Biennale Venezia 2024 biglietti, padiglioni ed eventi collaterali

BIENNALE VENEZIA 2024 BIGLIETTI, PADIGLIONI, EVENTI COLLATERALI

Biennale Venezia 2024, biglietti, padiglioni, eventi collaterali, cosa vedere e dove andare.
Nel 2024, Venezia diventerà nuovamente il fulcro dell’arte internazionale con la 60ª Esposizione Internazionale d’Arte, intitolata “Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere“, curata da Adriano Pedrosa.

Questo titolo evocativo, ispirato da un’opera del collettivo Claire Fontaine, esprime profondamente la diversità culturale e la fluidità delle identità nel contesto globale attuale.

In questo post trovate tutti gli aggiornamenti sulla Biennale Venezia 2024 cosa vedere, dove andare e cosa fare 😉

Ultimo aggiornamento 21 Aprile 2024 – I Premi della Biennale Arte 

IL TEMA DELLA BIENNALE ARTE 2024

Il curatore Adriano Pedrosa, con un occhio attento alle questioni sociali, ha scelto un titolo perfetto per riflettere sui concetti di movimento, esistenza e identità attraverso il prisma di crisi globali.
Il titolo “Stranieri Ovunque” si riferisce non solo alla presenza ubiqua degli stranieri, ma anche alla sensazione intrinseca di estraneità che si può sperimentare ovunque nel mondo.

La Biennale Arte 2024 diventerà dunque un crogiolo di artisti che rappresentano la diversità: stranieri, immigrati, esiliati, queer, outsider, e artisti indigeni, tutti condividendo le loro esperienze uniche attraverso l’arte.
La mostra metterà in luce sia il Nucleo Contemporaneo che un Nucleo Storico, quest’ultimo concentrato su opere del XX secolo provenienti da diverse parti del mondo, inclusa una sezione speciale dedicata agli artisti italiani in diaspora.

Con la sua varietà di opere e artisti, la Biennale Arte 2024 promette di essere un’esperienza emozionante e illuminante, un invito a riflettere sulla nostra comprensione dell’arte, della cultura e dell’identità in un mondo sempre più interconnesso. Prenota subito il tuo biglietto d’ingresso per la Biennale Arte 2024.
Venezia attende tutti nel 2024 per celebrare e scoprire insieme questo straordinario mosaico globale di arte e cultura.

I BIGLIETTI DELLA BIENNALE 2024

Sono già disponibili i biglietti per visitare la Biennale Arte 2024.
Per scegliere il biglietto giusto per te, per il gruppo di persone con cui visiterai la Biennale e prenotare eventualmente la visita guidata vai nell’unico sito ufficiale per le prenotazioni dei biglietti della Biennale.

LE DATE DELLA BIENNALE 2024

La Biennale Arte inaugurerà il 20 aprile 2024 e si concluderà il 24 novembre 2024.

I PADIGLIONI NAZIONALI (AGGIORNAMENTO DEL 24 MARZO 2024) 

Iniziano le presentazioni dei Padiglioni Nazionali, che illustrano i loro progetti e definiscono i temi che i vari temi trattati dagli artisti invitati.

La Biennale Arte 2024 sarà infatti affiancata da 90 Partecipazioni Nazionali nei Padiglioni che si trovano ai Giardini, all’Arsenale e sparsi in tutto il centro storico di Venezia.
Sono 4 i Paesi presenti per la prima volta alla Biennale Arte: Repubblica del Benin, Etiopia, Repubblica Democratica di Timor Leste e Repubblica Unita della Tanzania. Nicaragua, Repubblica di Panama e Senegal partecipano per la prima volta con un proprio padiglione.

