Nuovo allestimento per il Bacio a Brera

Il Bacio | Hayez

Il Bacio di Hayez. Un nuovo allestimento a Brera

Il Bacio di Hayez è da sempre il mio dipinto preferito ed è stato scelto dal Comune di Milano come una delle icone di Expo, organizzando per questo dipinto un percorso di valorizzazione con una nuova collocazione, una postazione multimediale e una app.

Si tratta di una di quelle opere che è impossibile non amare e che, per chi va in visita alla Pinacoteca di Brera di Milano, è una tappa obbligata del percorso.
Non si può uscire dalla Pinacoteca senza averlo visto!
Il nuovo allestimento vi permetterà di immergervi completamente nell’opera di Hayez.

 

Il Bacio | hayez | Pinacoteca Brera

Avevo già dedicato una descrizione al Bacio di Francesco Hayez perché è uno dei pochi dipinti che racchiude in sé tante emozioni e questa tela ha straordinaria capacità di esprimere la dolcezza di un sentimento d’amore profondo e di essere allo stesso tempo il “manifesto” del Risorgimento italiano.

Questi due ragazzi che si baciano possiedono l’amore che li unisce e la speranza in un futuro migliore, ma che va costruito.
L’opera, realizzata nel 1859, appartiene alla maturità dell’artista veneziano Francesco Hayez (non fatevi ingannare dal cognome. Hayez è un pittore italianissimo) ed è uno dei dipinti più noti della pittura dell’800 italiano.
La scena possiede tutta la teatralità e il trasporto emotivo necessari per travolgere tutti noi, che li osserviamo, nella moltitudine di emozioni di questi due ragazzi, ma allo stesso tempo possiamo notare alcuni dettagli che ci fanno intuire che entrambi dovranno affrontare delle prove.

Una nuova postazione multimediale per il Bacio

La Pinacoteca di Brera ha dato una nuova collocazione all’opera di Hayez e l’ha posta al centro di una parete in cui la tela si offre agli sguardi dei visitatori, permettendo il confronto con altre opere del pittore.
A questo si aggiunge una avveniristica postazione multimediale, con una app dedicata al Bacio e che consente di conoscere la genesi dell’opera, le sue diverse versioni, il clima culturale e politico in cui è nata.

In questa occasione, SKIRA ha pubblicato un un agile volume curato da Isabella Marelli che fa il punto sulla storia e le curiosità che Il Bacio continua a suscitare dal 1859, anno della sua prima apparizione sulla scena artistica milanese.

Il volume curato di Isabella Marelli, con testi di Sandrina Bandera, Isabella Marelli e Cecilia Ghibaudi, propone un’accurata lettura iconografica, un’analisi della genesi e del significato dell’opera nel suo contesto storico, culturale e figurativo del secondo Ottocento milanese, nonché un approfondimento sulla sua fortuna critica.

Perché quel ragazzo con il berretto calato sul volto, il viso in ombra, il mantello che sembra voler nascondere la sua presenza e con un pugnale nella cintura, ci fa immaginare che sia un cospiratore o un rivoluzionario in quegli anni in cui i moti insurrezionali erano all’ordine del giorno.
Il piede sullo scalino tradisce la fretta di scappare e l’ombra misteriosa tagliata fuori dall’immagine ci fa immaginare un amico (o forse un complice) in attesa.
Ogni volta che mi trovo davanti a quest’opera immagino una storia intera che coinvolge questi ragazzi in quegli anni non facili.
Immagino il ragazzo pronto all’esilio o magari in procinto di compiere un’azione violenta, mentre la ragazza si abbandona completamente nelle sue braccia.

Poter ammirare un’opera così intensa in modo nuovo è un’opportunità che non capita tutti i giorni e un buon motivo per tornare alla Pinacoteca di Brera 😉

 

Il Bacio | Francesco Hayez | Pinacoteca Brera

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