TACI, anzi PARLIAMO, l’intervento di arte pubblica di CHEAP

img 2 TACI anzi parliamo foto di Margherita Caprilli CHEAP MURO BACHECHE

TACI, ANZI PARLIAMO, L’INTERVENTO DI ARTE PUBBLICA DI CHEAP

Se vai a Bologna passa dalle parti dell’autostazione e osserva le opere di CHEAP street poster art, un progetto di arte pubblica, un collettivo, uno sguardo non obiettivo.

Nata a Bologna nel 2013 dall’intesa creativa e dalla determinazione di 6 donne, CHEAP ha curato e realizzato interventi di public art a base di carta: il paste up, cioè l’utilizzo di carta e colla, è sia la tecnica indagata dal progetto che una dichiarazione d’intenti in termini di dedizione all’effimero e ricerca del contemporaneo come temporaneo.

CHEAP porta ora in strada un nuovo intervento di arte pubblica su poster: TACI, anzi PARLIAMO
Dal 10 Giugno fino alla fine di settembre, 50 poster inediti scandiscono i 250 mq del muro dell’autostazione di Bologna in Viale Masini.

TACI, anzi PARLIAMO

img TACI anzi parliamo foto di Margherita Caprilli CHEAP MURO BACHECHE

TACI, anzi PARLIAMO è il nuovo progetto di arte pubblica di CHEAP: il collettivo con base a Bologna torna in strada con un’installazione di manifesti.

Sui 250 metri quadrati e sulle 50 bacheche del muro dell’autostazione di Viale Masini, uno dei segmenti più trafficati e percorsi della città, si fanno spazio i poster e i paste up inediti di un selezionato numero di artiste visive, con biografie e percorsi disparati ma ricomposti all’interno di un discorso pubblico che propone il femminismo come soluzione.
Fotografia, illustrazione, grafica vettoriale, street poster pasting e fumetto convivono nell’intervento collettivo curato da CHEAP, producendo una riapproriazione non solo dello spazio urbano ma anche dell’immaginario pubblico, come da pratica consolidata negli anni.

Con la direzione artistica di CHEAP, i poster sono stati realizzati da Bruna Alcantara, Camila Rosa, Cartel de Caracas, Coco Guzmán, Diana Ejaita, Giulia Mazza, Mafreshou, Marta Iorio, Muna Mussie e Yele.

COS’È CHEAP

CHEAP ha esordito come festival di street poster art, esperienza che ha ripetuto per cinque edizioni prima di cambiare format e scegliere di diventare un laboratorio permanente e mutare così in un’esperienza più fluida, situazionista e tagliente.
CHEAP ha lavorato sul paesaggio urbano di Bologna con street artists internazionali per poi approdare a Roma, Padova, Parma e Modena.
Oltre alle affissioni di poster, CHEAP ha un sito web ufficiale, firma progetti creativi e installazioni, oltre ad essere presente nelle Accademie d’Arte e nelle Università Italiane con workshop e lecture.

I progetti di arte pubblica di CHEAP hanno sempre avuto come focus di intervento la lotta al sessismo e alla cultura dello stupro, così come alla violenza di genere, la denuncia delle nuove forme di precarietà e povertà a cui vengono esposte le donne e il razzismo a cui sono sottoposte le donne che provengono da angoli remoti del mondo.
C’è tutto l’universo femminile nelle opere di CHEAP nel contesto dello spazio pubblico e con lo strumento dei linguaggi visivi contemporanei.

La fotografia, il graphic design, il lettering, l’illustrazione e le arti visive, sono gli strumenti di CHEAP, con cui ha costruito un immaginario di protesta e di rivendicazioni, attuando una riappropriazione non solo all’interno dello spazio pubblico urbano ma anche all’interno del discorso pubblico locale e nazionale.

Misurandoci col tema della violenza di genere e con le sue ricadute sui corpi razializzati così come sulla comunità LGBTQI+, ci è evidente quale sia la prospettiva politica, culturale e educativa che interseca una risposta reale: è il femminismo, questa è la nostra soluzionedichiara CHEAP.Nello stratificarsi dei manifesti, nella routine di questa pratica di strada, c’è tutta l’urgenza del femminismo vissuto come azione quotidiana: qualcosa che è qui ed è qui oggi, qualcosa che si può toccare, decisamente qualcosa che si può incollare”.

Proprio il rilancio di questo immaginario in positivo è la missione di TACI, anzi PARLIAMO: attraverso la realizzazione e affissione in strada di 50 poster originali inediti, CHEAP produce un intervento di arte pubblica incentrato sull’empowerment femminista, per rivendicare piena cittadinanza, autodeterminazione dei corpi e dei futuri, diritto alla città e un’idea femminista progettuale e politica di spazio urbano.

Oltre all’intervento di public art, il progetto prevede una serie di workshop nelle scuole sulla pratica femminista di riappropriazione urbana e una serie di podcast in collaborazione con NEU Radio.
Da Aprile a Settembre, CHEAP ha programmato anche un public program di talk frequentatissimi: la proposta di incontri è partita dalla storia degli spazi femministi nati contrasto della violenza di genere e l’omolesbotransfobia, è proseguita con le connessione sistemiche tra sessismo e razzismo, ha dato spazio ad un confronto su un’idea di cittadinanza come parità di diritti che parta proprio dai laboratori politici che potenzialmente sono le nostre città, ha messo alla prova architette e filosofe nell’immaginare una città femminista, una città più giusta.

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