Siamo al termine di queste giornate passate a Parigi e ci stiamo preparando per tornare a casa.
L’ultimo ostacolo è il volo di ritorno!
Ricordate che vi avevo raccontato della mia paura di volare prima di partire?
Nonostante l’andata sia andata bene non mi è passata … anzi …
Quando salgo a bordo di solito osservo attentamente gli altri passeggeri per capire chi, come me, ha “il terrore negli occhi” e sinceramente credo che almeno un passeggero su due sia nella mia stessa situazione.
Tuttavia, noi paurosi, non esterniamo le nostre emozioni aggrappandoci al sedile … ma ostentiamo sicurezza e fingiamo di essere rilassatissimi. Quindi, nell’ordine, facciamo finta di leggere sfogliando il più tranquillamente possibile una rivista a caso, come se fosse la più interessante del mondo; poi quando l’aereo sta per partire chiudiamo gli occhi fingendo di dormire, mentre invece stiamo pensando “ma chi cavolo me l’ha fatto fare” e io di solito penso a quanti altri mezzi di trasporto alternativi avrei potuto prendere e se siamo vicini al finestrino, chiudiamo la tendina per non guardare sotto.
Il momento più rilassante del viaggio, però, è l’atterraggio!
Quando le hostess ci avvertono che stiamo arrivando a destinazione sono la prima ad allacciarmi la cintura e mi sento felice come se da una zattera in mezzo all’oceano avessi avvistato “Terra!” e quando sento l’aereo che tocca la pista vorrei schizzare fuori per prima e baciare il suolo.
Dite che esagero!