Massimo Scolari: l’architetto del sogno tra archetipi e montagne
Pittore, architetto, designer, teorico: Massimo Scolari (Novi Ligure, 1943) è una di quelle figure che sfuggono a ogni definizione.
Professore all’Università IUAV di Venezia dal 1973 al 2000 e Visiting Professor ad Harvard, Yale e alla Cooper Union di New York, ha formato generazioni di architetti, lasciando un’impronta profonda anche come saggista e curatore.
Ha esposto in prestigiose sedi internazionali – dal Museo Puskin di Mosca al MoMA di New York – e le sue opere sono conservate in collezioni permanenti come il Centre Pompidou di Parigi, il Deutsches Architektur Museum di Francoforte e il Museo d’Arte Contemporanea di Teheran.
La sua carriera attraversa discipline diverse, ma con un tratto inconfondibile: quello della poetica dell’archetipo.
I suoi mondi sospesi non sono mai solo esercizi di stile, ma costruzioni mentali, geografie dell’immaginazione, forme che sembrano uscite da un sogno antico.

Massimo Scolari, 2015 ALI DOLOMITICHE watercolor on paper
Le opere di Scolari: tra archetipi e architetture impossibili
Nei suoi dipinti, torri, piramidi, ali, fortezze e montagne abitano paesaggi metafisici e silenziosi, in cui l’uomo è assente ma non dimenticato. Le sue architetture non sono funzionali, ma evocative e sono luoghi dell’anima, spazi dell’attesa, forme che interrogano la realtà.
Daniele Del Giudice scriveva che “l’oggetto c’è, ma come un dopo silenzioso, l’oggetto come un mito, immagine esemplare”. Infatti, i quadri di Scolari parlano come miti visivi: non spiegano, ma evocano.
A fianco dei suoi celebri oli e acquerelli, esistono anche disegni a penna che rivelano l’altra anima dell’artista: quella del progettista, del teorico, del pensatore.
I suoi schizzi – spesso accompagnati da appunti – sono vere e proprie architetture grafiche, dove la linea si fa pensiero e l’arte incontra la teoria.
Tra le sue opere più iconiche ricordiamo:
– Le Ali per la Biennale di Venezia (1991), oggi installate sul tetto dell’Università IUAV;
– Turris Babel per la Biennale di Venezia (2004);
– L’Arca per la Triennale di Milano (1986);
– I mobili creati per Giorgetti e gli oggetti di design per Alessi, come il celebre Segnalibro premiato al Compasso d’Oro nel 1998.

Massimo Scolari, 1994 ALLA FINE DELLA STORIA watercolor on card
Dove vedere le opere di Massimo Scolari
Dopo 33 anni di assenza, Massimo Scolari espone alla Galleria Antonia Jannone Disegni di Architettura di Milano con la mostra Solca Mari Mossi, dal 19 novembre al 24 dicembre 2025.
Un’occasione straordinaria per immergersi nella sua produzione artistica dagli anni Settanta al 2020: oli, acquerelli, incisioni e disegni, molti dei quali inediti, che esplorano i suoi temi più cari – gli archetipi e l’architettura delle montagne – in un allestimento suggestivo.
Ammirare le opere di Massimo Scolari equivale a fare un viaggio in un universo artistico in cui il disegno si fa narrazione, l’architettura si fa mito, e il paesaggio diventa pensiero.
Se ami le visioni oniriche, la poesia del disegno e l’intelligenza critica dell’arte che pensa, non perdere l’occasione di ammirare dal vivo le sue opere.
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In questo blog non ti spiego la storia dell’arte, ma racconto le storie di cui parla l’arte