Cesare Tallone: l’espressione dell’anima attraverso i ritratti

Cesare Tallone, Paesaggio del lago d’Iseo da Bossico, olio su tela, 48 x 68 cm, collezione privata

Cesare Tallone, Paesaggio del lago d’Iseo da Bossico, olio su tela, 48 x 68 cm, collezione privata

Se vuoi scoprire artisti originali e scoprire i capolavori dell’arte meno noti sei nel posto perfetto.
In questo post ti porto alla scoperta di Cesare Tallone, un artista eccezionale che ha lasciato un’impronta significativa nel panorama artistico italiano. Nato nel 1853 a Savona, Tallone ha trascorso la sua giovinezza tra Alessandria e Milano, città che ha influenzato profondamente la sua formazione artistica.

Leggi fino alla fine perchè esploreremo insieme la straordinaria carriera di questo artista come ritrattista e scopriremo quale contributo ha dato alla pittura italiana. Preparati a immergerti nella profondità e nell’espressione dei suoi dipinti, che hanno affascinato non solo la borghesia lombarda, ma anche il pubblico nazionale e internazionale.

Cesare Tallone: l’espressione dell’anima attraverso i ritratti

Cesare Tallone | studio artista

Studio privato di Cesare Tallone all’Accademia di Belle Arti di Brera. Tratta da Il pittore Cesare Tallone, morto a Milano il 21 giugno. Necrologio, «L’Illustrazione Italiana», a. XLVI, n. 26, 29 giugno 1919. Milano, Archivio Tallone.

Il talento artistico di Cesare Tallone ha inizio nel 1872, quando decide di frequentare i corsi presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano.
La sua dedizione e il suo impegno nella pratica artistica lo conducono a una prestigiosa vittoria nel concorso triennale di pittura nel 1879. Fu in quel contesto che presentò un dipinto storico, un tema che ritoccherà in seguito nel 1883, all’Esposizione di Belle Arti di Roma. Questa esposizione nazionale rivelò l’abilità di Tallone a un pubblico più ampio, mettendo in luce la sua capacità di affrontare temi storici con maestria.

Accanto al dipinto “Una vittoria del cristianesimo ai tempi d’Alarico”, l’artista presentò anche il celebre “Ritratto del Sig. Bernasconi Luigi”. Quest’opera, tanto ammirata, fece parte delle collezioni della prestigiosa Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. Già in questa composizione, possiamo cogliere alcuni tratti distintivi dei ritratti di Tallone, come il suo allontanamento dalla figura ambientata e il suo immediato verismo, concentrato sull’indagine psicologica del soggetto.

Da quel momento, inizia ufficialmente la sua straordinaria carriera come ritrattista, diventando particolarmente ricercato e apprezzato dalla borghesia lombarda e non solo. Pensiamo, ad esempio, ai suoi due ritratti della Regina Margherita, di cui uno fu presentato all’Esposizione Universale di Parigi del 1900. La maestria con cui Tallone riusciva a catturare l’anima e l’essenza dei suoi soggetti era straordinaria, e questi ritratti iconici ne sono una testimonianza tangibile.

Tuttavia, non dobbiamo sottovalutare il ruolo dell’insegnamento nella vita del pittore. Nel 1885, Tallone accettò l’incarico di insegnare pittura presso l’Accademia Carrara di Bergamo. Questo ruolo non solo contribuì a rinnovare l’educazione artistica accademica, dopo un lungo periodo di stagnazione, ma rivitalizzò l’intero contesto artistico della città. Attorno a Tallone si formò un vivace cenacolo culturale, testimoniato da una serie di ritratti di intellettuali e borghesi di Bergamo e della sua provincia, tra cui spiccano nomi come Vittore Tasca, Cesare Maironi, Emilio Gallavresi, Alessandro Tiraboschi e Guglielmo Davoglio.

Questa intensa attività artistica e culturale lo portò a frequentare importanti famiglie residenti a Lovere, dove era spesso ospite degli Zitti a Villa Caprera, sull’altopiano di Bossico. Questa dimora divenne il centro ideale di un momento culturale di Lovere.

Cesare Tallone, Foro Romano, 1883, olio su tela, 91,5x60,5 cm, Lovere, Accademia Tadini, cat. P 318

Cesare Tallone, Foro Romano, 1883, olio su tela, 91,5×60,5 cm, Lovere, Accademia Tadini, cat. P 318

La parentesi bergamasca di Tallone si concluse solo nel 1899, quando fu nominato professore di pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano. Il suo trasferimento in questa città corrispose al periodo in cui l’artista ottenne i più prestigiosi riconoscimenti della sua carriera. Nel 1908, ad esempio, vinse l’ambito Premio Principe Umberto con il suo celebre “Ritratto della signora Castelli”. Nel 1909, la Biennale di Venezia gli dedicò addirittura una sala personale, un segno tangibile del suo contributo significativo all’arte italiana.

A due anni dalla sua morte, avvenuta nel 1919, l’Accademia di Brera volle onorare la memoria di Cesare Tallone con una retrospettiva postuma, promossa dall’amico e collega Vespasiano Bignami. Questo evento fu un tributo meritato a un artista straordinario, le cui opere continuano a ispirare e affascinare gli amanti dell’arte di tutto il mondo.

Cesare Tallone | Ritratto del tenente Buffa

Cesare Tallone, Ritratto del tenente Buffa, 1894 circa, olio su tela 225 x 120 cm, collezione privata

Cesare Tallone, con la sua maestria nel ritrattare l’anima umana e l’abilità di catturare l’essenza dei suoi soggetti, si è affermato come uno dei più grandi ritrattisti dell’arte italiana. La sua carriera artistica ha attraversato diverse fasi, dalle vittorie in concorsi prestigiosi all’insegnamento e alla formazione di un vivace cenacolo culturale.
La sua eredità artistica rimane un tesoro inestimabile, un viaggio emozionante attraverso la profondità e l’espressione dell’anima umana.

Se sei appassionato d’arte e amante delle mostre, non puoi perdere l’opportunità di ammirare le opere di Cesare Tallone e immergerti nell’universo straordinario di questo grande maestro dell’arte.

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