Perchè un museo dovrebbe usare i social network

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PERCHÈ UN MUSEO DOVREBBE USARE I SOCIAL NETWORK

C’è una domanda che ogni museo, ogni galleria d’arte e in generale tutti coloro che si occupano di social per il settore culturale dovrebbero porsi.
Perchè sto pubblicando questa immagine e questo testo?

La domanda potrebbe sembrare banale ma in realtà pone questioni fondamentali perchè la risposta mette a fuoco il motivo per cui l’arte e la cultura devono usare i social e come relazionarsi con il pubblico che sta dalla parte opposta del PC oppure dello smartphone.

Perchè un museo dovrebbe usare i social network?

Usare i social network vuol dire avere degli obiettivi ben precisi e il museo o la galleria che ha ben chiaro cosa pubblica e perchè lo pubblica si differenzia nettamente da chi vive alla giornata, cercando di raccontare una collezione di opere, un monumento oppure un territorio con il solo scopo di accumulare like e followers, senza entrare in contatto reale con nessun utente.

PERCHE’ UN MUSEO DOVREBBE USARE I SOCIAL

Un museo dovrebbe usare i social network per comunicare.
Fondamentale però è farlo bene perchè è sui social che la maggior parte di tutti noi passa molte ore al giorno ed è proprio attraverso i social che avviene il primo contatto, quello che poi porta a voler approfondire andando sul sito web della collezione oppure fa venire voglia di visitare un museo e una collezione d’arte.

Chi viene a contatto con il nostro messaggio inizierà dal nostro post a farsi un’idea dell’offerta culturale e del luogo che stiamo cercando di valorizzare e, trovandosi davanti a uno dei nostri contenuti digitali, potrà provare tre tipi di sentimenti: il desiderio di saperne di più e di vedere di persona, il rifiuto di conoscere meglio quel luogo, l’indifferenza.
E’ importante, dunque, postare immagini e testi coerenti con il messaggio che vogliamo inviare per evitare l’indifferenza oppure il rifiuto.
Lo scopo dovrebbe essere quello di stimolare un desiderio e far fiorire un sentimento piacevole!

La pagina social di un museo o di una galleria riceverà i feedback e i commenti dagli utenti sulla base di cosa viene pubblicato, di ciò che viene scritto nel testo del post e di ciò che viene detto (molti contenuti ora sono anche video!).
Va da sé, dunque, che è inutile pubblicare sulla pagina Instagram una bellissima immagine se la gallery nel suo complesso non offre nulla di utile per solleticare la curiosità. Rimarrà una bella e unica immagine, isolata dal contesto!

Non c’è un modo giusto per comunicare.
Ogni museo, ogni galleria, ogni collezione ha le sue caratteristiche e non c’è una ricetta che vada bene per tutti.
Però chiunque voglia usare i social network per promuovere un museo oppure una galleria d’arte deve porsi una semplice domanda: Perchè sto pubblicando?

La risposta potrebbe essere che si vogliono raggranellare quanti più like possibili per quel post.
Va bene, nessun problema ad avere questo scopo, ma è importante sapere che questo obiettivo ha in sé dei limiti.
Potresti, infatti, creare un post che raggiunge un numero di like incredibilmente alto ma non devi aspettarti che quei like abbiano portato degli utenti a lasciare un commento, siano aumentati gli iscritti alla newsletter oppure le visualizzazioni della pagina dedicata alla prenotazione dei biglietti e delle visite guidate.
Se non t’importa di tutte le potenzialità insite in un post sui social allora lo scopo di accumulare like potrebbe andare bene.
Se invece vuoi altro devi trovare una risposta diversa alla domanda.

Quando un museo, una galleria d’arte e tutti coloro che si occupano di social per il settore culturale si chiedono perchè stanno pubblicando quel post devono essere in grado di darsi delle risposte precise per definire sempre meglio la strategia di comunicazione.
E tu, che lavori in un museo o in una galleria, perché stai pubblicando sui social network?

 

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4 thoughts on “Perchè un museo dovrebbe usare i social network

  1. Riflessioni interessanti e assolutamente condivisibili! La comunicazione di un museo credo abbia due scopi fondamentali: la promozione di sé stesso verso un nuovo pubblico e la fidelizzazione rivolta a chi lo ha già frequentato. Alternare contenuti che rispondano a queste due esigenze, per un arrivo/ritorno al museo, è importante. Il capolavoro sarà sempre un “acchiappa like”, ma vista l’immagine, come ricordi anche tu, lo stupore dell’utente medio finisce. A me è capitato di curare la pagina social della realtà per cui lavoro stagionalmente. A causa del mio lavoro saltuario non mi è stato possibile pianificare a lungo termine una strategia comunicativa, nonostante idee e post ben riusciti. È proprio vero che pianificazione e costanza sono fondamentali.

    • La programmazione è tutto e aggiornare un profilo significa mantenere un filo diretto e costante con gli utenti.
      E’ importante che un museo pianifichi e decida che voce vuole che esca dal museo e quindi che “tone of voice” usare sui social.
      Chiaramente anche la migliore strategia svanisce se si pubblica con costanza per settimane ma poi si abbandonano i profili per mesi.

  2. Articolo davvero interesssnte. Il cortocircuito Musei-Social a mio parere avviene perche spesso il mondo social viene sottovalutato e visto in modo piuttosto snob dai musei stessi.
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    Talvolta un museo (ma anche aziende credimi) apre un profilo social SOLO per sentirsi al passo coi tempi senza destinarci il giusto budget e affidandone la gestione a personale interno (magari al “ggggiovane” stagista che essendo giovane “ne sa”).
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    Il potenziale per i musei sarebbe enorme se ben gestito.
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    Ma attenzione il metro di giudizio di una buona campagna social non è il numero di follower o il numero di biglietti incrementali venduti tramite queste piattaforme.
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    A mio avviso, specie per i musei, una politica social DEVE CREARE RELAZIONE con il pubblico. Una relazione quotidiana e duratura.
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    Lo scopo è entrare nella Top of Mind del potenziale cliente per il quale, programmando un Sabato pomeriggio, l’idea di visitare quel museo di cui sente parlare ogni giorno ha la priorità rispetto al centro commerciale piuttosto che all’outlet.
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    Perche sì oggi i competitor dei musei non sono solo i musei, ma sono tutti quegli altri luoghi di intrattenimento che spesso vengono presi d’assalto perche tanto alla moda.
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    Presenza social = Relazione
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    Scusa del pippone, ma l’argomento è veramente interessante ?

    • Concordo con quanto hai scritto. I social alla fine servono per socializzare, mentre spesso i musei (soprattutto italiani) tendono a fare un monologo con la scusa del diffondere cultura.
      Ci vuole equilibrio e un linguaggio appropriato ma soprattutto un obiettivo. Un museo deve imparare a fare un’analisi degli obiettivi quando usa i social altrimenti rischia di perdere tempo.

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