Giacomo Balla, un universo di luce a Parma
Hai mai visto la luce trasformarsi in forma, colore, energia?
Se la risposta è no (o non proprio), ti consiglio una tappa obbligata: Giacomo Balla. Un universo di luce, la grande mostra allestita a Parma, nelle sale eleganti del Palazzo del Governatore, dal 10 ottobre 2025 al 1° febbraio 2026.
Una mostra che non è solo l’occasione per ammirare le opere del maestro del Futurismo, ma un vero e proprio viaggio nella mente illuminata (in tutti i sensi) di uno dei pionieri assoluti dell’arte moderna.
Spoiler: è la prima volta che tutta la collezione della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea lascia Roma per raggiungere un’altra città. E lo fa in grande stile, con oltre 60 opere, alcune mai esposte prima tutte insieme.

Balla in mostra a Parma
Giacomo Balla era un tipo che non amava passare inosservato.
Si definiva “il Leonardo da Vinci del XX secolo” e, a ben vedere, non esagerava poi tanto.
Nato a Torino nel 1871, ha attraversato ogni fase del suo tempo con uno spirito sperimentale instancabile: dal realismo sociale alla rivoluzione futurista, fino a un’ultima stagione figurativa tutta da riscoprire.
Il filo conduttore? La luce.
Sempre e ovunque. Come ispirazione, come soggetto, come oggetto d’indagine. È lei la vera protagonista della mostra, il cuore pulsante dell’intera produzione di Balla.
A Parma ne trovi le infinite declinazioni, distribuite in 13 sale organizzate in ordine tematico e cronologico.
Opere che parlano (e abbagliano)
Il percorso si apre con “Nello specchio”, un dipinto intimo e corale del 1901-02 in cui l’artista ritrae amici e sé stesso. Pare che Giacomo Puccini, vedendolo, abbia detto: «Questa è la mia Bohème, la voglio a ogni costo!» Ma Balla, caparbio e generoso, preferì venderlo allo Stato: oggi è uno dei pezzi chiave della Galleria Nazionale.
Poi ci sono loro i “viventi”, ovvero i dimenticati, i marginali, i diseredati della società industriale d’inizio Novecento. Tra questi, “La pazza” colpisce per la sua potenza emotiva: una donna dallo sguardo smarrito, colta in un gesto convulso, mentre la luce scolpisce la sua fragilità. Una scena che scuote.
E ancora schizzi, bozzetti, studi preparatori che ti fanno entrare nel laboratorio creativo di Balla. Come lo studio per “Fallimento”, nato da un muro imbrattato da bambini e diventato precursore inconsapevole dell’arte di Jean Dubuffet. Oppure i disegni per I ritmi dell’archetto, che raccontano il movimento della musica in forma visiva.
Naturalmente, non manca il dinamismo futurista, quello che ha reso Balla famoso nel mondo.
Vedrai le sue iconiche linee della velocità, le espansioni dinamiche, i bozzetti per Volo di rondini e l’elettricità dei corpi in movimento. Ogni linea è una scossa.
Tra i pezzi forti anche Forme-volume del grido “Viva l’Italia”, un’opera legata al fervore interventista del 1915, che nasconde sotto la superficie un’immagine sorprendente svelata grazie alle analisi radiografiche: un nudo femminile in verticale, dipinto anni prima.
L’arte che si trasforma, si sovrappone, si reinventa.
E il finale? Ancora luce, ma diversa.
Le ultime sale ti portano in territori meno noti: gli anni ’40, la guerra, le code per il cibo, gli sguardi rubati dalla finestra del suo studio. La fila per l’agnello è un piccolo capolavoro quotidiano che racconta Roma in tempi difficili, con una sensibilità quasi cinematografica.
È l’ultima Balla, ancora sperimentale, ancora curioso, ancora capace di usare la luce per raccontare la vita.

Giacomo Balla, Dei Viventi; La pazza. 1905, olio su tela, cm 174,7 x 115
Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea. GNAMC/foto di Alessandro Vasari
© Giacomo Balla, by SIAE 2025
Perchè visitare la mostra
Perché non capisci davvero il Futurismo finché non lo vedi così da vicino.
Perché questa mostra è irripetibile: il più grande prestito mai concesso da Roma a un’altra città.
Perché Balla non è solo un nome da manuale, ma un artista che parla ancora al presente.
Soprattutto, perché Parma è bellissima e merita un weekend d’arte e tortelli.
Info e biglietti sul sito del Comune di Parma o direttamente a Palazzo del Governatore.
GIACOMO BALLA, UN UNIVERSO DI LUCE.
La collezione della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
La mostra è realizzata e coorganizzata dal Comune di Parma e dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, che presenterà al pubblico anche gli esiti di studi e di approfondimenti recenti sulla sorprendente collezione, è a cura di Cesare Biasini Selvaggi e Renata Cristina Mazzantini con la collaborazione di Elena Gigli, il contributo di Fondazione Cariparma e della Regione Emilia Romagna e la collaborazione di Solares Fondazione delle Arti.
Parma, Palazzo del Governatore
10 Ottobre 2025 – 01 Febbraio 2026
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In questo blog non ti spiego la storia dell’arte, ma racconto le storie di cui parla l’arte