5 cose da sapere sulla vita di Fortunato Depero

img depero locandina Depero’s Futuristic House 1928

5 COSE DA SAPERE SULLA VITA DI FORTUNATO DEPERO

Conosci la vita di Fortunato Depero e le sue opere?
La sua vita è costellata dai successi in ogni ambito creativo, dalla pubblicità all’illustrazione, dalla scenografia all’arte, ma anche da qualche scivolone. D’altronde era un artista che amava rischiare e si gettava a capofitto in ogni avventura!
È stato un’esponente di spicco del Futurismo e le sue creazioni continuano a ispirare gli artisti di tutto il mondo.

Questo è il post per conoscere la vita di Fortunato Depero in cinque punti.

vita di Fortunato Depero

Depero | mostre Parma

1. GLI INIZI DI FORTUNATO DEPERO

Fortunato Depero nasce a Fondo, in provincia di Trento, nel 1892.
Si trasferisce con la famiglia a Rovereto quando ancora era giovanissimo ed è lì che frequenta un istituto a indirizzo tecnico e artistico.
L’arte è la sua strada, Depero lo capisce subito, e vuole entrare all’Accademia di Belle arti di Vienna che però lo respinge. Inizia allora a frequentare, come tirocinante, lo studio dello scultore Scanagatta dove si occuperà di tutto, anche di lapidi.
Nel 1913 si trasferisce finalmente lascia il Trentino e si trasferisce a Roma con Rosetta Amadori, sua compagna d’arte e di vita.
A Roma la vita di Fortunato Depero cambia perchè conosce Balla e Marinetti.
È l’inizio di una nuova stagione!

2. DEPERO E IL FUTURISMO

Nel 1914 Fortunato Depero realizza una serie di disegni ispirandosi alla simultaneità e al dinamismo di Umberto Boccioni.
L’anno successivo, nel 1915, firma con Giacomo Balla il Manifesto di Ricostruzione Futurista dell’Universo che ipotizza una fusione delle diverse arti e un maggiore coinvolgimento sociale dell’artista.
Sull’Europa e sull’Italia però incombe la Prima Guerra Mondiale e Depero decide di arruolarsi volontario, ma verrà esonerato per motivi di salute.

3. DEPERO REALIZZA LA FUSIONE DELLE ARTI

La vita e il lavoro di Fortunato Depero aderiscono completamente ai contenuti del Manifesto di Ricostruzione Futurista dell’Universo, dedicandosi ai progetti più diversi.
Lavora per il regista Sergeij Diaghilev realizzando le scenografie e costumi plastici per il balletto “Le chant du rossignol” di Igor Stravinskij. Incontra Cocteau, Picasso e il poeta decadente Clavel con cui rappresenta a Roma i “Balli plastici”, che rappresentano il primo tentativo di Depero di sostituire l’attore tradizionale con marionette animate dalla compagnia marionettistica Gorno dell’Acqua, diretta da Vittorio Podrecca.

Nel 1919 l’artista rientra con la moglie a Rovereto dove inaugura la Casa d’Arte Futurista Depero, un sorta di laboratorio di produzione di tarsie in panno, collage e oggetti d’arte applicata.
Produce anche arredamenti d’interni, come il Cabaret del Diavolo per il quale realizza anche le decorazioni murali. Un progetto trasversale che ci anticipa una moderna installazione: sarà l’artista a rivestire i diversi ruoli di progettista, arredatore, scenografo, secondo quanto ideato nel manifesto Ricostruzione futurista dell’universo.
Nel 1923 partecipa alla Prima Mostra Internazionale d’Arte Decorativa di Monza. Nel 1924, durante la tournée del Nuovo Teatro Futurista, mette in scena al Teatro Trianon di Milano il balletto meccanico Anihccam del 3000 (la parola “macchina” a rovescio), che verrà poi riproposto in più di venti città italiane. A partire dal 1925 hanno inizio le fortunate partecipazioni di Depero agli eventi internazionali come l’Exposition Internationale des Arts Décoratifs et Industriels Modernes e nello stesso anno è a Parigi.

