Maria Lai, l’artista che cuciva storie con ago e filo
Ci sono artisti che dipingono con i colori a olio, altri che scolpiscono il marmo, Maria Lai, invece, ha scelto l’ago, il filo e la stoffa per raccontare il mondo.
La sua non è solo arte visiva, ma un gesto poetico, un racconto intimo, una connessione invisibile tra persone, luoghi e memorie.
In questo post ti porto con me alla scoperta di un’artista che ha saputo dare forma alla fragilità e alla bellezza attraverso i materiali più umili e quotidiani.

Maria Lai, Legarsi alla montagna
Maria Lai, l’artista che cuciva storie con ago e filo
Maria Lai nasce il 27 settembre 1919 a Ulassai, un piccolo paese incastonato tra le montagne dell’Ogliastra, in Sardegna. La sua infanzia è segnata dalla solitudine, dalla malattia e da un legame profondo con la natura e le storie della sua terra.
Studia a Roma e a Venezia, si forma con grandi maestri, ma non abbandona mai le sue radici. Anzi, saranno proprio le tradizioni popolari e il territorio sardo a diventare la base di tutta la sua ricerca artistica.
Per gran parte della sua vita, Maria Lai è rimasta un’artista “di nicchia”, poco compresa dal sistema dell’arte ufficiale. Tuttavia negli ultimi decenni la sua figura è stata finalmente riscoperta e valorizzata come una delle voci più originali dell’arte contemporanea italiana.
Le opere più importanti: dall’arte relazionale al filo dell’infinito
Tra le sue opere più celebri, “Legarsi alla montagna” (1981) è diventata un manifesto. In quell’intervento artistico, Maria Lai lega tra loro le case del suo paese con un nastro azzurro, simbolicamente unendole anche alla montagna. Un’opera effimera, collettiva e poetica, che anticipa le pratiche dell’arte relazionale.
Altre opere da ricordare:
I libri cuciti: volumi fatti di tessuto e filo, senza parole, da “leggere” con le dita, con il cuore, con la memoria.
Telai e mappe astrali: trame complesse di fili, segni e simboli, in cui ogni nodo sembra contenere un universo.
Fiabe cucite: narrazioni visive ispirate alla mitologia e al folklore sardo.
Oggi, molte sue opere sono conservate presso la Stazione dell’Arte di Ulassai, un museo a cielo aperto e al chiuso che custodisce il suo spirito più autentico.
Uno stile fatto di poesia, silenzio e fili
Il tratto distintivo di Maria Lai è l’uso del filo come linea, come gesto narrativo.
Il suo stile è difficile da incasellare: è arte concettuale, ma anche artigianato; è poesia visiva, ma anche scultura leggera; è performance, ma anche ricamo.
Ogni opera è un frammento di un racconto più grande, un atto di resistenza contro la velocità, il rumore e l’effimero del mondo contemporaneo.
La sua arte non impone, ma sussurra e invita a guardare con occhi nuovi.
Curiosità che forse non sai su Maria Lai
Amava il silenzio e diceva che è nell’assenza di suoni che ci sono tante parole da ascoltare.
Era profondamente spirituale, ma non religiosa in senso convenzionale. Per lei l’arte era una forma di preghiera, una connessione con l’invisibile e il divino e l’umano nelle opere di Maria Lai convivono.
Ha ispirato generazioni di artisti con la sua libertà espressiva e la sua coerenza poetica, anche quando l’arte femminile era emarginata.
Era affascinata dalle costellazioni e molte sue opere riprendono il tema dell’universo, come se volesse ricamare il cielo stesso.

Perché le opere di Maria Lai hanno da dire molto ancora oggi
In un mondo sempre più rumoroso, Maria Lai ci insegna ad ascoltare. In un’epoca in cui siamo perennemente connessi, ci ricorda l’importanza dei legami, quelli veri.
Con ago e filo ha cucito non solo opere, ma anche comunità, ricordi, speranze evisitare le sue opere, o anche solo osservarle in fotografia, è un po’ come tornare bambini: quando bastava un filo per inventare mondi.
Forse è proprio questo il suo messaggio più potente: che l’arte non deve essere grande, vistosa o gridata. Basta che sia vera.
Se questo viaggio nel mondo di Maria Lai ti ha affascinato, puoi scoprire altri artisti che usano materiali insoliti e raccontano storie attraverso l’arte.
Dai un’occhiata anche all’articolo su Giulio Aristide Sartorio per altri spunti poetici e sorprendenti.
Hai mai visto un’opera di Maria Lai dal vivo? Ti piacerebbe? Scrivilo nei commenti o condividi l’articolo.
🖌️ Questo articolo è stato pubblicato nel 2013 ed è stato aggiornato il 16 settembre 2025 con nuove curiosità e approfondimenti.
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