I PREMI DELLA BIENNALE (AGGIORNAMENTO DEL 21 APRILE 2024) 

Leone d’Oro per la miglior Partecipazione Nazionale
AUSTRALIA
kith and kin

Commissario: Creative Australia
Curatore: Ellie Buttrose; Espositore: Archie Moore
Sede: Giardini

Motivazione: In questo quieto padiglione di grande impatto, Archie Moore ha lavorato per mesi per disegnare a mano con il gesso un monumentale albero genealogico della First Nation. Così 65.000 anni di storia (sia registrata che perduta) sono iscritti sulle pareti scure e sul soffitto, invitando gli spettatori a riempire gli spazi vuoti e a cogliere la fragilità intrinseca di questo archivio carico di lutto. In un fossato d’acqua galleggiano i documenti ufficiali redatti dallo Stato. Risultato dell’intensa ricerca di Moore, questi documenti riflettono gli alti tassi di incarcerazione delle persone delle Prime Nazioni. Questa installazione si distingue per la sua forte estetica, il suo lirismo e la sua invocazione per una perdita condivisa di un passato occluso. Con il suo inventario di migliaia di nomi, Moore offre anche un barlume alla possibilità di recupero.  

Una menzione speciale attribuita alla Partecipazione Nazionale

REPUBBLICA DEL KOSOVO
The Echoing Silences of Metal and Skin
Commissario: Hana Halilaj, National Gallery of Kosovo
Curatore: Erëmirë Krasniqi; Espositore: Doruntina Kastrati
Sede: Museo Storico Navale della Marina Militare Riva S. Biasio, 2148

Motivazione: Piccola ma potente, l’installazione di Doruntina Kastrati fa riferimento al lavoro industriale femminilizzato e all’usura del corpo delle donne lavoratrici. Facendo riferimento sia ai gusci di noce utilizzati nelle delizie turche prodotte in fabbrica, sia alle parti mediche utilizzate per sostituire le ginocchia delle operaie logorate dalla produzione di questi dolciumi, le eleganti sculture di Kastrati invitano i corpi degli spettatori a interagire con loro. Un paesaggio sonoro vibrante viaggia attraverso il pavimento, risuonando sia nelle nostre ossa che in un’arena più ampia di attivismo femminista.    

Leone d’Oro per il miglior partecipante alla 60. Esposizione Internazionale d’Arte

Mataaho Collective
(Fondato a Aotearoa, Nuova Zelanda, 2012. Con sede a Aotearoa, Nuova Zelanda)

Motivazione: Il Collettivo Maori Mataaho ha creato una luminosa struttura intrecciata di cinghie che attraversano poeticamente lo spazio espositivo. Facendo riferimento alle tradizioni matrilineari dei tessuti, con la sua culla simile a un grembo, l’installazione è sia una cosmologia che un rifugio.  Le sue impressionanti dimensioni sono una prodezza ingegneristica che è stata resa possibile solo dalla forza e dalla creatività collettiva del gruppo. L’abbagliante modello di ombre proiettate sulle pareti e sul pavimento rimanda a tecniche ancestrali e fa pensare a usi futuri delle stesse. 

Leone d’Argento per un promettente giovane partecipante alla 60. Esposizione Internazionale d’Arte
Karimah Ashadu
(Londra, UK, 1985. Vive ad Amburgo, Germania e Lagos, Nigeria)

Motivazione: Karimah Ashadu, con il suo video Machine Boys e la relativa scultura in ottone, Wreath, stravolge le ipotesi di genere sullo sguardo e su ciò che è considerato appropriato commemorare. Con un’intimità bruciante, cattura la vulnerabilità di giovani uomini provenienti dal nord agrario della Nigeria, emigrati a Lagos e finiti a bordo di mototaxi illegali. La sua lente femminista è straordinariamente sensibile e intima e cattura l’esperienza subculturale dei motociclisti e la loro precarietà economica. Montato con maestria per mettere in evidenza e criticare sottilmente la performance della mascolinità in mostra, il video rivela l’esistenza marginale dei motociclisti attraverso l’attenzione sensuale dell’artista alle superfici della macchina, della pelle e della stoffa.

La Giuria ha inoltre deciso di assegnare due menzioni speciali ai partecipanti:

Samia Halaby
(Gerusalemme, Palestina, 1936. Vive a New York, USA)

La Chola Poblete
(Mendoza, Argentina, 1989. Vive a Buenos Aires, Argentina)

Motivazioni:

Samia Halaby, artista, insegnante e attivista di lunga data che la giuria desidera onorare con una menzione speciale. Il suo impegno nella politica dell’astrazione si è sposato con la sua costante attenzione alla sofferenza del popolo palestinese. Il suo dipinto modernista, intitolato Black is Beautiful, splendidamente reso nel ‘Nucleo Storico’ di Foreigners Everywhere, suggerisce non solo la sovranità dell’immaginazione, ma anche l’importanza delle solidarietà globali.

