David di Bernini: 5 cose da sapere sull’opera

Gian Lorenzo Bernini | David

DAVID DI BERNINI: 5 COSE DA SAPERE SULL’OPERA

Quando ho visto per la prima volta di David di Bernini non sapevo nulla di storia dell’arte e dell’artista che l’avevo scolpito.
Ero molto piccola e mi avevano trascinata nel museo in cui è conservata ed esposta l’opera e a me sembrò bellissima, anzi mi ricordava tanto un’altra scultura che, anni dopo scoprii che si chiamava “Discobolo”.
In questo post ti racconto le 5 cose da sapere sul David del Bernini e ti spiego perchè quest’opera è così straordinaria.

5 cose che devi sapere sul David di Bernini

 David | Gian Lorenzo Bernini

1. QUANDO E PERCHE’ E’ STATO CREATO IL DAVID DI BERNINI

A partire dal 1618 il cardinale Scipione Borghese, il più importante mecenate e collezionista dell’epoca, commissiona al giovane artista una serie di sculture da collocare nella sua residenza romana, che oggi è uno dei musei più importanti di Roma: la Galleria Borghese.
L’unica scultura della serie dedicata a un soggetto religioso è il David, che rappresenta l’eroe biblico nell’attimo prima di sconfiggere il gigante Golia.
L’opera era stata commissionata nel 1623 dal cardinale Peretti, che morì dopo poco e fu il cardinale Borghese a aggiudicarsi la scultura e inserirla nella sua collezione insieme alle altre opere dello stesso artista.

2. DESCRIZIONE DEL DAVID DI BERNINI

Il David più famoso della storia dell’arte è sicuramente il David di Michelangelo e Bernini, nel realizzare la sua scultura, sapeva di doversi misurare con quella che è considerata da tutti la scultura più bella di sempre.
Bernini, però, decide di allontanarsi dal modello di Michelangelo, che descrive l’eroe dopo la vittoria, per rappresentare il David nel momento in cui tutto il suo corpo sta per compiere il gesto eroico.
Il corpo sembra avvitarsi si se stesso e ogni particolare esprime energia e tensione.

3. COME BERNINI HA REALIZZATO IL DAVID

Tutti i muscoli del corpo e del volto del David di Bernini si contraggono.
Ma come ha fatto l’artista a scolpire il marmo e a descrivere un gesto così potente?
Sembra che Bernini scolpì guardandosi allo specchio e usando se stesso come modello per realizzare gli occhi che si stringono per prendere la mira, le narici gonfie, la fronte corrugata, le labbra serrate e i capelli che sembrano scomposti dallo stesso vento che muove il mantello del David.

4. COMPOSIZIONE DEL DAVID DI BERNINI

Il tema biblico del David di Bernini fu un pretesto per realizzare una scultura complessa e che sapesse descrivere il corpo in movimento.
Le gambe sono divaricate, il corpo è ruotato e curvato sul busto, a bilanciare la direzione della figura verso destra è la fascia della tracolla che attraversa in diagonale il torace.
L’avvitarsi del corpo mette in evidenza la muscolatura del ragazzo, che occupa tutto lo spazio e, anzi, a chi osserva sembra di trovarsi proprio al centro dell’azione e si immagina la presenza del gigante Golia, il suo avversario, che sta per essere colpito.

5. DOVE E COME AMMIRARE IL DAVID DI BERNINI

L’opera, commissionata nel 1623, era già conclusa nel 1624 e fu collocata al piano terra Villa Borghese, dove ancora è esposta.
Appena fu resa pubblica, i contemporanei rimasero colpiti dalla bravura dell’artista che, all’epoca, aveva venticinque anni.
Per ammirare l’opera ti consiglio di prenotare l’ingresso alla Galleria Borghese che regola gli accessi secondo orari d’ingresso precisi e spesso non permette di acquietar i biglietti il giorno stesso dell’ingresso.

David di Bernini

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3 thoughts on “David di Bernini: 5 cose da sapere sull’opera

  1. Il Bernini ha ” fotografato ” David nel momento in cui sta per scagliare il sasso che ucciderà Golia .
    Il marmo diventa una molla che sta per scattare .
    In Apollo e Dafne il marmo diventò addirittura movimento .
    Bernini supera gli ” Antichi ” ed anche Michelangelo , il cui David è più classico , più greco nella sua olimpica serenità , mentre guarda , sicuro di se , il nemico da vincere .
    Purtroppo il Bernini è ” barocco ” e la damnatio memoriae di quel periodo l0 condanna ad un
    immeritato silenzio .
    Gli unici David ( dei cinque che abbiamo ) che sopravvivono nell’ immaginario collettivo
    odierno , sono quelli di Michelangelo e Donatello , forse perché legati a premi e celebrazioni .
    E’ un peccato che questo gioiello sia noto solo agli ” addetti ai lavori ” .
    Anche al Liceo , l’ unico David che ci fu presentato nel corso di Storia dell’ Arte fu quello di
    Michelangelo .
    Perchè ?

  2. È molto bella la comparazione che John Eliot Gardiner fa dell’opera del Bernini e quella musicale di Johann Sebastian Bach, in particolare delle sonate per violino solo. Quel che si vede, ciò che si ascolta, ci permettono di vedere ed ascoltare ciò che sta attorno e non è direttamente percepibile.

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