Parma e i Farnese: una storia di potere e bellezza

Raffaello Sanzio | Ritratto del Cardinale Alessandro Farnese

Raffaello Sanzio, Ritratto del Cardinale Alessandro futuro Papa Paolo III, 1509-1511
olio su tavola, cm 139 x 91
Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte
© Museo e Real Bosco di Capodimonte

PARMA E I FARNESE: UNA STORIA DI POTERE E BELLEZZA

La storia di Parma e i Farnese è fatta di potere e bellezza.
Dai matrimoni combinati per ampliare l’influenza politica di una delle famiglie più influenti del Rinascimento italiano, alle opere d’arte collezionate e commissionate ai principali artisti del tempo, i Farnese furono al centro delle vicende storiche più importanti dal Cinquecento al Settecento e trasformarono il territorio di Parma in un punto di riferimento politico e culturale.

In questo post ti racconto la loro storia.

Parma e i Farnese

Cassetta Farnese | Capodimonte

Manno di Bastiano Sbarri (Firenze, notizie fino al 1563); Giovanni Bernardi (Castelbolognese, 1494- Faenza, 1553), Cassetta Farnese, 1543-1561 argento dorato, sbalzo e fuso, lapislazzuli, smalto e sei cristalli di rocca intagliati, cm 42,3 x 26 x 23,5 Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte
© Museo e Real Bosco di Capodimonte

I Farnese sono stati protagonisti della politica e della cultura europea dal Cinquecento al Settecento, ponendo la città di Parma al centro di un vasto progetto di rinnovamento che vede l’utilizzo delle arti come strumento di legittimazione politica.

ALESSANDRO FARNESE

Nel 1500 tramontò la signoria di Milano su Parma e, grazie ad Alessandro Farnese (1468-1549), vescovo della città dal 1509 al 1534, si aprì una fase di avvicinamento della città prima a Firenze, poi a Roma, culminata dall’assoggettamento allo Stato della Chiesa.

Alessandro Farnese era l’ultimo discendente di una illustre casata, aveva ricevuto una educazione umanistica ed aveva intrapreso la carriera ecclesiastica. Tuttavia, lavorò per garantire la continuità della famiglia e ottenne, nel 1505, la legittimazione dei suoi quattro figli avuti da Silvia Ruffini.
Fu però la sua elezione al soglio pontificio, col nome di Papa Paolo III, nel 1534, a cambiare completamente il corso della storia della sua famiglia e di Parma.

Alessandro Farnese, nelle vesti di Paolo III, fu anche il Papa della Riforma della Chiesa.
Fu lui l’artefice dell’approvazione dei nuovi ordini religiosi dei Gesuiti, dei Teatini, dei Cappuccini e delle Orsoline.
Amante delle arti, mecenate, collezionista, committente di grandi progetti architettonici pubblici e privati nonché abile diplomatico, Alessandro Farnese manovrò sia i figli che i nipoti, tessendo una ampia rete di alleanze anche fuori dai confini italiani.

Decisivo fu l’incontro nel 1543 con Carlo V, che consentì di gettare le basi per il Ducato di Parma e Piacenza.
Nel 1545 Alessandro Farnese riuscì a separare dallo Stato della Chiesa Parma e Piacenza e creò un territorio da governare e affidare allo spietato figlio Pier Luigi, mentre al nipote Ottavio concesse il ducato di Camerino e poi quello di Castro.

LA NASCITA DEI DUCATI FARNESIANI

Alla morte di papa Paolo III il ducato fu affidato a Ottavio, figlio di Pier Luigi e Girolama Orsini, e Parma divenne la capitale e sede della residenza di corte.

