Inferno, la grande mostra su Dante alle Scuderie del Quirinale

Domenico Petarlini | Dante in esilio

INFERNO, LA GRANDE MOSTRA SU DANTE ALLE SCUDERIE DEL QUIRINALE

Una grande mostra su Dante alle Scuderie del Quirinale, in occasione delle celebrazioni per il settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri.

La mostra su Dante alle Scuderie del Quirinale 

Le Scuderie del Quirinale hanno annunciato “Inferno”: una nuova grande mostra, curata da Jean Clair, in programma dal 5 ottobre 2021 al 9 gennaio 2022.

I CONTENUTI DELLA MOSTRA SU DANTE ALLE SCUDERIE DEL QUIRINALE

La mostra è la più importante mai realizzata su Dante e rappresenta il culmine delle celebrazioni per il settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri.
Attraversando l’iconografia dell’Inferno dantesco, si giunge nei territori non solo della forma e del gusto nelle arti, ma in quelli delle idee, delle mentalità, dell’indagine sulla persistente presenza, nella storia e nella coscienza umana, dei concetti di peccato e castigo, di dannazione e salvezza.

La mostra coglie e rappresenta, con la forza delle immagini, il totale impulso morale della Commedia, che attraverso una visione apocalittica del mondo tende a una prodigiosa azione di redenzione individuale e collettiva, con il superamento del mondo che mal vive.

La cura del progetto è affidata a Jean Clair, sommo storico dell’arte e uno degli intellettuali che più ha indagato i temi del nichilismo, del male, della possibilità di una redenzione.  D’altro canto, l’Inferno costituisce quello sfondo di abiezione su cui viene proiettato il disegno finale di giustizia e provvidenza.

Con i suoi importanti contributi internazionali, la mostra vuole anche richiamare il respiro universale di Dante e la sua importanza per tutta l’Europa.
Dante crea la nostra lingua e ancora oggi ognuno di noi ha le sue sacre frasi dantesche, ma al contempo è la summa della cultura classica e della cultura cristiana. Tanto che l’ultimo traduttore francese della Divina Commedia, René de Ceccatty, ha sottolineato con molta forza la rilevanza internazionale del Dantedì, auspicandone la ripresa anche in Francia.

IL PERCORSO ESPOSITIVO DELLA MOSTRA SU DANTE ALLE SCUDERIE DEL QUIRINALE

Le 10 sale delle Scuderie illustreranno il viaggio dantesco nelle sue rappresentazioni succedutesi nei secoli, dalle opere medievali, con la loro iconografia strutturata e orrifica, al Rinascimento e al Barocco, dal tormento delle tele romantiche alle interpretazioni psicoanalitiche del Novecento.

Con due sale dedicate alla traslitterazione dell’Inferno sulla terra: la follia, i totalitarismi, la guerra. Come è stato osservato, è proprio nelle battaglie di massa della I Guerra Mondiale che si invera l’immagine dantesca dell’avanzarsi camminando sui corpi (o meglio sulle ombre) dei dannati. Dopo questo intenso tragitto, la mostra si chiude con l’evocazione dell’idea di salvezza che Dante affida all’ultimo verso della Cantica:

e quindi uscimmo a riveder le stelle.

Fra i temi e le sezioni della mostra: la caduta degli Angeli ribelli, il Giudizio Universale, la Porta dell’Inferno, Caronte, gli abitanti dell’Inferno, la topografia dell’Inferno dantesco, i viaggiatori all’Inferno, il viaggio di Dante e Virgilio, diavoli e demoni, le tentazioni e il peccato (quando l’Inferno si avvicina a noi), Dante poeta e politico in esilio, l’inferno in terra con le guerre, la follia, i totalitarismi, e infine la sala ove lo sguardo, come per Dante, finalmente si alzerà verso il Cielo, “a riveder le stelle”.

Sarà Dante ad accompagnare i visitatori nel viaggio negli inferi è saranno proprio le parole del poeta a presentare le duecento opere d’arte concesse in prestito da più di ottanta tra grandi musei, raccolte pubbliche e importanti collezioni private europee.
Tra i capolavori  in mostra ci sono le opere di Beato Angelico, Botticelli, Bosch, Bruegel, Goya, Manet, Delacroix, Rodin, Cezanne, von Stuck, Balla, Dix, Taslitzky, Richter, Kiefer.

LA PORTA DELL’INFERNO DI RODIN IN MOSTRA

La celebre porta dell’Inferno di Rodin accoglie i visitatori.
Si tratta del modello in fusione in gesso in scala 1:1 della monumentale opera incompiuta a cui Rodin ha lavorato per anni.

Dante Alighieri | anniversario

L’ILLUMINAZIONE DELLE OPERE DELLA MOSTRA SU DANTE ALLE SCUDERIE DEL QUIRINALE

A curare l’illuminazione delle opere in mostra è Francesco Murano, oggi tra i più richiesti progettisti italiani d’illuminazione al servizio dell’arte e autore delle luci delle più importanti esposizioni in Italia, che dichiara:

“Visitare la mostra è un modo perfetto, direi quasi unico, per “vivere” il capolavoro di Dante Alighieri. Nonostante la mia cultura laica e non confessionale, stare per giorni e giorni tra diavoli e demoni ha inciso sul mio atteggiamento nei confronti dell’occulto. Non posso nascondere che ho avuto qualche turbamento notturno, specie nei confronti di alcune opere che presentavano il peccato sotto spoglie femminili. Uno di questi dipinti è senz’altro “Myrrha” di Loewe-Marchand, dove la protagonista incestuosa è ritratta con una modernità e una tecnica fenomenale, quasi iperrealistica. Un’opera che non conoscevo e che mi ha rapito: è davvero incredibile sia stata dipinta nel 1892”.

Dal punto di vista luministico, una mostra complessa e di carattere enciclopedico come “Inferno” presenta notevoli problemi: per l’importanza dei molti capolavori d’arte, per la presenza contemporanea di lavori appartenenti ad epoche diverse e, soprattutto, per le dimensioni delle opere esposte, che spaziano da dipinti ad olio come “Dante e Virgilio nel nono cerchio dell’Inferno” di Gustave Doré (più di tre metri per quattro) a piccoli disegni a matita su carta come quelli di Paul Richer, da pergamene preziose come la rappresentazione dell’Inferno di Botticelli alle migliaia di microsculture di cadaveri composti a piramide dai fratelli Chapman.

Per questa mostra sono stati impiegati due tipi di apparecchi: i sagomatori, per delimitare e contornare le opere attraverso una luce precisa; gli AR111, per quelle opere che necessitano di una luce più diffusa e meno circoscritta. Tutte le opere sono state illuminate con una luce calda e molta attenzione è stata prestata ai riflessi, specie con i grandi dipinti eseguiti con la tecnica dell’olio su tela o su tavola con fondo scuro, veri e propri “specchi neri” che sono stati valorizzati con delle luci laterali e mai frontali.

Dante Alighieri | mostre Roma

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