Macchiaioli: chi erano, come dipingevano e perchè è importante conoscerli

Il pergolato | Silvestro Lega | Macchiaioli

Silvestro Lega, Un dopo pranzo o Il pergolato (1868).

MACCHIAIOLI: CHI ERANO, COSA DIPINGEVANO E PERCHÉ É IMPORTANTE CONOSCERLI

Macchiaioli. Non c’è anno che non veda l’inaugurazione di una mostra dedicata al più importante movimento artistico dell’Italia ottocentesca oppure dedicata ad un artista che in qualche modo è stato legato ai Macchiaioli.

Credo allora sia arrivato il momento di dare una definizione di Macchiaioli e aspetto di leggervi nei commenti per sapere se le loro opere vi piacciono.

L'alzaia | Telemaco Signorini | Macchiaioli

Macchiaioli – Telemaco Signorini, L’alzaia (1864).

CHI SONO I MACCHIAIOLI

Con il termine Macchiaioli si indica un gruppo di pittori italiani attivi in Toscana negli anni ’50 e ’60 dell’800, che abbandonano i soggetti storici e mitologici del neoclassicismo e del romanticismo per realizzare dipinti con scene di vita quotidiana.
Il gruppo si riunisce al Caffè Michelangelo di Firenze e si presentano al pubblico in occasione dell’Esposizione Nazionale del 1861, in cui vengono mostrati i primi quadri macchiaioli.

I principali esponenti del movimento sono Telemaco Signorini, Giovanni Fattori e Silvestro Lega, che vengono indicati in modo sprezzante “macchiaioli” per il loro modo di dipingere a macchie e con brevi pennellate, senza nessun disegno preparatorio.
I contorni nei loro dipinti sono sfumati nel tentativo di riprodurre la realtà così come appare a un rapido colpo d’occhio.
Negli anni in cui fiorisce il movimento l’impegno politico e civile era quasi d’obbligo e molti Macchiaioli partecipano alle guerre d’indipendenza italiana oppure rappresentano gli episodi più importanti nelle loro opere.
Campo italiano dopo la battaglia di Magenta di Giovanni Fattori, che ho descritto in occasione della mostra di Padova, è il primo quadro italiano a rappresentare un avvenimento di storia contemporanea.

I Macchiaioli sono considerati l’espressione pittorica di quei movimenti culturali del XIX secolo che si sforzano di rappresentare il mondo in chiave realista: il naturalismo e il verismo.
Incompresi dalla cultura ufficiale del loro tempo, vengono rivalutati nel ‘900, soprattutto per il loro uso innovativo del colore e molti li considerano, oggi, i precursori della pittura impressionista.

vedetta | Giovanni Fattori | Macchiaioli

Giovanni Fattori, In vedetta o Il muro bianco (1872)

CHI HA SOSTENUTO I MACCHIAIOLI

Tra i sostenitori dei Macchiaioli il primo posto spetta senz’altro a un personaggio come Diego Martelli, intellettuale e critico di respiro europeo, che più di tutti ha capito la novità della loro pittura, così come ha compreso e fatto conoscere per primo in Italia gli Impressionisti francesi.

Diego Martelli ha avuto il grande merito di aiutarli anche economicamente e favorire il dialogo tra di loro, riunendoli spesso nella sua tenuta di Castiglioncello. In questo luogo hanno creato tra i loro quadri più belli molti dei quali furono acquistati dal loro generoso mecenate. La collezione di opere di Martelli, finita fortunatamente nella Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti, è la più importante collezione di Macchiaioli mai esistita.

Vicino a Martelli, per cultura e scelte, è stato un altro brillante intellettuale e scienziato Gustavo Uzielli. Furono uniti dalla conoscenza del Positivismo francese e tedesco, dei romanzi di Émile Zola e della filosofia di Pierre-Joseph Proudhon. Questo spiega anche il comune interesse per questi artisti e l’acquisto dei loro dipinti.
Ricollegandosi alla visione e all’impegno di Martelli e Uzielli il giovane letterato e critico Ugo Ojetti ha dato inizio, alle soglie del Novecento, alla rivalutazione sia collezionistica che storiografica dei Macchiaioli cresciuta nel corso del secolo.

PERCHÉ AMARE I MACCHIAIOLI

Assidui frequentatori del Caffè Michelangiolo a Firenze, luogo in cui si dilettavano nel racconto di strepitose avventure, spavaldi e pieni di voglia di vivere, i Macchiaioli descrivono la realtà con chiaroscuri e macchie dense di luce e colore.

I Macchiaioli mettono sulla tela l’emozione forte che in loro scatenava l’incontro con altri esseri umani o la vista di paesaggi e scene di vita vera.
Le scene di accampamenti e bivacchi, di scaramucce e battaglie (molti di loro avevano preso parte alla guerra come volontari) permise loro di mettere alla prova l’originalità del loro stile nel confronto con la realtà.
Sperimentare è la loro parola d’ordine, mischiata al desiderio di indagare il mondo che li circondava.

Giovanni Fattori | Le acquaiole livornesi

G.Fattori_Le acquaiole livornesi_1865_Olio su tela, cm. 38x110_Livorno, collezione Angiolini

Silvestro Lega | Alla villa di Poggio Piano

S.Lega_Alla villa di Poggio Piano_1888-1889_Olio su tavola, cm. 34×60,5_Collezione privata

Silvestro Lega | Gli sposi novelli

S.Lega_Gli sposi novelli_1866 circa_Olio su tela, cm. 60x96_Collezione privata

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7 thoughts on “Macchiaioli: chi erano, come dipingevano e perchè è importante conoscerli

  1. SONO QUADRI ECCEZZIONALI PER LA LORO BELLEZZA PITTORICA E PER L’ATMOSFERA DI
    REALISMO CHE CREANO E TRASMETTONO ALL’OSSERVATORE.

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