Dal matrimonio di Ottavio con Margherita d’Austria, figlia naturale di Carlo V, nacque nel 1545 Alessandro, che giovanissimo seguì la madre, governatrice delle Fiandre, visse alla corte di Madrid e divenne il più grande condottiero del suo tempo.
Nel 1565 Alessandro sposò Maria d’Aviz, erede del trono di Portogallo, e si trasferì a Parma, dove fu ben poco presente poiché sempre impegnato in imprese militari, come la battaglia di Lepanto del 1571 contro i Turchi e l’assedio di Anversa nel 1585.
Alla sua morte, nel 1592, il governo del figlio Ranuccio I, che durò trent’anni, fu caratterizzato dalla riorganizzazione dello Stato, ma venne sopraffatto dai maneggi dei cortigiani.

Temendo una congiura ai suoi danni, nel 1612 condannò a morte i feudatari presunti responsabili del complotto, confiscandone i beni. Alla clamorosa esecuzione seguì un periodo di isolamento che cercò di interrompere con il matrimonio tra il figlio Odoardo e una figlia di casa Medici, per il quale ordinò la costruzione del Teatro Farnese.

LA PARMA DEI FARNESE DALLO SPLENDORE AL DECLINO

Nel 1628 Odoardo Farnese sposò Margherita de’ Medici e, ottenuto il ducato, si trasferì a Piacenza.
Nel settore delle arti sia il figlio Ranuccio II che il suo successore Francesco furono grandi mecenati, impegnati in un’operazione culturale che diede vita alla Reggia di Colorno e, nel Palazzo della Pilotta, alla prima Galleria.

Mentre continuavano i conflitti e la situazione economica si faceva disastrosa, il matrimonio di Francesco con la vedova del fratello Odoardo, Dorotea Sofia di Neuburg, venne finalizzato al risparmio, in modo da non dover restituire la dote.
Da questa unione nacque Elisabetta che, grazie alle nozze con il re di Spagna Filippo V (1714), determinò le sorti del ducato.
Il duca Francesco cercò di approfittare di questo matrimonio ma il suo peso politico era diventato irrilevante.

Ancor prima della sua morte, dunque, fu decretata la fine della dinastia Farnese con il Trattato di Londra del 1718, in cui Austria, Inghilterra, Francia e Olanda stabilirono che, venendo a mancare la linea di successione diretta dei Farnese e dei Medici, al trono di Parma e a quello di Toscana sarebbe dovuto succedere il figlio di Elisabetta.

DAI FARNESE AI BORBONE

Alla morte di Francesco, nel 1727, il potere passò al fratello Antonio mentre dalla Spagna Elisabetta Farnese reclamava i diritti del figlio, appoggiata dalla nonna, Dorotea Sofia.

Nel 1731 Antonio morì senza eredi, Dorotea Sofia tenne il governo del ducato giusto il necessario per passarlo, nel 1732, a Carlo di Borbone, che mise così fine alla dinastia farnesiana.

Tiziano Vecellio | Ritratto di Papa Paolo III

Tiziano Vecellio, Ritratto di Papa Paolo III, 1543, olio su tela, cm 113,7 x 88.8
Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte
© Museo e Real Bosco di Capodimonte

LA MOSTRA SU PARMA E I FARNESE

Presso il Complesso Monumentale della Pilotta si svolge, dal 18 marzo al 31 luglio 2022, una grande mostra dedicata alla committenza della famiglia Farnese, con l’obiettivo d’indagare la straordinaria affermazione della casata nella compagine politica e culturale europea dal Cinque al Settecento, attraverso l’utilizzo delle arti come strumento di legittimazione.

La rassegna presenterà oltre 300 opere provenienti da collezioni pubbliche e private, italiane ed europee insieme a opere della Collezione Farnese a Parma.

I FARNESE. Architettura, Arte, Potere

Parma, Complesso Monumentale della Pilotta
18 marzo – 31 luglio 2022
a cura di Simone Verde
con Bruno Adorni, Carla Campanini, Carlo Mambriani, Maria Cristina Quagliotti, Pietro Zanlari Comitato scientifico presieduto da Bruno Adorni

 

 

 

 

 

 

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