De Chirico opere: quali conoscere e dove vederle

De Chirico | dettaglio Muse Inquietanti

DE CHIRICO OPERE: QUALI DEVI ASSOLUTAMENTE CONOSCERE E DOVE VEDERLE

Giorgio De Chirico, opere e curiosità di un’artista fuori dagli schemi.
Quali sono i capolavori che dovresti conoscere assolutamente e dove puoi vederli?
In questo post provo a rispondere a queste domande con una selezione di opere che rappresentano il punto più alto della pittura dell’artista che fu l’esponente più importante della pittura Metafisica.

De Chirico opere

Giorgio De Chirico | la torre rossa

La torre rossa (1913) – Collezione Peggy Guggenheim, Venezia

DE CHIRICO OPERE: I 5 CAPOLAVORI DA CONOSCERE

La torre rossa (1913) – Collezione Peggy Guggenheim, Venezia
Il tema della piazza ricorre spesso nell’opera di De Chirico, che rappresenta uno spazio senza tempo e dove l’enigma sembra l’unica certezza.
L’ambiente deserto e silenzioso sembra far presagire che qualcosa sta accadendo oppure ci offre la possibilità di osservare un luogo in cui è già accaduto un evento si è già verificato. L’attesa e il mistero sono i grandi protagonisti di opere come questa, in cui le architetture classiche, le ombre allungate e la luce irreale avvolgono tutto lo spazio e lasciano chi osserva in completa solitudine.

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La nostalgia dell’infinito (1912 – 1913) – Museum of Modern Art, New York
L’elemento della torre ritorna spesso nelle opere di De Chirico e in questo caso si tratta dell’elmento architettonico in primo piano, sotto cui si trovano due figure piccole e misteriose.
La fonte luminosa proviene da destra ma non sappiamo chi o cosa la crei. Solamente le due figure al centro della scena possono sapere cosa provochi una luce così intensa.

De Chirico | La nostalgia dell'infinito

La nostalgia dell’infinito (1912 – 1913) – Museum of Modern Art, New York

Ritratto premonitore di Guillaume Apollinaire (1914) – Musée National d’Art Moderne Centre Georges Pompidou
Giorgio De Chirico realizza questo ritratto dell’amico Apollinaire nel 1914 ed è considerato premonitore della ferita che il poeta subì in guerra nel 1916. Infatti, inizialmente il titolo dell’opera era diverso e fu modificato dopo che Apollinaire fu colpito alla tempia.
Apollinaire viene rappresentato con una testa marmorea che indossa gli occhiali da sole, evocando la figura di una statua classica cieca.

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De Chirico | Ritratto premonitore di Guillaume Apollinaire

Ritratto premonitore di Guillaume Apollinaire (1914) – Musée National d’Art Moderne Centre Georges Pompidou

Ettore e Andromaca (1917) – Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma
Il manichino delle opere di De Chirico è un simbolo della sua pittura.
Si tratta di una figura che ricorda il mondo della sartoria e, infatti, l’artista inserisce manichini sartoriali e senza volto nei suoi dipinti, un oggetto che riproduce l’essere umano ed è privo di emozioni.
In realtà de Chirico gioca con questo elemento e ci propone manichini simili a burattini, che sembrano animarsi di sentimenti di inquietudine per una condizione che li condanna alla solitudine.

de Chirico | Ettore e Andromaca

Ettore e Andromaca (1917) – Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma

Le Muse Inquietanti (1918) – Collezione privata
Quest’opera è il simbolo dell’arte del XX secolo e il capolavoro assoluto di Giorgio De Chirico.
Si tratta del dipinto che è il manifesto della pittura Metafisica e che, con un paesaggio impossibile, rappresenta una realtà sospesa tra sogno e incubo, in cui chi osserva può trovare pace oppure inquietudine.
Sullo sfondo appare il Castello Estense di Ferrara, la città in cui De Chirico incontra nel 1917 Carlo Carrà, De Pisis e il fratello Savinio, con i quali darà vita al movimento dell’arte Metafisica.

Giorgio De Chirico | Le Muse Inquietanti

Le Muse Inquietanti (1918) – Collezione privata

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