Frottage: la tecnica amata dai Surrealisti per far parlare le superfici

25/09/2025
Autore: Caterina Stringhetta

Hai mai appoggiato un foglio su una moneta e passato sopra la matita solo per il gusto di vedere cosa compariva?

Ecco, senza saperlo, stavi già facendo frottage.

Non è magia, ma quasi. Perché il frottage è una di quelle tecniche che sembrano nate per gioco, ma che nell’arte hanno avuto il potere di sbloccare l’inconscio, generare immagini inaspettate e dare voce alle superfici più anonime del mondo.

In questo post te lo voglio raccontare con lo stupore con cui l’ho scoperto la prima volta, davanti a un’opera di Max Ernst che sembrava uscita da un sogno.

Bruno Munari frottage

Bruno Munari, opere realizzate con la tecnica del frottage

Frottage: la tecnica segreta, amata dai Surrealisti, per far parlare le superfici

Il frottage è una tecnica artistica che consiste nello sfregare una matita (o altro strumento grafico) su un foglio appoggiato su una superficie ruvida o strutturata.

Dal francese frotter (“strofinare”), questa pratica consente di trasferire sul foglio le texture sottostanti, lasciando emergere forme, linee e pattern spesso sorprendenti.

Non si tratta però solo di riprodurre superfici. Nel frottage artistico, infatti, il bello è proprio lasciarsi guidare dall’imprevisto. L’immagine che nasce non è mai del tutto voluta, ma è un dialogo tra caso e intenzione, tra materia e immaginazione.

Il frottage come porta d’accesso all’inconscio

La vera rivoluzione arriva negli anni Venti del Novecento, quando Max Ernst, pittore dadaista e surrealista, scopre il frottage in una stanza d’albergo.

Racconta che, osservando il pavimento di legno, cominciò a immaginare forme nascoste nella trama delle assi. Prese un foglio, lo appoggiò sul legno e cominciò a strofinare. Quel gesto semplice diventò per lui una chiave per aprire le porte dell’inconscio.

Il frottage, per Max Ernst, era come un sogno fatto a occhi aperti: un modo per liberare l’immaginazione da qualsiasi vincolo accademico o razionale.

Nasce così una serie celebre: “Histoire naturelle” (1926), una raccolta di tavole create con il frottage che sembrano illustrarle una fauna e flora di un altro mondo, poetica e selvaggia.

Chi sono gli artisti che hanno usato il frottage

Anche se Max Ernst ne è il padre nobile, il frottage ha affascinato molti altri artisti, ciascuno con uno stile personale:

Hans Hartung: ha usato vari strumenti per grattare e sfregare la superficie della tela, creando effetti visivi molto simili al frottage, spesso su larga scala.

Bruno Munari: nei suoi laboratori per bambini, invitava a scoprire il mondo tramite il frottage, mescolando arte e gioco in un mix irresistibile.

Giuseppe Penone: anche se non utilizza il frottage in senso stretto, il suo lavoro con le superfici naturali (corteccia, pelle, foglie) ne raccoglie lo spirito: ascoltare la materia e lasciarla parlare.

Oggi la tecnica del frottage è usata anche in contesti educativi, design, stampa creativa e persino street art da artisti contemporanei e illustratori.

Come provare il frottage (anche a casa)

Vuoi sperimentare anche tu? Basta poco e il risultato è sempre sorprendente.

Cosa ti serve:

Fogli bianchi

Matite, carboncini o pastelli

Oggetti con texture interessanti: foglie, monete, tessuti, legno, griglie metalliche, pietre…

Come si fa:

Appoggia il foglio sull’oggetto scelto.

Tieni il foglio fermo.

Con la matita inclinata, strofina leggermente finché l’immagine nascosta comincia a comparire.

Osserva cosa emerge. Ti ricorda qualcosa? Puoi completarlo, modificarlo, trasformarlo.

Attenzione, il frottage non è solo tecnica ma uno stato mentale. È ascolto, gioco, sorpresa.
Non cercare di controllarlo e lasciati sorprendere.

Max Ernst Histoure naturelle

Max Ernst, Histoure naturelle

Perché (ri)scoprire il frottage oggi

Viviamo in un mondo in cui tutto dev’essere perfetto, levigato, previsto. Il frottage, invece, è un atto di fiducia nel caso, nella materia, nella fantasia.

È un invito a rallentare, a guardare le cose sotto un’altra luce, a trovare poesia nei dettagli.

Infine, lo voglio scrivere: c’è qualcosa di profondamente liberatorio nello sfregare una matita e vedere affiorare un’immagine che non sapevamo di avere dentro.

Il frottage è una tecnica antica e al tempo stesso modernissima, usata da artisti straordinari per esplorare le profondità dell’inconscio e dare corpo all’invisibile.

Il frottage è una tecnica semplice, immediata, accessibile… e potentissima.

Io la uso spesso quando ho bisogno di ritrovare il contatto con la materia e con me stessa e ogni volta mi sorprende.

Provala anche tu e dimmi cosa hai scoperto.

Hai mai usato il frottage nei tuoi disegni o progetti creativi? Scrivimelo nei commenti o taggami sui social con il tuo esperimento artistico!

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