Mondrian mostra Milano: dove, come, quando, opere

Mondrian | mostra Milano

MONDRIAN MOSTRA MILANO: DOVE, COME, QUANDO, OPERE

Mondrian mostra Milano. La mostra “Piet Mondrian. Dalla figurazione all’astrazione”, al MUDEC di Milano dal 24 novembre 2021 al 27 marzo 2022, porta per la prima volta a Milano un progetto espositivo interamente dedicato all’artista olandese e al processo evolutivo artistico che lo portò dalla figurazione all’astrazione, dalla tradizione del paesaggio olandese allo sviluppo del suo stile unico, che l’ha reso inconfondibile e universalmente celebre.

Mondrian mostra Milano: cosa c’è da sapere

MONDRIAN | Composizione II

Piet Mondrian (1872-1944), Composizione con rosso, giallo e blu – 1921. Olio su tela Kunstmuseum Den Haag

La mostra, prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, promossa dal Comune di Milano- Cultura e con il patrocinio del Consolato dei Paesi Bassi a Milano, è stata realizzata grazie alla collaborazione del Kunstmuseum Den Haag, detentore della più importante collezione di opere di Mondrian al mondo, e che ha prestato sessanta opere, scelte tra quelle di Mondrian, degli artisti della Scuola dell’Aja e dei designer De Stijl.
In mostra anche due opere di Mondrian provenienti dal Museo del Novecento di Milano – un esempio delle poche opere dell’artistapresenti in collezioni italiane – e un quadro neoplastico proveniente dal National Museum of Serbia di Belgrado.

MONDRIAN MOSTRA MILANO: IL PERCORSO ESPOSITIVO

Con il concept del direttore del Kunstmusem Benno Tempel e con la curatela di Daniel Koep, Head of Exhibitions, e di Doede Hardeman, Head of Collections, il percorso prende vita e si snoda attraverso sezioni tematiche. Una chiave di lettura visuale e dunque immediata dell’evoluzione stilistica dell’artista, utile alla comprensione delle stesse opere interamente astratte del suo ultimo periodo.

Filo conduttore su cui si esplica il confronto tra le opere del primo periodo “figurativo” a quelle del periodo “astratto” è quello del paesaggio, con confronti tra le sue opere e quelle dei pittori della “Scuola dell’Aja”, un gruppo di artisti operanti nella città olandese tra il 1860 e il 1890, ampiamente influenzati dal realismo della scuola di Barbizon, e secondo la cui maniera Mondrian aveva cominciato a dipingere.
Una sezione della mostra è dedicata a “De Stijl” (Lo Stile), movimento sorto nei Paesi Bassi nel 1917 su iniziativa dello stesso Mondrian e di Theo van Doesburg e attivo ancora alle soglie degli anni Trenta, che innovò arte, architettura e design, con opere – tra gli altri – di Gerrit Thomas Rietveld.

In mostra si trovano i dipinti di Piet Mondrian (1872-1944) per i quali il maestro olandese è celebre quale indiscusso pioniere dell’arte “astratta”, ma che sono in realtà il risultato di una lunga ricerca di equilibrio e di perfezione formale, di una progressiva evoluzione stilistica che ha il suo punto di partenza nel naturalismo e nell’impressionismo e che passa poi via via attraverso il post-impressionismo, i fauves, il simbolismo e il cubismo.
In tale contesto, una parte centrale, benché meno nota, della sua produzione è la pittura di paesaggio: immagini che raffigurano in particolare aspetti caratteristici della natia Olanda. Prevalenti in tutta la prima fase della sua carriera di artista, i paesaggi vengono successivamente affrontati da Mondrian con una varietà di stili e di tecniche che attestano non solo l’influenza di vari movimenti artistici, ma anche la sua ricerca di un’espressione personale.

PERCHÈ VEDERE LA MOSTRA DEDICATA A MONDRIAN AL MUDEC

Quella di poter ammirare opere di Mondrian in Italia è un’occasione che capita di rado.
Nei musei italiani d’arte moderna e contemporanea è scarso il numero delle opere dell’artista che pure è stato una figura centrale dell’arte internazionale del XX secolo, contribuendo a farne la storia.

In mostra a Milano si possono ammirare: il “Faro a Westkapelle” del Museo del Novecento a Milano; la “Composizione A” della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea a Roma; “Impalcatura”, “Oceano 5” e “Composizione con grigio e rosso” della Collezione Peggy Guggenheim a Venezia.
Queste e le opere provenienti da musei internazionali costituiscono uno stimolo ulteriore ad allargare e ad approfondire la conoscenza dell’opera di questo artista, e dunque ad apprezzare meglio l’opportunità – pressoché unica a molti anni di distanza dall’ultima monografica a lui dedicata – che questa nuova mostra offre al pubblico italiano.

IL RAPPORTO TRA MONDRIAN, IL DESIGN E LA MUSICA

L’influenza che il Mondrian della fase neoplastica ha avuto sul mondo del design è ampia e riguarda molte delle sue diramazioni: dall’arredo alla grafica, dall’interior all’exhibition design, fino ad arrivare addirittura alla moda (basti pensare alla collezione-tributo di Yves Saint Laurent del 1965).
In mostra una sezione curata dalla storica del design Domitilla Dardi presenta tre risvolti dell’ ‘Effetto Mondrian’:

  1. la relazione tra De Stijl e Gerrit Rietveld, autore della poltrona Red and Blue, raccontata attraverso le riedizioni filologiche di Cassina, con i prototipi originali dei primi anni ’70 dai quali è poi scaturito il successo della celebre icona;
  2. la fortuna critica di Mondrian nella cultura artistica italiana, con i materiali che illustrano la prima personale del 1956 allestita da Carlo Scarpa alla GNAM di Roma, vero omaggio del maestro italiano al genio olandese;
  3. l’influenza del “pattern Mondrian” sugli autori contemporanei, come nel contenitore- tributo di Shiro Kuramata prodotto da Cappellini.

Mondrian era un appassionato di musica e in maniera particolare al jazz.
Ci sono molte analogie tra i suoi quadri e il jazz band: gli uni e le altre fortemente organizzati, lasciavano spazio anche alla rottura e all’improvvisazione.
L’intuizione era fondamentale sia per l’artista sia per i musicisti jazz. Inoltre, come i quadri neoplastici non facevano riferimento al mondo naturale, così la musica jazz era solo ritmo in libertà, senza alcuna allusione a una trama. In poche parole, Mondrian aveva trovato nel jazz l’equivalente musicale del neoplasticismo.

La video installazione presente in mostra – a cura di Storyville – illustra in maniera suggestiva il rapporto tra le opere neoplastiche di Mondrian e la musica; amplifica infatti nel visitatore le possibili chiavi di lettura della poetica di Mondrian declinate non solo nella dimensione spaziale, sicuramente più vicina e immediata all’espressione pittorica, ma anche nella dimensione musicale.

Piet Mondrian opera

Piet Mondrian (1872-1944), Tableau n. 4 / Composizione n. VIII / Composizione 3 – 1913. Olio su tela Kunstmuseum Den Haag

INFORMAZIONI SU MONDRIAN MOSTRA MILANO

Piet Mondrian. Dalla figurazione all’astrazione

MUDEC – Museo delle Culture di Milano (Via Tortona, 56)
Dal 24 Novembre 2021 al 27 Marzo 2022

Orari
Lun 14.30 ‐19.30 | Mar, Mer, Ven, Dom 10.00 ‐ 19.30 | Gio, Sab 10.00‐22.30 Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura.

Biglietti
Intero € 14
Ridotto € 12

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