Progetto Vulcano: Quando l’Arte Accende la Speranza in Ospedale

Progetto Vulcano Padova ospedale

Può la creatività trasformarsi in una medicina? Può il colore restituire forza a chi si sente svuotato? È possibile ritrovare un senso di comunità attraverso l’arte anche in un luogo, per sua natura, intriso di sofferenza come un ospedale?

A queste domande cerca di rispondere Progetto Vulcano, un’iniziativa artistico-sociale nata dalla mente e dal cuore dell’artista Beatrice Zagato, in collaborazione con l’Ospedale Universitario di Padova.
Un progetto che sfida il concetto stesso di cura, portando l’arte direttamente nei reparti, tra i pazienti, con un obiettivo ambizioso: risvegliare la forza interiore di chi sta affrontando un periodo di malattia e isolamento.

PROGETTO VULCANO

Progetto Vulcano Padova ospedale

Un’idea, una mail, un sogno che diventa realtà

Tutto è iniziato con una semplice email.

Beatrice Zagato ha scritto al Direttore dell’Ospedale di Padova, Giuseppe Dal Ben, proponendo la sua idea: un progetto artistico all’interno della struttura sanitaria per sperimentare se l’arte possa stimolare la speranza, la forza interiore e il senso di comunità nei pazienti.

La risposta? Positiva.

Così, dopo incontri con primari, medici e amministratori, il progetto ha preso forma, affrontando non poche difficoltà logistiche (dove trovare gli spazi? Come coinvolgere i pazienti, molti dei quali allettati?), ma anche superando lo scetticismo iniziale di chi non credeva che l’arte potesse davvero fare la differenza in un contesto ospedaliero.

Il risultato? Due reparti pilota, due mondi apparentemente lontani uniti dall’energia creativa:

  • La Geriatria dell’Ospedale Sant’Antonio;
  • La Clinica Medica 1 del Monoblocco di Padova, dove sono ricoverati pazienti con gravi patologie e operazioni importanti.

Ed è proprio lì che l’arte ha iniziato la sua rivoluzione.

Creatività in corsia: come funziona il progetto

Dal febbraio 2024, Beatrice Zagato è entrata in ospedale non con un camice, ma con colori, pennelli e idee, portando con sé la convinzione che l’espressione artistica possa rompere l’isolamento e aiutare i pazienti a connettersi con sé stessi e con gli altri.

Il progetto si sviluppa in più fasi:

  1. Atelier d’arte ospedaliero: un’intera area del Sant’Antonio è stata trasformata in uno spazio creativo ed espositivo, dove pazienti e operatori sanitari possono partecipare a laboratori di pittura e sperimentazione artistica. Non un semplice passatempo, ma un’occasione per ritrovare energia e speranza attraverso la creatività.

  2. Esposizione progressiva: i lavori realizzati vengono esposti man mano nello stesso ospedale, creando una mostra in continua evoluzione, che diventa punto di incontro e dialogo per chiunque voglia partecipare. L’arte si fa strumento per rompere il silenzio delle corsie e stimolare la comunicazione tra pazienti, familiari e personale medico.
  3. L’opera finale: Beatrice Zagato realizzerà un murale ispirato alle creazioni e ai messaggi dei pazienti, che resterà esposto permanentemente in ospedale come simbolo di forza e speranza.

  4. Il video-documentario: un team seguirà il progetto per documentare il percorso creativo e raccogliere le testimonianze dei partecipanti, creando un racconto visivo che possa ispirare altri ospedali e altre persone.

  5. Evento di chiusura: l’Ospedale organizzerà un evento finale per presentare il progetto e il suo impatto, invitando tutti coloro che hanno contribuito alla sua realizzazione.

Perché si chiama “Progetto Vulcano”?

Il nome non è casuale.

Per l’artista, il vulcano rappresenta la forza interiore, quell’energia latente che tutti abbiamo dentro ma che, nei momenti di fragilità, sembra esaurirsi. La creatività può essere la scintilla capace di risvegliarla, anche quando la razionalità ci dice che non c’è più speranza.

L’obiettivo del progetto è proprio questo: attivare la creatività nei pazienti per risvegliare la loro forza, bypassando la logica e la rassegnazione.

Un progetto nato da zero, ma sostenuto da molti

Un progetto così ambizioso, però, aveva bisogno di risorse e supporto.

L’Ospedale di Padova ha accolto l’iniziativa, ma non ha finanziato direttamente il progetto. Trovare fondi è stata un’impresa che ha richiesto determinazione, ma alla fine ben 11 aziende hanno deciso di credere in Vulcano, sostenendolo come sponsor.

Un segnale importante: quando un’idea è forte, trova sempre qualcuno disposto a sostenerla.

L’arte può davvero aiutare la cura?

La presenza dell’arte negli ospedali non è una novità assoluta, ma spesso è vista solo come decorazione. Progetto Vulcano va oltre, perché coinvolge direttamente i pazienti e il personale, trasformando la creatività in strumento attivo di benessere e socialità.

Studi sempre più numerosi dimostrano che il colore, il movimento, l’espressione creativa hanno un impatto positivo sull’umore e sulla percezione del dolore. Ma, al di là dei dati scientifici, c’è un aspetto che va oltre la misurabilità:

  • Il sorriso di un paziente che si sente meno solo.
  • Il gesto di un medico che, tra un turno e l’altro, prende un pennello e si ferma a dipingere.
  • La consapevolezza che, anche in un luogo di sofferenza, si possa trovare spazio per la bellezza.

Questi sono i veri risultati di Progetto Vulcano.

Il futuro di Vulcano

Il progetto è iniziato come un esperimento, ma il suo impatto potrebbe andare ben oltre i tre mesi previsti. Se l’iniziativa avrà successo, potrebbe diventare un modello replicabile in altri ospedali, trasformando l’arte in uno strumento di umanizzazione della cura su larga scala.

Perché, in fondo, la creatività non guarisce le malattie, ma può guarire il senso di isolamento e restituire alle persone un po’ di quella forza che, a volte, credono di aver perso.

E questa, forse, è una delle cure più potenti di tutte.

Progetto Vulcano Padova ospedale

Vuoi saperne di più?

Il progetto è reso possibile dal supporto di:

Bottega SpA, GB Termae Hotels, Undici HP srl, Alì Supermercati, Fondazione Stevanato, Xylem Service Italia s.r.l., Cefim srl, Longwave s.p.a., Guidolin Giuseppe – Eco.G. s.r.l., Dr. Giovanni La Scala Studio Dentistico e una donazione privata in memoria di Vittore Pagan.

Sponsor tecnico: SFP Studio Legale Associato.

Segui gli aggiornamenti anche sul sito ufficiale dell’artista Beatrice Zagato.

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