Guida alla Cappella Pazzi: un capolavoro del Rinascimento a Firenze

Cappella Pazzi | Firenze musei

Sei appassionato di arte e cultura? Stai pianificando una visita a Firenze, una città ricca di tesori artistici? Allora non puoi perderti la Cappella Pazzi, un gioiello architettonico del Rinascimento italiano.
In questa post ti porterò alla scoperta di questa straordinaria opera d’arte, raccontandoti la sua storia, i dettagli architettonici e le opere che la decorano. Preparati a immergerti nell’eleganza e nella maestosità della storia di Firenze!

Guida alla Cappella Pazzi: un capolavoro del Rinascimento a Firenze

Cappella Pazzi | cupola

La Cappella Pazzi è uno degli esempi più significativi dell’architettura rinascimentale, ispirata ai principi di proporzione e simmetria presenti negli edifici dell’antichità classica.

LA STORIA E L’ARCHITETTURA DELLA CAPPELLA PAZZI

Questa magnifica cappella, situata nel primo chiostro di Santa Croce, fu costruita dopo un incendio che colpì l’area nel 1423, su commissione di Andrea de’ Pazzi, un membro di una delle famiglie più influenti di Firenze.
La cappella fu destinata a essere il luogo di sepoltura familiare e la sala capitolare dei Francescani.

Il progetto originale fu ideato da Filippo Brunelleschi, uno dei grandi geni del Rinascimento e autore della Cupola del Duomo di Firenze, intorno alla fine degli anni Venti e i lavori iniziarono nel 1443 sotto la sua direzione, ma furono conclusi dopo la sua morte nel 1446. La costruzione subì una sospensione nel 1478 quando i Pazzi furono esiliati a causa del fallito complotto contro i Medici.

L’ARCHITETTURA INTERNA DELLA CAPPELLA PAZZI

Gli interni della Cappella Pazzi sono caratterizzati da armoniosi rapporti proporzionali.
Il modulo centrale è un cubo con una cupola a ombrello che lo sovrasta, e da entrambi i lati si estendono due ali simmetriche con volte a botte. Le strutture portanti, come archi, trabeazioni e lesene, sono enfatizzate dalla pietra serena, che si staglia sul bianco dell’intonaco. Noterai una panca in pietra lungo il perimetro, un segno del suo utilizzo come luogo d’incontro per i frati.
Uno degli elementi più interessanti è la scarsella nella parete orientale, elevata su tre gradini e sormontata da una cupoletta. Dodici tondi in terracotta invetriata raffigurano gli Apostoli, opere eseguite tra il 1450 e il 1470 da Luca e Andrea della Robbia. Nei pennacchi della cupola, troverai quattro tondi in terracotta policroma con gli Evangelisti, attribuiti a Brunelleschi.

LE VETRATE E GLI AFFRESCHI DELLA CAPPELLA PAZZI

La Cappella Pazzi a Firenze è anche famosa per le sue vetrate realizzate da Alesso Baldovinetti. Nell’oculo, troverai una raffigurazione del Padre Eterno benedicente, e dietro l’altare, una rappresentazione di Sant’Andrea, il santo a cui è dedicata la cappella e che è anche il patrono dei Pazzi. All’interno della cupola, affrescata nella metà del XV secolo e restaurata nel 2009, sono raffigurate le costellazioni presenti nel cielo fiorentino il 4 luglio 1442, un soggetto che ancora oggi suscita diverse interpretazioni.
La cupola con il cielo stellato è simile a quella presente nella Sagrestia Vecchia di San Lorenzo ed entrambe rappresentano ancora oggi un mistero tutto da scoprire.

LE MODIFICHE DELLA CAPPELLA PAZZI

Dopo la morte di Brunelleschi, il progetto originale subì alcune modifiche.
Nel 1461, fu aggiunto un portico con colonne corinzie e un arco centrale. Questa parte dell’edificio è attribuita a vari artisti come Michelozzo, Rossellino o Giuliano da Maiano.
La cupoletta al centro del portico è decorata con rosoni in terracotta invetriata e lo stemma dei Pazzi, realizzati nella bottega dei Della Robbia.

Cappella Pazzi | musei Firenze

La Cappella Pazzi è un capolavoro architettonico che merita una visita approfondita durante il tuo soggiorno a Firenze. La sua struttura elegante e le preziose decorazioni artistiche rendono questo luogo un punto di riferimento per gli appassionati d’arte e per coloro che vogliono scoprire le meraviglie dell’arte nel Quattrocento. Non perdere l’opportunità di ammirare questa gemma nascosta di Firenze, testimone di un’epoca straordinaria della storia dell’arte.

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