Comunicazione museale: l’importanza di ottenere attenzione sui social

comunicazione museale

COMUNICAZIONE MUSEALE: L’IMPORTANZA DI OTTENERE ATTENZIONE SUI SOCIAL

Quanto è importante nella comunicazione museale ottenere l’attenzione del pubblico?
Qualsiasi museo o chiunque voglia comunicare gli eventi e la vita di un museo sui social dovrebbe porsi questa domanda.
Attenzione, perchè la risposta che verrà data influenzerà il modo di comunicare di quel museo.
Se ti occupi di social per un museo, oppure vorresti farlo, ti invito a leggere questo post in cui condivido una riflessione su questo tema 😉

Comunicazione museale: perchè è importante ottenere attenzione sui social

Ho già scritto un post a proposito del motivo per cui un museo dovrebbe comunicare sui social, in questo post invece voglio condividere una riflessione su quanto sia importante desiderare e pretendere che il post di un museo ottenga la giusta attenzione.

Tutti coloro che si occupano di comunicazione museale dovrebbero desiderare il massimo dell’attenzione, se così non fosse il messaggio che viene inviato dal museo è destinato a cadere nel vuoto e a perdersi nel flusso costante e incessante di informazioni che invadono i canali social tutti i giorni.

Quanti post poco utili, scarsamente interessanti oppure insignificanti pubblicano ogni giorni i musei?
Io ne ho visiti parecchi di poco significativi e che non hanno aggiunto e tolto nulla alla mia esperienza nel seguire la pagina social di un determinato museo.
Eppure ci sono musei che avrebbero tanto da dire e da raccontare!

COMUNICAZIONE USEALE: COSA FARE PER OTTENERE ATTENZIONE

Sui social è tutto molto veloce e sembra quasi un’impresa impossibile ottenere la giusta attenzione, quella vera e che permette di stabilire un contatto che si esprime con un commento oppure con un semplice “like”.
Cosa può fare allora un museo per ottenere l’attenzione necessaria per creare un primo legame con chi sta dall’altra parte dello schermo del PC oppure dello smartphone?

La prima cosa da fare assolutamente è curare il contenuto e l’immagine del post da pubblicare.
Sarà infatti l’immagine a catturare l’attenzione per prima, il testo poi dovrà fornire un’informazione utile, divertente oppure stimolare l’esigenza di approfondire (in questo caso è importante inserire un link per proseguire la lettura o la visione di un video).

La seconda cosa da fare è pianificare.
L’importanza di una strategia per pubblicare i post su Facebook e Instagram non va mai sottovalutata.
Quei musei che credono si tratti di un’attività naturale e immediata, da lasciare al caso e alle esigenze del momento, non sarà in grado di creare una comunicazione museale coerente e in grado di raccontare la vita del museo.

L’IMPORTANZA DELLA PROGRAMMAZIONE PER UNA BUONA COMUNICAZIONE MUSEALE SUI SOCIAL

Per costruire una buona comunicazione museale sui social e ottenere attenzione bisogna programmare e costruire un progetto che sia in grado di rendere riconoscibili i messaggi pubblicati, mantenere una caratteristica di utilità (chi presterebbe attenzione a post inutili?), far sorridere qualche volta.
Un museo non dovrebbe mai prendersi troppo sul serio e mostrare anche il lato divertente del lavoro quotidiano per la custodia delle opere della propria collezione oppure per la creazione delle mostre.

Un museo e coloro che si occupano di mostre ed eventi d’arte all’interno di un museo devono dedicare del tempo alla progettazione, fissare nella propria agenda un momento per riflettere su quali post è opportuno creare, quale “tone of voice” usare e a quale pubblico rivolgersi.

È difficile?
Sì, certamente lo è!
Tuttavia è necessario se si vuole ottenere l’attenzione vera sui social e trovare il proprio pubblico.

Quando il pubblico riconoscerà come utili, interessanti e autorevoli i post di quel museo, che ha fatto della programmazione il suo stile di lavoro, allora creare un legame e uno scambio di idee sarà più semplice.
A quel punto la presenza del museo sui social sarà veramente utile e necessaria, diventerà un mezzo per informare e dialogare con i visitatori e anche con coloro che il museo non lo hanno mai visto.

L’importanza di ottenere l’attenzione anche e soprattutto di chi il museo non l’ha mai visto e forse non potrà mai visitarlo me l’ha spiegata la Elena Benarroch Vila, responsabile marketing del Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, in un’intervista sul tema “Arte e comunicazione” che mi ha concesso qualche tempo fa.
Rileggendola e confrontandola con i post social che il museo realizza si capisce come i contenuti digitali creati facciano parte di una strategia ben precisa e studiata a tavolino.
Un lavoro che porta i suoi frutti evidentemente, perchè la capacità di coinvolgimento nei confronti di chi segue la pagina è interessante.
Dai un’occhiata al profilo Facebook del Museo – https://www.facebook.com/museothyssen/

Attenzione però, i buoni risultati non si ottengono solo con la programmazione, e infatti molti musei rischiano di arenarsi nelle riunioni per fissare una strategia in attesa di arrivare alla perfezione assoluta.
Programmazione della comunicazione museale per i social suo dire riflessione e sperimentazione.

“Aspettare la perfezione non è mai stata un’ottima idea per fare progressi” – S.Godin

 

LEGGI ANCHE – Come può una fiera d’arte aiutarti a capire e ad apprezzare l’arte

Condividi su

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *