Palazzo Colonna a Roma: i biglietti per la celebre Galleria

La Galleria Colonna si trova all’interno di Palazzo Colonna a Roma e ospita una delle maggiori collezioni d’arte private, con opere di Tintoretto, Perugino, Rubens, Bronzino e molti altri artisti di fama internazionale. Ma l’architettura stessa del Palazzo e della Galleria sono opere d’arte, espressione del Barocco e degli altri stili che durante la lunga costruzione vi sono stati integrati.

Il palazzo si estende per circa tre ettari ed è la dimora nobiliare più grande di Roma, dove ancora oggi abitano i discendenti della famiglia Colonna. Originaria dell’omonimo paese vicino a Roma e dalla storia millenaria, quella dei Colonna è stata una casata patrizia che ha dato i natali a un Papa (Martino V), a cardinali, uomini di lettere e uomini di Stato. Come si possono acquistare i biglietti per la Galleria e il Palazzo Colonna? E quali meraviglie ospitano al loro interno?

Biglietti online per Palazzo Colonna a Roma

I biglietti per Palazzo Colonna consentono la visita alle sale della Galleria Colonna, la cui costruzione è iniziata a metà del ‘600 per volere del cardinale Girolamo I Colonna e del nipote Lorenzo Onofrio.

Il progetto iniziale, affidato all’architetto Antonio del Grande, aveva come scopo la realizzazione di un luogo di rappresentanza celebrativo della vittoria dei cristiani sui turchi durante la Battaglia di Lepanto (1571). In questa occasione la flotta pontificia era guidata proprio da un esponente della famiglia Colonna, Marcantonio II.

La costruzione è stata poi conclusa da Gian Lorenzo Bernini, Paolo Schor e Carlo Fontana e l’inaugurazione è avvenuta nel 1700, alla presenza del figlio di Lorenzo Onofrio, Filippo II.

La Galleria è aperta tutti i venerdì e i sabati dalle 9 alle 13:15 (orario dell’ultimo ingresso) e il biglietto comprende la visita a:

  • la Galleria
  • i Giardini

Si può scegliere, al momento dell’acquisto del biglietto, di aggiungere anche la visita all’appartamento della Principessa Isabelle, lasciato così come quando era ancora in vita. Questo si trova a piano terra ed è stato costruito sull’antico Tempio di Serapide, dal quale proviene il coccodrillo in porfido all’ingresso, mentre all’interno si possono trovare trentasette vedute del Vanvitelli.

Il percorso all’interno di questo palazzo barocco è accessibile anche alle sedie a rotelle e il biglietto non può essere riprogrammato, ma annullato entro le 23:59 del giorno precedente alla visita se si sceglie l’apposita opzione in fase di acquisto.

Con il biglietto per la Galleria Colonna opzione open, invece, si potrà acquistare l’ingresso senza scegliere la data in anticipo. Il Palazzo si trova in Piazza SS. Apostoli, ma l’ingresso è da via della Pilotta 17.

Galleria Colonna e Galleria Spada

Sia la Galleria Colonna che la Galleria Spada si distinguono per le opere che accolgono al loro interno, ma anche per le decorazioni e le sale riccamente affrescate.

In particolare, la Galleria Spada, nel palazzo che ancora ospita il Consiglio di Stato, oltre a opere di artisti come Guido Reni, Guercino, Tiziano, Artemisia Gentileschi e Parmigianino, ospita la famosa Prospettiva del Bernini del 1653: un colonnato che grazie a sofisticati calcoli prospettici crea l’illusione di essere una lunga galleria e che fa da cornice a una statua di un guerriero. Anche questa, grazie all’illusionismo prospettico, sembra più grande delle reali dimensioni. Inizialmente, vista la collocazione all’aperto, in fondo al colonnato si trovava una parete dipinta come se fosse un bosco, sostituita a metà ‘800 dalla scultura.

Con un biglietto combinato per la Galleria Spada e la Galleria Colonna si potranno vedere due collezioni di opere d’arte uniche, la prima appartenuta al cardinale Bernardino Spada e la seconda alla nobile famiglia dei Colonna.

L’ingresso alla Galleria Spada è da Piazza Capo di Ferro, altro nome con cui è conosciuto il Palazzo, tranne il giovedì, quando l’entrata è da vicolo del Polverone 15b. È aperta tutti i giorni dalle 8:30 alle 19:30 (tranne il martedì, giorno di chiusura) e l’ultimo ingresso è alle 19.

Come per la Galleria Colonna, è possibile annullare il biglietto entro le 23:59 se si seleziona l’apposita opzione, mentre non è possibile riprogrammarlo.

Galleria Colonna: cosa vedere

Le sale aperte al pubblico sono molte e ricche di pezzi importanti, ma quali sono le opere assolutamente da vedere alla Galleria Colonna?

Partendo dalla Sala dei paesaggi, vi troviamo dipinti campestri a opera di Gaspard Dughet, mentre la volta è affrescata con un’allegoria della Battaglia di Lepanto di Sebastiano Ricci, realizzata alla fine del ‘600.

La Sala dell’apoteosi di Martino V, ovvero Oddone Colonna, papa dal 1417 al 1431, prende il nome dal soggetto della tela di Benedetto Luti appesa sul soffitto. Alle pareti troviamo poi, fra le altre opere, il “Mangiafagioli” di Annibale Carracci, esempio di pittura di genere, il “Ratto d’Europa” di Francesco Albani e “San Girolamo penitente nel deserto” del Perugino.

Nella Sala dell’Arazzo, oltre a tessuti del ‘600, è possibile vedere la “Riconciliazione di Esaù con Giacobbe” di Pieter Paul Rubens.

Infine, nella Sala della Colonna bellica, il cui nome deriva dalla colonna in marmo rosso al centro, il soffitto è stato affrescato da Giuseppe Chiari e raffigura la presentazione di Marcantonio Colonna alla Vergine Maria. Sulle pareti sono collocate opere del Bronzino e del Ghirlandaio.

La Sala Grande della Galleria Colonna

Prima di entrare nella Sala Grande della Galleria Colonna, sulla rampa di scale che la collega alla Sala della Colonna bellica, troviamo una palla di cannone risalente all’offensiva francese del 1849, durante la Rivoluzione romana.

All’interno, invece, sono conservati il “San Paolo eremita” e il “Martirio di Santa Emerenziana” del Guercino, “San Francesco in preghiera e due angeli” di Guido Reni e “Adamo ed Eva” di Francesco Salviati, oltre a diverse opere della cerchia e della bottega di Rubens.

Tutte le opere della Galleria Colonna – ben 270 – sono vincolate dal fedecommisso del XIX secolo: ciò significa che le opere qui conservate appartengono in modo inalienabile alla galleria stessa.

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