Ti sei mai chiesto cosa si nasconde dietro le mura di una chiesa abbandonata, dimenticata dal tempo e poi riportata in vita? La ex Chiesa di San Barbaziano a Bologna ha finalmente riaperto le sue porte grazie a un importante progetto di restauro, trasformandosi da rovina urbana in uno spazio dal forte significato culturale. Questo recupero, in occasione di ART CITY Bologna 2025, non è solo un intervento architettonico, ma un viaggio nella storia e nelle memorie di un luogo destinato a rinascere.
Scopriamo insieme le tappe principali di questo restauro e il progetto che ridà voce a un edificio simbolo di trasformazione e resilienza.
RESTAURO DELLA EX CHIESA DI SAN BARBAZIANO
La ex Chiesa di San Barbaziano è stata oggetto di un restauro conservativo e innovativo, curato dallo Studio Poggioli, che ha saputo rispettare l’anima storica dell’edificio integrandola con elementi moderni.
Il restauro ha coinvolto le superfici esterne, con particolare attenzione agli apparati decorativi, e ha introdotto nuove soluzioni architettoniche per preservarne la struttura.
I dettagli degli infissi, realizzati in materiali come il corten e l’ottone brunito, evocano il passare del tempo e si fondono armoniosamente con il calore dell’arenaria originale. Questo mix di antico e contemporaneo non è solo estetica, ma simbolo di continuità e trasformazione, ricordando i diversi usi che l’edificio ha avuto nei secoli.
La Rinascita di una Rovina Urbana
Dopo decenni di abbandono, la riapertura della ex Chiesa rappresenta una vittoria per la cultura e il patrimonio della città di Bologna. L’edificio era stato trasformato in deposito militare, fienile e persino officina, subendo gravi danni. Negli anni Settanta, il rischio di crolli aveva portato ai primi lavori di messa in sicurezza, ma solo oggi si è giunti a una vera rinascita.
Il progetto di restauro non ha solo salvato l’edificio, ma ne ha ridefinito l’identità: uno spazio che invita a esplorare nuove prospettive, tra memorie storiche e visioni future.
Gli infissi lineari di richiamo industriale, le grandi finestre che catturano la luce e il portale posteriore monolitico sono elementi che raccontano la storia passata e presente della chiesa.
La scelta dei materiali non è casuale: il corten, con la sua patina che evolve nel tempo, richiama la vulnerabilità della materia di fronte agli agenti atmosferici, mentre l’ottone brunito introduce un tocco contemporaneo.
Il maniglione sui portoni, tagliato a tutta altezza, nasconde un’illuminazione integrata che crea un gioco di contrasti tra la luce e le superfici irregolari delle pareti. Questo dettaglio rappresenta la perfetta sintesi tra antico e moderno, tra tradizione e innovazione.
Uno Sguardo al Passato: Cenni Storici sulla Chiesa di San Barbaziano
Progettata dall’architetto Pietro Fiorini e costruita nel 1608, la chiesa vanta origini antiche, legate alla tradizione paleocristiana. Dal monastero dei Monaci Eremitani di San Girolamo fino alla sua soppressione con le leggi napoleoniche, la chiesa ha attraversato secoli di cambiamenti e adattamenti.
Dopo aver perso la sua funzione religiosa, l’edificio è passato sotto il controllo del Demanio, diventando un deposito e subendo un progressivo deterioramento. Solo negli ultimi anni, grazie alla visione del progetto di restauro, è stato possibile invertire questa rotta e riportare alla luce la sua antica bellezza.
Dalla Decadenza al Futuro: la Nuova Vita della Ex Chiesa
Oggi, grazie all’impegno di AICS Bologna, l’ex Chiesa di San Barbaziano è destinata a diventare un centro per le arti performative e circensi. Un luogo di documentazione, formazione e sperimentazione artistica, dove si intrecceranno attività didattiche, residenze creative e spettacoli dal vivo.
Il progetto culturale mira a restituire la chiesa alla città non solo come contenitore architettonico, ma come spazio vivo, capace di accogliere memorie passate e aspirazioni future. Sarà un punto di riferimento per chi desidera esplorare le intersezioni tra tradizione e innovazione artistica.
La riapertura della ex Chiesa di San Barbaziano non è solo un evento architettonico, ma un invito a riflettere sul valore del patrimonio culturale e sulla sua capacità di adattarsi ai tempi.
Se ti trovi a Bologna, non perdere l’occasione di visitare questo luogo unico, dove storia e innovazione si incontrano per raccontare nuove storie.