Le opere greche e latine perdute nella biblioteca di Ercolano

img Villa Papiri Ercolano

Ci sono delle opere perdute nella biblioteca di Ercolano che solo la tecnologia potrà far riemergere dall’oblio. L’arte e la cultura, infatti, hanno un modo affascinante di intrecciarsi con la scienza, specialmente quando si tratta di rivelare i misteri del passato.
Negli ultimi tempi, abbiamo assistito a un vero e proprio miracolo tecnologico, grazie al quale antiche parole impresse su fragili rotoli di papiro sono state riportate alla luce. Questi rotoli, testimoni di un’era dimenticata, contengono forse opere letterarie che potrebbero cambiare la nostra comprensione della storia.
Ecco la storia delle opere custodite nella biblioteca carbonizzata di Ercolano.

Le opere greche e latine perdute nella biblioteca di Ercolano

img papiri biblioteca di Ercolano

Secoli dopo la devastante eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., sepolti in un edificio di Ercolano, sono stati scoperti dei rotoli di papiro carbonizzati ma preziosi. Nonostante il loro stato essi rappresentano l’unica biblioteca del mondo antico giunta fino a noi, stimolando la curiosità di studiosi da oltre 250 anni.
La grande speranza? Che tra di essi si celino opere letterarie greche o latine sconosciute.

LA TECNOLOGIA AL SERVIZIO DELLA STORIA

Recentemente, una combinazione di intelligenza artificiale e avanzate scansioni a raggi X ha permesso di identificare una parola su uno dei rotoli: πορϕυρας, che tradotto dal greco antico significa “porpora”.
Sebbene ciò rappresenti un passo significativo, resta l’incertezza su quanto di questi rotoli potremo effettivamente leggere in futuro.
La lettura di questa parola ha infatti accesso la speranza di poter un giorno conoscere il contenuto dei rotoli della biblioteca di Ercolano ma la strada da percorrere è decisamente lunga e non priva di difficoltà.

Gli scavi archeologici di Ercolano e Pompei, da questo punto di vista, non smettono di stupire e la biblioteca di Ercolano è solo l’ultima di una delle tante meraviglie di questi strepitosi siti archeologici.
La sua importanza è indubbia, come la scoperta di alcuni dei nomi dei pittori di Pompei e attivi prima dell’eruzione del Vesuvio.

La biblioteca di Ercolano è stata scoperta nel Settecento, appena scoperta la “Villa dei Papiri”, nel 1752, un’imponente residenza a quattro piani costruita su una scogliera che dominava il mare. Incredibilmente, a causa dell’eruzione, la sua posizione è ora a oltre 500 metri dalla costa, dunque lontana dalla potente forza della natura.
Mentre Pompei fu sepolta sotto ceneri e pomice, Ercolano fu sommersa da una densa colata di fango. Questa differenza ha reso la riscoperta di Ercolano, sin dal Settecento, più complessa rispetto a Pompei (a proposito ti consiglio di leggere Pompei segreta per conoscere alcuni dettagli poco noti). La storia ci dice, infatti, che la città fu quasi dimenticata, tanto da essere ribattezzata Resìna nel Medioevo, ritornando al suo antico nome solo nel 1969.
Proprio dal Settecento, grazie alla curiosità di nobili e re, la zona di Ercolano fu esplorata attraverso pozzi e cunicoli, portando alla luce meraviglie dell’antichità. La Villa dei Papiri, in particolare, offrì oltre 1.800 rotoli di papiro carbonizzato, un tesoro di inestimabile valore.

Se visitare Pompei dunque può rivelarsi una delle esperienze più belle da fare almeno una volta nella vita, Ercolano può stupire ancora di più con i suoi segreti e le sue continue scoperte.
A proposito ti consiglio di prenotare con largo anticipo la visita a Pompei perché è uno dei siti archeologici più famosi e visitati del mondo e non puoi certo arrivare all’ingresso per acquistare il biglietto il giorno stesso che vuoi fare la visita. Ecco come fare per ottenere i biglietti di Pompei.

I ROTOLI DI PAPRIRO DI ERCOLANO E LA POSSIBILITÀ DI RITROVARE DELLE OPERE SCONOSCIUTE

I papiri erano il mezzo principale per la scrittura durante gli antichi tempi greci e romani.
Si trattava dunque di un mezzo di comunicazione che possiamo considerare come i predecessori del libro moderno. Tuttavia, il tempo e le circostanze hanno lasciato questi papiri in uno stato che li ha resi illeggibili, poiché di fatto sono carbonizzati.
Nonostante però il pessimo stato in cui sono stati ritrovati, essi nascondono potenzialmente opere letterarie di autori come Eschilo, Sofocle, Euripide e Tito Livio.

Nel corso degli anni, sono stati fatti numerosi tentativi per leggere questi papiri.
Una macchina inventata nel 1753 da Antonio Piaggio, un religioso al servizio della Biblioteca Vaticana, ha offerto qualche speranza. Tuttavia, i risultati non sono stati brillanti e si è scoperto che alcuni papiri custodiscono le opere del filosofo Filodemo di Gadara, ma molti altri rimasero illeggibili.

img rotoli biblioteca di Ercolano

I rotoli della biblioteca di Ercolano rappresentano una connessione diretta con un passato antico e, grazie alle moderne tecnologie, speriamo di svelare sempre più dei loro segreti. Mentre continuano gli scavi e le ricerche, chissà quali altre meraviglie ci attendono nel profondo della Villa dei Papiri.

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