La Chola Poblete si impegna con un certo umorismo in un lavoro critico sulle storie di rappresentazione coloniale da una prospettiva trans-indigena. La sua arte polivalente – che include acquerello, tessuto e fotografia – resiste all’esotizzazione delle donne indigene, mentre sottolinea il potere della sessualità. Approccia l’iconografia religiosa occidentale e le pratiche spirituali indigene con un tocco trans e queer, invertendo le relazioni di potere con opere che fanno riferimento alle conoscenze ancestrali del Sud America.

I PADIGLIONI DA NON PERDERE (AGGIORNAMENTO DEL 19 APRILE 2024) 

Il Padiglione dell’Argentina ha come protagoniste l’artista Luciana Lamothe e la curatrice Sofia Dourron, che presentano un progetto dal titolo “Hope the Doors Collapse”. In occasione della Biennale Arte 2024 viene presentata una nuova installazione (specifica per La Biennale) su larga scala, composta da quattro strutture concepite intorno all’architettura del padiglione argentino, che sono costruite da ponteggi in ferro, nastri fenolici curvi e una serie di sculture fatte di scarti di legno, bruciato e tagliato, rami e tronchi. Le strutture, collegate tra loro, potranno essere attraversate dai visitatori. L’opera sarà realizzata interamente a Venezia utilizzando materiali recuperati in loco e al termine della mostra ogni elemento sarà riportato al suo luogo di origine.

Il Padiglione della Repubblica di San Marino presenta “Nomader”, un progetto dell’artista Eddie Martinez e sarà ospitato presso La Fucina del Futuro.
I dettagli del progetto li trovi nel post Alla scoperta del Padiglione di San Marino alla Biennale di Venezia 2024 con le opere di Eddie Martinez, che contiene un approfondimento sul significato e il legame con il tema “Stranieri ovunque” della Biennale 2024.

Il Padiglione Italia alle Tese delle Vergini in Arsenale, sostenuto e promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, è a cura di Luca Cerizza, con il progetto Due qui / To hear dell’artista Massimo Bartolini, che include contributi appositamente ideati da musiciste/i e da scrittrici/scrittori.

Il Padiglione della Santa Sede, promosso dal Prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Santa Sede, Cardinale José Tolentino de Mendonça, avrà luogo quest’anno nella Casa di reclusione femminile di Venezia alla Giudecca. La mostra ha come titolo Con i miei occhi ed è a cura di Chiara Parisi e Bruno Racine.

Il Comune di Venezia partecipa con un proprio Padiglione, il Padiglione Venezia, ai Giardini di Sant’Elena.

EVENTI COLLATERALI (AGGIORNAMENTO DEL 29 FEBBRAIO 2024) 

Sono 30 gli Eventi Collaterali approvati dal Curatore e organizzati in numerose sedi della città di Venezia. Ogni evento propone un’ampia offerta di contributi e partecipazioni che arricchiscono le voci che caratterizzano la Mostra.

ECCO LA LISTA DEGLI EVENTI (clicca il link del singolo evento per gli approfondimenti):

Robert Indiana. The Sweet Mistery 
Yorkshire Sculpture Park (Istituzione organizzatrice), Wakefield

Above Zobeide (titolo provvisorio)
Macao Museum of Art (Istituzione organizzatrice), Macao

All African Peoples’ Consulate (titolo provvisorio)
The Africa Center e Open Society Foundations (Istituzione organizzatrice), New York

Anchor in the Landscape (titolo provvisorio)
Artists and Allies of Hebron (Istituzione organizzatrice), Hebron/Berlino

Andrzej Wróblewski. In First Person (titolo provvisorio)
Starak Family Foundation (Istituzione organizzatrice), Varsavia

Berlinde De Bruyckere: City of Refuge III (titolo provvisorio)
Abbazia di San Giorgio Maggiore – Benedicti Claustra Onlus (Istituzione organizzatrice), Venezia

Borincano Lament (titolo provvisorio)
Consolato REM Brega (Istituzione organizzatrice), San Juan

Catalonia in Venice_ Bestiari (titolo provvisorio)
Institut Ramon Llull (Istituzione organizzatrice), Barcellona

