CARAVAGGIO: DOVE AMMIRARE LE OPERE DI MICHELANGELO MERISI
Caravaggio è famoso sia per la sua vita romanzesca sia per il realismo tormentato delle sue opere.
La sua esistenza è stata un susseguirsi di opere geniali e colpi di scena, contrasti con i committenti, che portarono anche al rifiuto di alcune sue opere (come la morte ella Vergine) e di violenti risse.
Per saperne di più sulla sua vita ti consiglio di leggere il post che ho scritto sulla vita di Caravaggio.
Caravaggio ha espresso nei suoi dipinti il dolore e la sofferenza dell’essere umano e il realismo delle sue opere ha generato molti seguaci e imitatori.
In questo post pubblico le opere di Caravaggio che bisogna conoscere e dove andarle a vedere.
FANCIULLO CON CANESTRO DI FRUTTA
Dove: Galleria Borghese, Roma.
Questo è uno dei dipinti giovanili di Caravaggio, quando ancora lavorava presso la bottega del Cavalier d’Arpino a Roma.
BUONA VENTURA
Dove: Pinacoteca Capitolina, Roma.
Questo dipinto fu acquistato dal Cardinal del Monte perché raccontava una storia della vita di strada del tempo attraverso un gioco di sguardi e di espressioni mai visto.
Il cavaliere si fa ammaliare dagli occhi della zingara, mentre questa sfila l’anello.
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CONCERTO
Dove: Metropolitan Museum of Art, New York.
Caravaggio dipinse questo quadro nel momento in cui fu accolto a Palazzo Madama dal Card. del Monte, che fu il suo committente più importante.
RIPOSO DURANTE LA FUGA IN EGITTO
Dove: Galleria Doria Pamphilij, Roma.
Nel 1983 fu identificata la partitura dipinta da Caravaggio, che riproduce una melodia del compositore fiammingo Noel Bauldewijn (1480-1529), basato sul testo del “Cantico dei Cantici”.
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BACCO
Dove: Galleria degli Uffizi, Firenze.
Caravaggio non voleva interpretare il mito classico di Bacco, ma dare un carattere naturale al quadro.
Il dipinto fu commissionato dal Cardinal del Monte come regalo per il Granduca di Toscana Ferdinando I .
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CANESTRA DI FRUTTA
Dove: Pinacoteca Ambrosiana, Milano.
Questa è considerata la prima Natura Morta dell’arte italiana, un genere pittorico che esisteva già ma che Caravaggio rinnova rende autonomo.
Se vuoi approfondire i dettagli dell’opera ti consiglio di leggere il post con la descrizione della Canestra di Frutta di Caravaggio.
MEDUSA
Dove: Galleria degli Uffizi, Firenze.
Medusa era mostruosa, trasformava le persone in pietra e Caravaggio la dipinge su uno scudo da combattimento.
Questo era un dono del Cardinal del Monte per il granduca di Ferdinando I de’ Medici, per cui il Cardinale era l’ambasciatore a Roma.
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VOCAZIONE DI SAN MATTEO
Dove: Chiesa di San Luigi dei Francesi, Roma.
Conservata presso la Cappella Contarelli della Chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma, si tratta della prima opera pubblica di Caravaggio.
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CROCEFISSIONE DI SAN PIETRO
Dove: Santa Maria del Popolo, Roma.
La tela fu commissionata da Mons. Cerasi e rifiutata dagli eredi a lavoro finito.
Caravaggio fu costretto a rifare il lavoro e realizza un capolavoro.
Per approfondire ti consiglio di leggere il post dedicato alla Vocazione di San Matteo, dove puoi leggere la descrizione dell’opera.
SACRIFICIO DI ISACCO
Dove: Gallerie degli Uffizi, Firenze.
Commissionato dal cardinale Maffeo Barberini, il futuro Papa Urbano VIII, i pagamenti per l’opera sono elencati nel libro delle spese del cardinale, ma subiscono un’interruzione quando Caravaggio viene arrestato dopo un’accusa per diffamazione.
L’artista completò l’opera agli arresti domiciliari.
MORTE DELLA VERGINE
Dove: Museo del Louvre, Parigi
Questo è il dipinto più grande che Caravaggio abbia mai realizzato e il soggetto è troppo realistico. Viene accusato di aver usato una prostituta per rappresentare la Vergine Maria.
Per approfondire leggi il post con la descrizione della Morte della Vergine di Caravaggio.
GIUDITTA CHE DECAPITA OLOFERNE
Dove: Galleria di Arte Antica di Palazzo Barberini, Roma.
La scena è cruenta e si presenta quasi come la cronaca visiva di un omicidio perpetrato in diretta da una Giuditta bella ma letale.
L’opera costituì un punto di svolta nell’immaginario collettivo del suo tempo poiché descriveva una vera e propria eroina. Un esempio di donna forte e virtuosa nella Roma del Seicento.
La tela di Giuditta che decapita Oloferne di Caravaggio, dipinta nel 1599 per il banchiere ligure Ottavio Costa, scomparso nel 1639, rimase a Roma fino a metà Ottocento, quando passò di proprietà, per poi entrare far parte, nel 1971, del patrimonio delle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma.