Vita e opere di David Seymour: maestro della Fotografia e cronista del Novecento

Venice, Italy, 1950 © David Seymour/Magnum Photos

Ti sei mai chiesto chi sia l’artefice della famosa fotografia scattata a Venezia, quella che mostra in modo quasi surreale un gondoliere che arriva a una stazione di rifornimento “Esso” sul Canal Grande?
Quest’opera iconica fu realizzata da David Seymour, noto anche come “Chim”, nel lontano 1950.

Questa immagine fa parte di un progetto più ampio che Seymour dedicò all’Europa post-bellica e in ricostruzione, ricco di storie da raccontare. La vita e le opere di David Seymour offrono uno sguardo affascinante sul XX secolo, attraverso gli occhi di un uomo che ha vissuto e documentato alcuni dei momenti più significativi della storia recente.
In questo post voglio farti scoprire Seymour, un uomo la cui lente ha catturato tanto la bellezza quanto le tragedie del suo tempo.

Vita e opere di David Seymour: maestro della Fotografia e cronista del Novecento

Audrey Hepburn, 1956 © David Seymour/Magnum Photos

La celebre foto del gondoliere a Venezia è solo una delle tante immagini che David Seymour ha catturato durante il suo soggiorno nella città lagunare. Il suo reportage su Venezia era caratterizzato da un’attenzione minuziosa e un’ironia sottile, catturando la vita quotidiana e gli aspetti unici della città.
Le sue fotografie non sono solo artisticamente rilevanti, ma rappresentano anche un documento storico della Venezia del dopoguerra.

L’INIZIO DELLA CARRIERA DI DAVID SEYMOUR

David Seymour, nato David Szymin nel 1911 a Varsavia, proveniva da una famiglia di editori specializzati in opere in yiddish ed ebraico. La sua famiglia si trasferì temporaneamente in Russia durante la Prima Guerra Mondiale, per poi tornare a Varsavia nel 1919.
Dopo aver studiato stampa a Lipsia e chimica e fisica alla Sorbona negli anni ’30, Szymin scelse di rimanere a Parigi. Qui, grazie al prestito di una macchina fotografica da parte di David Rappaport, un amico di famiglia e proprietario dell’agenzia fotografica Rap, Seymour iniziò il suo percorso nel mondo della fotografia.
I suoi primi lavori erano influenzati dal libro “Paris de Nuit” di Brassaï del 1932 e ben presto Seymour iniziò a lavorare come fotografo freelance, pubblicando su riviste come Paris-Soir e Regards.

SEYMOUR TESTIMONE DELLA STORIA: DA PARIGI A NEW YORK

Dal 1936 al 1938, Seymour documentò gli eventi della guerra civile spagnola, la stessa che rese celebre con un suo scatto il celebre fotografo Robert Capa.
Dopo la guerra, si trasferì in Messico con un gruppo di emigrati repubblicani spagnoli mentre, con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, si trasferì a New York, adottando il nome David Seymour.
I suoi genitori, purtroppo, furono uccisi dai nazisti e lui stesso, durante la guerra, prestò servizio nell’esercito degli Stati Uniti, ricevendo una medaglia al merito per il suo lavoro nell’intelligence.

MAGNUM PHOTOS E L’IMPEGNO CON L’UNICEF

Nel 1947, insieme a fotografi del calibro di Cartier-Bresson, Robert Capa, George Rodger e William Vandivert, Seymour fondò a New York l’agenzia Magnum Photos. L’anno successivo, l’UNICEF lo incaricò di fotografare i bambini europei colpiti dalla guerra.
Questo periodo fu segnato da importanti lavori fotografici che includevano eventi di rilievo in Europa, star di Hollywood e la nascita dello Stato di Israele.

Maria Callas, Rome, Italy, 1956 © David Seymour/Magnum Photos

LA TRAGICA FINE DI UN GRANDE FOTOGRAFO

Dopo la morte di Robert Capa nel 1954, Seymour divenne presidente di Magnum Photos e mantenne questo incarico fino al 10 novembre 1956, quando, mentre si trovava vicino al Canale di Suez per documentare uno scambio di prigionieri, fu tragicamente ucciso dal fuoco di una mitragliatrice egiziana.

La vita e le opere di David Seymour non sono solo un capitolo significativo nella storia della fotografia, ma anche un prezioso documento di momenti storici cruciali del XX secolo, catturati attraverso l’obiettivo di un vero maestro.

Tra il 2023 e il 2024 si è svolta a Venezia una mostra sugli scatti veneziani di David Seymour.

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