Cosmic Garden (titolo provvisorio)
Chanakya Foundation (Istituzione organizzatrice), Mumbai

Daring to Dream in the World of Constant Fear (titolo provvisorio)
Victor Pinchuk Foundation (Istituzione organizzatrice), Kyiv

Dichotomy ፊት አና jerba (titolo provvisorio)
Kunstpalast Düsseldorf (Istituzione organizzatrice), Düsseldorf

Ernest Pignon-Ernest – untitled (titolo provvisorio)
Fondation Louis Vuitton (Istituzione organizzatrice), Parigi

Ewa Juszkiewicz. Un ballo in maschera (titolo provvisorio)
Fundación Almine y Bernard Ruiz-Picasso – FABA (Istituzione organizzatrice), Madrid

Futuring Global Asias (titolo provvisorio)
Asymmetry Art Foundation e Asia Forum (Istituzione organizzatrice), Londra

Grand Hotel (titolo provvisorio)
Art Museum at the University of Toronto (Istituzione organizzatrice), Toronto

Jim Dine – Dog on the Forge (titolo provvisorio)
Kunsthaus Goettingen (Istituzione organizzatrice), Gottinga

Josèfa Ntjam: swell of spæc(i)es (titolo provvisorio)
LAS Art Foundation (Istituzione organizzatrice), Berlino

La Maison de la Lune Brûlée (titolo provvisorio)
Fondation d’Entreprise Wilmotte e Hansol Foundation of Culture (Istituzioni organizzatrici), Parigi, Wonju-Si

Madang, 30th Anniversary Archive Exhibition of the Gwangju Biennale (titolo provvisorio)
Gwangju Biennale Foundation (Istituzione organizzatrice), Gwangju

Mirror Stage (titolo provvisorio)
Kestner Gesellschaft (Istituzione organizzatrice), Hannover

Passengers in transit (titolo provvisorio)
Centre of Contemporary Art Lagos – CCA (Istituzione organizzatrice), Lagos

Peter Hujar: Portraits in Life and Death (titolo provvisorio)
The Ukrainian Museum (Istituzione organizzatrice), New York

Quartetto/suivre le fil (titolo provvisorio)
Fondazione dell’Albero d’Oro (Istituzione organizzatrice), Venezia

Seundja Rhee: Towards the Antipodes (titolo provvisorio)
Korean Research Institute of Contemporary Art – KoRICA (Istituzione organizzatrice), Gangneung-si

Shahzia Sikander: Collective Behavior (titolo provvisorio)
Cincinnati Art Museum e Cleveland Museum of Art (Istituzioni organizzatrici), Cincinnati, Cleveland

The Endless Spiral (titolo provvisorio)
Museum of Latin American Art – MOLAA (Istituzione organizzatrice), Long Beach

The Spirits of Maritime Crossing (titolo provvisorio)
Bangkok Art Biennale Foundation (Istituzione organizzatrice), Bangkok

Trevor Yeung: I wish I were irreplaceable. Hong Kong in Venice (titolo provvisorio)
Hong Kong Arts Development Council e M+ West Kowloon Cultural District Authority (Istituzioni organizzatrici), Hong Kong

Yoo Youngkuk (titolo provvisorio)
Yoo Youngkuk Art Foundation (Istituzione organizzatrice), Seul

Yuan Goang-Ming Everyday War (titolo provvisorio)
Taipei Fine Arts Musuem of Taiwan (Istituzione organizzatrice), Taipei

IL CURATORE  (AGGIORNAMENTO DEL 21 DICEMBRE 2024) 

Adriano Pedrosa, noto per la sua creatività e visione innovativa, è il primo curatore latinoamericano a guidare la Biennale Arte.
Il suo approccio mira a cambiare il punto di vista tradizionale nell’arte contemporanea, non solo esteticamente ma anche geograficamente. Pedrosa pone l’accento su artisti che, pur provenendo da culture diverse, hanno mantenuto legami con le loro radici culturali.

Oltre a offrire una piattaforma per artisti internazionali, la 60ª Esposizione Internazionale d’Arte si concentra su artisti sudamericani, sottolineando il loro contributo significativo all’arte mondiale. La Biennale vuole colmare le lacune nella storia dell’arte, portando alla luce le voci finora trascurate.

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