Gustav Klimt: 5 cose da sapere

GUSTAV KLIMT: 5 COSE DA SAPERE

Gustav Klimt è il protagonista della Secessione Viennese ed è il motore di un rinnovamento dell’arte europea.

La sua vita e la sua evoluzione artistica lo hanno reso il famoso artista che ha rappresentato donne seducenti e avvolte da fitte decorazioni, ma anche l’autore di luminosi mosaici e allegorie maestose.

Tutto quello che devi sapere su Gustav Klimt

Klimt | Salomè

Klimt, Salomè – Museo Ca’ Pesaro, Venezia (dettaglio)

1. QUANDO NASCE GUSTAV KLIMT

Gustav Klimt nasce a Baumgarten, presso Vienna, nel 1864 e trascorre un’infanzia tranquilla ma povera, apprendendo l’arte della lavorazione dei metalli preziosi dal padre orafo.
All’età di quattordici anni è ammesso alla Scuola d’arti e mestieri del Museo austriaco di Arti Applicate, dove si distingue in tutte le discipline, ma soprattutto si fa notare come abile pittore e ritrattista.

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2. KLIMT PRIMO PERIODO

Gustav Klimt crea, insieme al fratello Ernst e all’amico Franz Matsch, la “Compagnia degli artisti”.
Si tratta di un sodalizio artistico e professionale che permetterà ai tre artisti di ottenere incarichi importanti, come le decorazioni per il Burgtheater e per il Kunsthistorisches Museum di Vienna, ma consentono a Klimt di ottenere anche i primi riconoscimenti.
Nel 1890, infatti, riceve il Premio Imperiale, direttamente dall’Imperatore Francesco Giuseppe, per un dipinto che rappresenta la platea del vecchio Burgtheater con 130 ritratti fedeli di personalità conosciute.

Klimt | il Fregio di Beethoven

Klimt, il Fregio di Beethoven (dettaglio)

3. KLIMT E LA SECESSIONE VIENNESE

La morte del fratello Ernst, nel 1892, provoca un grave stato di depressione in Gustav e determina la fine delle attività della “Compagnia degli artisti”.
Gustav Klimt inizia a ripensare alla sua esperienza artistica, alle sue opere e aderisce al gruppo di artisti che si staccano dall’Accademia di Belle Arti per formare un gruppo autonomo e con una sede propria: la Secessione Viennese.

4. GUSTAV KLIMT PERIODO AUREO

Nel 1897 viene fondata a Vienna la Secessione e Klimt ne diventa il presidente.
L’ideale che sta alla base di questa nuova associazione artistica, slegata dalle Accademie ufficiale, è la fusione completa delle arti per rinnovare l’arte completamente .

Gustav Klimt,in occasione della XIV Mostra della Secessione, dipinge su tre pareti di una sala il Fregio di Beethoven, che dà inizio allo “stile aureo”.
Le opere di questo periodo sono caratterizzate dall’uso dell’oro, di simboli decorativi e dalle figure lineari e stilizzate.

5. KLIMT A VENEZIA E SUCCESSO

Anche gli ideali della Secessione Viennese entrano in crisi e Klimt si avvicina ai Wiener Werkstätte (Laboratori Viennesi) e viene incaricato di decorare Palazzo Stoclet a Bruxelles, mentre gli vengono dedicate mostre e riconoscimenti.
Questa è una fase di grandi successi per l’artista, che viene riconosciuto come una delle personalità più influenti del mondo dell’arte.

Nel 1910 Klimt partecipa alla IX Biennale di Venezia, che gli dedica un’esposizione personale.
Questo evento sarà particolarmente importante per il successo internazionale delle opere di Klimt ma anche per l’influenza che avranno le sue opere sui giovani artisti che si recano a Venezia per ammirare i suoi lavori e ne resteranno colpiti.
Tra questi vi erano Felice Casorati e Umberto Boccioni.

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Inizia anche una fase stilistica per Klimt detta “stile fiorito”, in cui l’artista accoglie le ispirazioni derivanti dalla vista delle opere di Matisse e dai motivi ornamentali orientali.

Gustav Klimt muore nel 1918 all’età di 56 anni e l’allievo Egon Schiele lo ritrae sul letto di morte.

Klimt | Le età della vita

Klimt, Le età della vita – La Galleria Nazione, Roma

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2 thoughts on “Gustav Klimt: 5 cose da sapere

  1. Un’altra cosa da sapere su Klimt.

    Mi colpisce l’ultima opera del maestro Klimt, Adamo ed Eva peraltro pure incompiuta, così è sembrato a tutti… Ma questa presunta incompiutezza ha un valore immenso perché cela tutto il mistero di Gustav Klimt.

    Tutti sono concordi nel ritenere Eva il vero soggetto del dipinto di “Adamo ed Eva” di Gustav Klimt, mentre Adamo è quasi nell’ombra. Ma non si conosce bene il Klimt artista se si giudica in tal modo la sua opera, non solo per questo caso.
    Gustav Klimt si definiva “un povero pazzo”, ma a chi cercava di delinearne la camaleontica personalità un giorno rispose: “Chi vuole sapere di più su di me, cioè sull’artista, l’unico che vale la pena di conoscere, osservi attentamente i miei dipinti per rintracciarvi chi sono e cosa voglio”.
    Ed ecco che si scopre l’arcano, perché per vederlo si osservi bene l’Adamo in secondo piano dietro Eva che impersona la sua prima moglie Lilith. E l’attenzione va riposta là dove doveva esserci la mano di lei ma anche quella di lui.
    Ahimè non ci fu tempo per dipingere la possibile mano destra di Lilith stretta nella mano di Adamo, il tempo ne aveva spazzato la memoria. Ma il maestro Klimt non avrebbe mai potuto nemmeno dipingere le due mani legate fra loro perché la morte lo colse. Forse lo presagiva mentre dipingeva perché nell’intento di porre un simbolo floreale funesto su Lilith la vampira, dipinse sulla sinistra, a due terzi della coscia di lei, un papavero, che segnala l’intorpidimento dei sensi indotto dall’oppio, e simboleggia la morte.
    Adamo è ritratto in un secondo piano, quello terrestre dei mortali, e mentre la sua vecchia sposa Lilith, immortale, appare sempre giovanile e luminosa di bellezza, il solcato suo volto è appesantito dal tempo. Il lavoro dei campi lo ha imbrunito e segnato nelle membra, non più giovanili, come al tempo dell’amore con Lilith e poi con Eva. Ma lui, ad occhi chiusi, sogna quei tempi nei momenti di riposo come se fosse in sintonia con la testa reclinata come quella dell’amata antica, se pur preso dal vecchio rancore del “sotto” e “sopra”. Ma ironia della sorte, il maestro Gustav lo dispone sotto di lei a soggiacere finché piacerà a lei.

    Il quadro di Adamo ed Eva non è incompiuto, così andava fatto.

    Ebbene è in Adamo che Klimt si riflette, l’artista in attesa per quella stretta di mano che non fu possibile concepire. Gli fu possibile un bacio rimasto memorabile, ma la mano nella mano è un’altra cosa. Ricorda il camminare insieme di due giovani innamorati appena conosciuti, svagati ma uniti, parlando e ridendo. A volte incrociando gli sguardi come in un amplesso furtivo non ancora avvenuto. Un preludio che nello scenario del dipinto, sa di morte che di lì a poco avvenne. Ed ecco l’incompiutezza rimasta nel tempo, ma che si estingue se due giovani innamorati ammirano il dipinto di Adamo ed Eva e vi si immedesimano.

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