Depero | Balli Plastici

Cartellone per I Balli Plastici

4. DEPERO A NEW YORK

Nel 1928 la vita di Fortunato Depero si sposta a New York.
Arriva nella metropoli americana con la moglie Rosetta spinto dal desiderio di confrontarsi con la modernità e convinto che l’ambiente newyorkese avrebbe accolto con favore le opere prodotte dalla sua Casa d’Arte.
Depero mise a frutto le sue competenze nel campo della grafica, del design e della decorazione di interni, pur senza ottenere un reale successo economico. Sono di questo periodo i suoi studi per le copertine di Vogue e Vanity Fair, gli arredi per il Ristorante Zucca o la varietà delle opere esposte per la sua personale alla Guarino Gallery.

Fermamente intenzionato a proiettarsi in una dimensione internazionale, apre subito la filiale americana della Casa d’Arte, la Depero’s Futurist House, e inizia un’importante campagna di promozione, con eventi, locandine e manifesti.
Solo la Grande Depressione, la grande crisi economica del ’29, lo fermò e lo convinse che il mercato americano era più adatto per i prodotti realizzati industrialmente più che artigianalmente.
L’impresa di Depero fallisce e ripiega sui due ambiti che, in Italia, gli avevano procurato un qualche guadagno: il teatro, e dunque collaborerà in particolare con il Roxy Théatre dell’impresario Leon Leònidoff; la pubblicità, quindi disegnerà copertine e illustrazioni per celebri riviste come Vogue, Vanity Fair, The New Yorker, in bilico tra Futurismo e gusto Déco in voga negli Stati Uniti.

5. DEPERO L’ARTISTA

Nel 1927 pubblica Depero-Dinamo Azari, il famoso libro imbullonato, primo esempio di libro-oggetto futurista, che entrerà a far parte di un’importante collezione siciliana.
Lavora parecchio con Bianchi, Strega e la Campari per la quale realizza oltre 100 manifesti.

La vita di Fortunato Depero è costellata da tanti successi, qualche scivolone e da tantissima arte.
Nel 1928 tiene a New York alcune esposizioni presso gallerie private, ma soprattutto si muove come interior designer, scenografo e costumista, pubblicitario e illustratore.

Nel 1930 torna in Italia: l’anno seguente è a Roma alla “I Quadriennale Nazionale d’Arte”, successivamente alla Biennale di Venezia e poi alla V Triennale di Milano.
Nel 1948 ritorna a New York dove tiene due personali, ma l’America non ama i futuristi e Depero si ritira in un paesino del Connecticut dove lavora fino al rientro in Italia.
Rientrato in Italia si immerge nella decorazione della Sala del Consiglio Provinciale di Trento e nel 1950 pubblica il Manifesto della Pittura e Plastica Nucleare.
A partire dal 1957 si dedica all’allestimento della Galleria Permanente Museo Depero a Rovereto, istituzione fondata in collaborazione con il Comune, e che oggi conta più di 3000 fra dipinti e disegni, circa 7500 manoscritti e una ricca biblioteca sul Futurismo.

Depero muore a Rovereto il 29 novembre 1960, un anno dopo aver inaugurato il primo museo futurista in Italia.

Casa Futurista Depero

Image Source: Trentino.it

I LIBRI SU FORTUNATO DEPERO

Ricostruire e meccanizzare l’universo è la raccolta degli scritti teorici dell’artista che permettono di ripercorrere e analizzare le tappe più significative del suo itinerario creativo. Depero infatti è stato il protagonista dell’arte meccanica che ha caratterizzato il futurismo degli anni venti.
Ricostruire e meccanizzare l’universo è disponibile su Mondadori Store.

Un futurista a New York ripercorre la straordinaria avventura di Depero nella Grande Mela, fatta di successi, insuccessi, mostre d’arte e progetti innovativi.
Un futurista a New York è disponibile su Libraccio.it

Depero e la sua casa d’arte da Rovereto a New York è il catalogo della mostra (al Mart di Rovereto dal 21 ottobre 2021 al 27 marzo 2022) che ha permesso di ripercorrere un decennio di creatività tra i più significativi per Depero. Un periodo in cui l’artista fece proprie le nuove teorie dell’arte meccanica futurista e realizzò il suo sogno di “portare l’Arte nella vita”.
Depero e la sua casa d’arte da Rovereto a New York è disponibile su Hoepli.it

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