DESIGN E MODA
Lo scorso anno, quando ho visitato la mostra “Little Big Things” (QUI trovate il mio post) con una selezione di oltre duecento tra flaconi e contenitori per profumi provenienti dalla collezione Storp, sono rimasta incantata dalla cura e dalla storia che ogni boccetta di profumo possiede.
Il contenitore di profumi nel corso dei secoli ha assunto diversi significati, da simbolo di seduzione ad amuleto protettivo, fino ad arrivare all’età moderna in cui il profumo esprime l’individualità di chi lo indossa.
In collaborazione con St-ART la storia del profumo più famoso del mondo: Chanel n. 5.
Gabrielle Boneheur “Coco” Chanel (1883 – 1971) “Chanel no. 5” (1921), Museum of Modern Art, New York.
Quando nel 1921 Coco Chanel commissionò al chimico Ernest Beaux la creazione di un profumo per la sua Maison, aveva in mente un’immagine di donna indipendente, emancipata, moderna, autonoma, lontana dagli stereotipi di fine Ottocento, che la costringevano in corpetti, abiti lunghi fino alle caviglie e fragranze floreali.
Il concetto di femminilità che permeava il lavoro della stilista francese la portò ad ideare un prodotto innovativo sotto molteplici aspetti, dal nome scelto per il profumo alla struttura chimica della fragranza, fino alle linee essenziali del flacone, disegnato dalla stessa Chanel.
Chanel no. 5 riassume in sé il pensiero minimalista ed elegante che Coco aveva cercato di trasferire nelle sue creazioni di moda: il suo nome deriva probabilmente dal numero di tentativi effettuati prima di trovare il giusto equilibrio compositivo per il nuovo aroma, composto da 80 ingredienti tra cui Gelsomino di Grasse, con il suo jus estremamente caldo, Ylang-Ylang e Rosa e non più da un unico fiore principale, unendo per la prima volta nella storia della cosmesi essenze floreali ad essenze sintetiche, ed appare costruito come una grammatica di stile.
La bottiglia, divenuta famosa per la sua struttura essenziale ed il tappo tagliato a forma di smeraldo, venne realizzata dalla vetreria Brosse e la sua linea, famosa in tutto il mondo anche a distanza di 90 anni dalla sua invenzione, si è meritata di venire esposta quale oggetto d’arte ed icona culturale nel Museum of Modern Art di New York.
Il concetto di femminilità che permeava il lavoro della stilista francese la portò ad ideare un prodotto innovativo sotto molteplici aspetti, dal nome scelto per il profumo alla struttura chimica della fragranza, fino alle linee essenziali del flacone, disegnato dalla stessa Chanel.
Chanel no. 5 riassume in sé il pensiero minimalista ed elegante che Coco aveva cercato di trasferire nelle sue creazioni di moda: il suo nome deriva probabilmente dal numero di tentativi effettuati prima di trovare il giusto equilibrio compositivo per il nuovo aroma, composto da 80 ingredienti tra cui Gelsomino di Grasse, con il suo jus estremamente caldo, Ylang-Ylang e Rosa e non più da un unico fiore principale, unendo per la prima volta nella storia della cosmesi essenze floreali ad essenze sintetiche, ed appare costruito come una grammatica di stile.
La bottiglia, divenuta famosa per la sua struttura essenziale ed il tappo tagliato a forma di smeraldo, venne realizzata dalla vetreria Brosse e la sua linea, famosa in tutto il mondo anche a distanza di 90 anni dalla sua invenzione, si è meritata di venire esposta quale oggetto d’arte ed icona culturale nel Museum of Modern Art di New York.
(Chiara)