A Domodossola una mostra sulla luce nell’arte tra Seicento e Novecento

Adam De Coster | Concerto

Adam De Coster, Concerto, olio su tela, Collezione Koelliker

La luce nell’arte tra Seicento e Novecento è il tema della grande mostra dei Musei Civici Gian Giacomo Galletti in Palazzo San Francesco a Domodossola.
Una mostra dedicata alla luce nell’arte tra Seicento e Novecento, in un percorso che dal lume di candela arriva alla rivoluzione della luce elettrica.

Le opere esposte sono di alcuni dei più grandi artisti della storia dell’arte come Tiziano, Van Dyck, Ippolito Caffi, Gaetano Previati e Renoir, solo per citarne alcuni, che permettono di comprendere come la luce è stata descritta, usata e immortalata sulla tela.

A Domodossola va in mostra la luce nell’arte tra Seicento e Novecento, tra Tiziano e Renoir, ai Musei Civici

Federico Ashton | Torrente Anza

Federico Ashton, Torrente Anza, 1898

La luce è la protagonista della mostra Il grande teatro della luce. Tra Tiziano e Renoir, ricercata e analizzata nelle diverse declinazioni che nei secoli gli artisti, tra l’Italia e le Fiandre e tra il Seicento e il Novecento, hanno immortalato sulla tela.
Una luce che è testimone dello scorrere del tempo e che viene indagata anche nella sua portata tecnologica, viaggiando tra rappresentazioni di paesaggi e visioni a lume di candela fino ad arrivare alla luce elettrica.

Le opere esposte sono in totale quarantacinque e sono disposte all’interno delle navate di Palazzo San Francesco in un allestimento pensato e realizzato dall’architetto e light designer Matteo Fiorini di Studio Lys; un innovativo percorso luminoso che utilizza anche i materiali dell’Ossola, come la pietra di serizzo, e che accompagna il visitatore in una ‘meditazione’ guidata per gli occhi e per la mente, consentendogli di immergersi in una quinta scenica dove la luce fa da padrona.

Pier Francesco Mola | Diogene

Pier Francesco Mola, Diogene, 1640-1660, olio su tela, Collezione Banco BPM

IL PERCORSO DELLA MOSTRA SULLA LUCE NELL’ARTE

Nella prima sezione della mostra si incontrano i dipinti “a lume di candela”, affascianti scene di genere dove l’attenzione si concentra sulla resa della fonte luminosa sprigionata dalle candele o dai tizzoni. Una ricerca stilistica e tecnica che ha attraversato i secoli.
Nel percorso espositivo le tele di artisti seicenteschi fiamminghi come Gherardo delle Notti, Adam de Coster e Trophime Bigot dialogano con il favoloso Contadino che accende la candela con un tizzone ardente, realizzato da Angelo Inganni nel 1850 e proveniente dalla collezione della Fondazione Cariplo, ma anche con la Natura morta di Giorgio De Chirico che restituisce alla luce nell’arte un valore simbolico nel Novecento.

La parte centrale della mostra è dedicata all’artificio teatrale della luce che viene esaltata da artisti che sono protagonisti della scena sacra tra fine Cinquecento e Ottocento, intensificando i sentimenti e il pathos delle storie che vengono narrate.
Si può ammirare il Cristo morto sorretto dagli angeli di Paolo Piazza della collezione del Banco BPM, il suggestivo capolavoro della Deposizione di Cristo nel sepolcro di Tiziano proveniente dalla Pinacoteca Ambrosiana di Milano e, tra gli altri, il caravaggesco Cristo alla colonna di Mattia Preti di collezione privata.

Il percorso continua con la sezione dedicata alla luce nella natura, soprattutto nel paesaggio lacustre e montano, dove si evidenziano le varie fasi della giornata e l’alternarsi delle stagioni ammirando opere di artisti ottocenteschi come Ippolito Caffi, Domenico Induno e Angelo Morbelli e si trovano anche grandi tele dedicate al paesaggio ossolano, esposte per la prima volta, in cui i riflessi dell’acqua riproducono le luci tipiche della vallata. Questa sezione si arricchisce di due capolavori: l’affascinante Panni al sole, uno dei più importanti dipinti divisionisti di Pelizza da Volpedo, custodito in collezione privata e Le lavandaie a Cagnes di Pierre Auguste Renoir.

La mostra prosegue con la riscoperta della valenza simbolica della luce in un gruppo di opere dell’Ottocento e del Novecento: una luce drammatica, come quella che emana La morte di Cleopatra, dipinta da Achille Glisenti e custodita presso i Musei Civici di Brescia, una luce portavoce di emozioni visibile nelle tele di Gaetano Previati, Giovanni Sottocornola e Giuseppe Mascarini, ma anche una luce che plasma i corpi esaltandone le fattezze tra carnalità e spiritualità.

Infine la sezione dedicata alle conquiste tecnologiche più rivoluzionarie per la storia dell’uomo e che celebra così anche la storia della Val d’Ossola. In questo territorio, infatti, furono costruite alcune tra le centrali elettriche più belle e produttive. Dei veri e propri gioielli di architettura del Novecento che rivivono nel materiale d’archivio di Enel Green Power, partner della mostra. Video della costruzione, rarissime fotografie retroilluminate, piccoli macchinari, turbine e plastici in lamelle di legno permettono di ricostruire la storia di questi edifici così importanti per la Valle e per la produzione energetica del Paese.

Gaetano Previati | Il lavacro dell'umanità

Gaetano Previati, Il lavacro dell’umanità, 1901, olio su tela, Collezione Banco BPM

Esplora l’arte che si illumina nella mostra sulla luce, un viaggio affascinante tra opere che catturano e trasformano la luce stessa. Per scoprire quali altri imperdibili mostre devi vedere leggi il calendario con le Mostre 2023 in Italia.

INFORMAZIONI SULLA MOSTRA DEDICATA ALLA LUCE NELL’ARTE

IL GRANDE TEATRO DELLA LUCE
Tra Tiziano e Renoir
a cura di Antonio D’Amico e Federico Troletti
Musei Civici Gian Giacomo Galletti in Palazzo San Francesco Domodossola (VB)
21 luglio 2023 – 7 gennaio 2024

ORARI

Fino all’8/10/23: da giovedì a domenica: 10-13 / 15-19
Dal 9/10/23: da giovedì a domenica: 10-13 / 15-18
Lunedì, martedì e mercoledì chiuso
Chiusure o aperture straordinarie saranno comunicate attraverso i canali social del museo.

BIGLIETTI

€ 8,00 intero e ingresso fisso in caso di eventi in Museo
€ 6,00 ridotto over 65, tesserati AMO
€ 3,00 ridotto bambini/ragazzi da 6 a 19 anni, universitari, guide interpreti e accompagnatori turistici senza gruppo, scuole, accompagnatori diversamente abili
€ 15,00 famiglia (genitori con almeno un figlio)
Gratis: bambini fino 5 anni, diversamente abili con disability card, docenti accompagnatori classi scuole, guide turistiche dell’UE e interpreti turistici (quando occorra la loro opera a fianco della guida) nell’esercizio della propria attività professionale; giornalisti; studiosi e ricercatori con esigenze attestate dalle istituzioni di appartenenza.

 

 

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