Ciao a tutti 🙂
Oggi sono particolarmente felice di pubblicare questo post, che come tutti i lunedì è realizzato in collaborazione con St-ART, perché inizio a svelarvi quello che accadrà nei prossimi mesi.
Sta per essere inaugurata una mostra straordinaria a Treviso.
El Greco in Italia. Metamorfosi di un Genio (visitabile a Treviso dal 24 ottobre 2015 al 10 aprile 2016 a Casa dei Carraresi) è la mostra-evento che si pone come coronamento delle mostre che hanno celebrato il quarto centenario della morte dell’artista in Grecia (suo Paese di nascita) e in Spagna (il Paese di adozione).
Si tratta di un’occasione unica per ammirare le opere del periodo trascorso in Italia da El Greco, uno dei pittori più visionari di sempre, attraverso un viaggio avventuroso e che permette di confrontarlo con i grandi maestri del Cinquecento e di comprendere la grande eredità che ha lasciato nei secoli successivi.
Questa sarà l’occasione per raccontarvi lungo tutto il periodo della mostra, attraverso il mio blog ed i mie canali social, le storie che ciascuna opera esposta nasconde, gli aneddoti legati alla personalità e alla vita di El Greco.
Insomma, potrò darvi notizie poco note e mostrarvi immagini inedite di un evento speciale.
Sto anche preparando una sorpresa per tutti voi, ma soprattutto per chi sta già immaginando di andare a Treviso per vedere questa mostra … rimanete connessi, perché nelle prossime settimane vi svelerò i dettagli 😉
Nel frattempo, posso svelarvi alcune delle opere che saranno esposte.
Ci sarà sicuramente l’icona, scoperta solo recentemente, e di cui avevo già scritto un post (potete leggerlo QUI) in occasione della sua prima e brevissima presentazione.
Si potrà ammirare “Adorazione dei Pastori” (1568-1569 ca), appartenente al soggiorno romano dell’artista e dove sono evidenti le suggestioni derivanti dal circolo artistico che aveva nel Cardinale Farnese la figura di riferimento pere molti artisti.
Ma se pensate a El Greco qual’è l’opera che per prima vi viene in mente?
Il primo capolavoro a cui penso io è la sua opera, forse più famosa, La “Sepoltura del Conte di Orgaz” conservata presso la Chiesa di Santo Tomé a Toledo.
L’opera venne commissionata dal parroco della Chiesa con un intento puramente economico: ricordare la donazione annuale a favore della chiesa, disposta con atto testamentario dal Conte Gonzalo de Ruiz, deceduto nel 1327, e che i suoi successori si erano in seguito sempre rifiutati di versare.
Al di là delle dimensioni enormi del dipinto e della composizione articolata, arricchita da una carrellata incredibile di ritratti (alcuni perfettamente identificabili come il committente, ritratto nelle vesti del sacerdote che legge il Requiem), l’opera è una rappresentazione visionaria in cui El Greco sperimenta le possibilità espressive del colore.
Tutta l’opera ed i contrasti di luce e ombra esaltando la drammaticità dell’evento rappresentato e il suo significato
El Greco dà forma ad una tragedia umana e allo stesso tempo ultraterrena.
Dopo il periodo trascorso in Italia, El Greco si reca in Spagna nella speranza di poter lavorare alla corte di Filippo II e dove viene accolto dall’entusiasmo della competenza pubblica e privata.
Il suo stile appare come una sintesi tra le due esperienze fondamentali della pittura italiana, la tradizione veneta e quella tosco-romana, ma sempre trovando soluzioni originali.
Ecco perché il suo nome e la sua fama sono legati alla Spagna e in particolare alla città di Toledo, perché trova modo di esprimersi in modo completo e di prendere le distanze anche dalle convenzioni rinascimentali.
Non vedo l’ora di vedere le opere di El Greco a Treviso e di scoprire aspetti inediti di un artista “immaginifico” … e voi?
LINK Vai alla pagina di St-ART dedicata a quest’opera – clicca QUI.