisti cominciano a conservare i loro disegni, a firmarli, a farli circolare. Sono schizzi, sì, ma pieni di carattere. È come se il disegno avesse finalmente trovato la sua voce.

Pensaci: un tratto di penna può dire più di mille colori, se lo si sa usare con sapienza ed è proprio quello che accade tra il Trecento e il Quattrocento. Nascono i taccuini degli artisti, vere e proprie miniere di invenzioni e idee.

Le vetrate gotiche: il cinema del Medioevo

Ah, le vetrate gotiche! Quelle immense “tele di luce” che trasformavano le cattedrali in lanterne di fede e di storie. Erano fumetti sacri, serie TV per fedeli analfabeti, psichedelia mistica in vetro e piombo.

Ogni pannello raccontava una storia: la vita di un santo, una parabola, un miracolo. E il colore? Mai scelto a caso. Il blu profondo era la Madonna, il rosso acceso il martirio, l’oro la luce divina.

Dietro a quelle vetrate c’erano pittori, ovvero veri e propri artisti del vetro, abilissimi nel mescolare sabbia e metalli per ottenere le sfumature più incredibili. L’effetto? Quando il sole colpiva le vetrate… sembrava che Dio stesse facendo un gioco di luci.

Tra tutte le meraviglie in vetro del Medioevo, le vetrate della cattedrale di Chartres in Francia sono un vero capolavoro assoluto. Si tratta di 173 finestre, risalenti al XII e XIII secolo, che creano un’atmosfera da sogno: un blu profondo (il celebre blu di Chartres) che sembra liquido e vivo, e figure che raccontano vite di santi, artigiani, nobili e contadini con una narrazione che ancora oggi ci incanta. Guardarle è come sfogliare un libro illustrato antico, dove ogni frammento di vetro è un frammento di storia e spiritualità.
Chartres non è solo una cattedrale: è un caleidoscopio di fede e luce che ha ispirato artisti per secoli.

vetrate gotiche Chartres

vetrate gotiche Chartres

Perché il Gotico è ancora attuale?

Il Gotico ha lasciato un’eredità visiva potentissima. Pensate al cinema fantasy, all’immaginario dark, ai tatuaggi “medieval style”: il Gotico è ovunque, ma soprattutto ci ha insegnato che l’arte non è solo decorazione: è racconto, emozione, strumento di visione del mondo.

La prossima volta che entri in una chiesa gotica o ti trovi davanti a un quadro del Trecento, fermati un secondo. Guarda le mani, i volti, le vetrate e pensa a quanta umanità, e quanta arte, c’era in quell’epoca così “oscura”… eppure così luminosa.

Ti è piaciuto questo viaggio tra santi e vetri colorati? Condividi l’articolo o scrivimi nei commenti qual è il tuo artista gotico del cuore!

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