La Sedia industriale di Margarete Klöber per Polstergleich

LA SEDIA INDUSTRIALE DI MARGARETE KLÖBER PER POLSTERGLEICH
La sedia industriale di Margarete Klöber non è una sedia qualsiasi.
Creata negli anni ’30, è una delle sedie più famose e richieste dagli appassionati di design.
Margarete Klöber fondò Polstergleich nel 1935, la sua fabbrica, con l’idea di portare sedie confortevoli negli uffici.
Margarete era una segretaria e trovava assolutamente scomodo il suo sgabello di legno e quindi ne creò uno migliore. E’ così che ha sviluppato la sua prima sedia industriale !
Le sue sedie con schienale e sedile dotate di molle simulano il comfort di una sedia imbottita, ma sono anche regolabili per adattarsi a chiunque.
Questa idea geniale era un’innovazione nel mondo del lavoro negli anni ’30 e il successo fu immediato.
La sedia industriale di Margarete Klöber è stata la prima sedia ergonomica in assoluto.
Come riconoscerle per acquistare delle vere sedie Polstergleich?
La sedia industriale di Margarete Klöber ha un sedile e uno schienale realizzati in legno di faggio laminato, i piedi in massello di faggio e il resto della struttura è in metallo.
Sotto il sedile ci sono quattro molle in acciaio e lo schienale è regolabile in altezza e profondità. Il logo Postergleich deve essere sempre presente sulla manopola in bachelite che regola l’altezza dello schienale.
Inoltre non sarebbe una vera Polstergleich se non avesse i segni del tempo e dell’usura!
Una vera sedia per intenditori questa e un pezzo di storia del design che mi piacerebbe possedere.
A voi non piacerebbe provarla?
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About me
In questo blog non ti spiego la storia dell’arte, ma racconto le storie di cui parla l’arte
Buongiorno,
mi piaciono gli articoli sugli oggetti di design, argomento poco trattato se non dagli addetti ai lavori.
Ho notato anche io questa tendenza a parlare di design solo agli addetti ai lavori. A me di un oggetto, invece, interessa la storia, come è nato, in quale contesto si è sentita la necessità di creare un oggetto nuovo che fosse funzionale ma anche bello 🙂