Il Surrealismo nelle foto di Lee Miller in mostra presso la Palazzina di Caccia di Stupinigi

imgPicasso and Lee Miller in his studio(1)

Donna forte, modella bellissima, coraggiosa corrispondete di guerra, fotografa bravissima. Lee Miller è una delle figure più affascinanti del Novecento
Nelle fotografie che la ritraggono a emergere sono i suoi occhi profondi e che narrano di una vita vissuta intensamente, alla perenne ricerca di se stessa.

Con la mostra Lee Miller: Photographer & Surrealist, presso la Palazzina di Caccia di Stupinigi, si ripercorrono la vita e le fotografie di Lee Miller ponendo l’attenzione sullo sguardo surrealista della fotografa che, formatosi alla fine degli anni Venti a Parigi, diventa uno dei tratti peculiare della sua poetica.

Il Surrealismo nelle foto di Lee Miller in mostra presso la Palazzina di Caccia di Stupinigi

img mostra Lee Miller biglietti

Nel Surrealismo sono fondamentali sogno e irrazionalità e Lee Miller possedeva uno sguardo surrealista sul mondo. Sia il suo modo di osservare che il lessico fotografico da lei utilizzato, caratterizzato dall’uso di metafore, antitesi e paradossi visivi che rivelano la bellezza inconsueta della quotidianità.
Lee Miller aveva uno sguardo che possiamo considerare un unicum nella storia della fotografia del Novecento.

IL PERCORSO ESPOSITIVO

La mostra si sviluppa attraverso diverse aree tematiche: partendo da Parigi, dove la fotografa lavora con sperimentazioni tecniche e compositive, si passa al mondo della moda e della pubblicità svolto a New York, dove Lee Miller esprime al meglio le sue capacità di ritrattista e di fotografa commerciale, pur non rinunciando mai alla cifra surrealista.
Identificativo di questo periodo il suo autoritratto mentre è impegnata a promuovere un cerchietto.

Il Surrealismo nelle foto di Lee Miller torna anche nelle sue nature morte o nei paesaggi che arricchiscono il corpus del suo lavoro quando si trasferisce in Egitto, come nel caso di “Portrait of Space” – ritratto dello spazio – scattato verso il deserto. Fotografia che ha ispirato anche la celebre“Le baiser” (Il bacio) di Magritte.

Lee Miller | Portrait of Space

Lee Miller, Portrait of Space, Al Bulwayeb, Near Siwa, Egypt 1937 (E1905) © Lee Miller Archives England 2022. All Rights Reserved. www.leemiller.co.uk. The iconic image by Lee Miller, published the same year in the London Bulletin. It is said to have inspired Surrealist painter Rene Magritte to have painted ‘Le Baiser’

Grazie al suo ruolo centrale nella cultura, fotografa anche gli artisti più famosi dell’epoca. In mostra la foto di Charlie Chaplin che posa con un candelabro in testa, il ritratto di Picasso e quello di Dora Maar, e ancora Mirò, Magritte, Cocteau, Ernst e Man Ray, di cui è stata musa, amante e prima di tutto collega, inventando con lui la tecnica della solarizzazione.

Infine la mostra non può non affrontare il tema della guerra, che Lee Miller immortala in tutte le sue sfaccettature. Ecco allora le immagini di Londra devastata dai bombardamenti, ma dove ancora resiste la vita quotidiana; Parigi liberata dalle truppe alleate, che Lee segue in prima linea diventando corrispondente per “Vogue” al fronte, come viene ritratta da David E. Scherman, a sua volta soggetto di uno degli scatti più iconici della Miller: l’uomo con indosso la maschera antigas. Infine, l’orrore dai campi di concentramento di Buchenwald e di Dachau, in Germania, che Lee immortala a poco ore dalla loro liberazione.

INFORMAZIONI SULLA MOSTRA DEDICATA A LEE MILLER

LEE MILLER
Photographer & Surrealist
Palazzina di Caccia di Stupinigi
Antiche cucine
Piazza Principe Amedeo 7 – Nichelino (TO)
Dal 9 settembre 2023 al 7 gennaio 2024

Orari
La mostra sarà aperta:
Dal Martedì al Venerdì 10 – 17.30
Sabato, Domenica e Festivi 10 – 18.30
Lunedì chiuso
Ultimo ingresso consentito in mostra un’ora prima dell’orario di chiusura.

Biglietti
I biglietti della mostra sono disponibili su TicketOne.

In mostra sono esposti cento scatti provenienti dall’Archivio Lee Miller che conducono il visitatore alla scoperta non solo della biografia della Miller ma anche della sua cifra stilistica, unica nel panorama della fotografia del primo Novecento.

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